Rossa: “Ica scelta tramite gara pubblica, non dalla politica”

Comune Alessandria 4Precisazioni del Comune di Alessandria e del sindaco Rossa sull’Imposta Comunale sulla Pubblicità: In merito ad alcune notizie comparse oggi sugli organi di stampa, il segretario comunale, Fabrizio Proietti, in qualità di garante della legittimità e della legalità degli atti, ha precisato quanto segue al Sindaco:

“L’affidamento alla società ICA è avvenuto a seguito di una gara ad evidenza pubblica la cui documentazione è verificabile da tutti. Pertanto, non corrispondono al vero le affermazioni secondo cui la società sarebbe stata scelta dalla politica. Ricordo, inoltre che questa imposta è norma di Legge nazionale e pertanto, chiunque sia il soggetto riscossore, non può discostarsi dalla Legge. Gli atti della Pubblica Amministrazione rappresentano l’unica ‘possibile forzatura’ per utilizzare le facoltà che la stessa Amministrazione, senza stravolgere la Legge, si è riservata ed ha trasferito nel vademecum. La stessa modalità sarà usata per la redazione del Regolamento a cui io stesso sovrintenderò.
Nel momento in cui Aspal non ha più potuto gestire i tributi e in base alle norme non era possibile costituire una nuova società, abbiamo operato secondo le leggi per l’affidamento del servizio. Per quel che attiene al pregresso e alla mancata corretta applicazione ho disposto una relazione al Prefetto a tutela della trasparenza degli atti amministrativi che invierò anche agli organi contabili competenti”.
Il sindaco Rossa a questo riguardo sottolinea: “Ribadisco come questa imposta,Saldi 3 voluta dalla Legge dello Stato, sia da ritenersi ingiusta e sia da modificare perché non coerente con le esigenze dei commercianti e con lo spirito di liberalizzazione che ha animato altri provvedimenti. Assomiglia di più ad una gabella medievale ed io sono disponibile, nel mio ruolo istituzionale e con il contributo delle associazioni di categoria, a svolgere una battaglia politica perché, in sede di Parlamento, venga cambiata la norma.
Sul vademecum, chi ha sollevato la questione che lo stesso sia uguale a quello del Comune di Rapallo probabilmente non ha valutato con occhio attento i due documenti: è evidente che trattandosi di una norma nazionale ci fossero delle analogie nella sostanza e che le foto siano non riconducibili ad imprese alessandrine per tutelare, nello stesso tempo, la privacy degli esercenti. Dopodiché, le spiegazioni e le interpretazioni che, con un atto amministrativo, ci siamo assunti la responsabilità di dare, si discostano dal contesto del Comune di Rapallo e sono tarate sulla situazione specifica di Alessandria. Mi dispiace che non venga riconosciuto il lavoro dei nostri funzionari che fuori dal normale orario di servizio, stanno fornendo, in questi giorni, sostegno ai commercianti per dirimere la questione. Sono disponibile alle critiche, ma non tollero che il lavoro altrui venga fatto oggetto di una strumentalizzazione che non rende onore nemmeno a chi la fa”.