Mighetti (M5S): “In sanità servono tagli agli sprechi, non ai servizi per i cittadini”. Ottria (PD): “Ospedale di Acqui: vittoria della politica che non urla”

Mighetti sindaci“Ho preso parte martedì – afferma Paolo Mighetti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – alla grande manifestazione in difesa dell’ospedale di Acqui Terme (AL) davanti al Consiglio regionale del Piemonte. E’ stato importante portare la protesta nel cuore del capoluogo piemontese come già proposto a dicembre dal Movimento 5 Stelle.

Doverosa l’apertura dell’assessore alla Sanità Saitta che ha ribadito la possibilità ad aprire un tavolo tecnico per discutere le proposte avanzate dal territorio. Auspichiamo un confronto serio con l’unico obiettivo di produrre atti concreti.

Saitta tra le problematiche relative al collegamento tra l’ospedale di Acqui e quello diOspedale Acqui 1 Alessandria ha messo in primo piano la divisione delle aziende ospedaliere (ASO E ASL). Con noi sfonda una porta aperta in quanto non abbiamo alcuna preclusione su politiche di accorpamento aziendale a patto che non vengano toccati servizi fondamentali. Anzi, più si taglieranno le poltrone retribuite lautamente con i soldi dei cittadini e maggiori saranno le risorse da impiegare in servizi. Siamo disposti addirittura a discutere di accorpamenti nell’ottica del quadrante se questo può servire ad evitare disagi ai cittadini costretti a fare la spola da una parte all’altra della provincia”.

 
Ottria 5Decisamente diverso il punto di vista del consigliere regionale Walter Ottria (PD): “Venerdì 5 febbraio a Torino si è tenuto l’incontro, da me tanto auspicato, ricercato ed annunciato, tra l’assessore Saitta e tutti i sindaci dell’acquese, momento che ha segnato l’apertura di un confronto, a detta di tutti costruttivo, in merito all’organizzazione dei servizi sanitari dell’ospedale di Acqui Terme.
In seguito alla richiesta in Aula del sottoscritto e dei colleghi Ravetti e Gariglio (PD), il confronto avviato venerdì in Assessorato, ha posto le basi per entrare veramente nel merito degli atti programmatici previsti per il nostro presidio ospedaliero e al fine di ricercare all’interno di essi quelle soluzioni organizzative che permettano la maggior funzionalità possibile alla nostra struttura e quindi il maggior beneficio per i cittadini acquesi.
Le tappe sono semplici: creazione di una tavolo tecnico istituzionale che vedrà la presenza, da una parte dei dirigenti delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASL e ASO), e dall’altra una rappresentanza dei sindaci del territorio che loro stessi designeranno.
Tale opportunità, proposta dall’assessore nell’incontro di venerdì 5, è stata accolta positivamente dai sindaci, contribuendo a rasserenare il clima e a porre le basi per un confronto costruttivo.
Ritengo a questo proposito, – prosegue Ottria – di avere svolto il mio dovere al meglio e di questo sono soddisfatto; permettere una proficua collaborazione tra la Regione ed i territori più lontani è una sfida a volte complicata ma necessaria.
Il nuovo scenario che si è venuto a creare, nonostante le polemiche, a volte inevitabilmente strumentali, non è stato ritenuto sufficiente ad annullare la manifestazione a Torino presso il Consiglio Regionale del 9 febbraio.
Gli acquesi giunti a Torino sono pertanto stati ricevuti in coda al Consiglio Regionale (inizialmente convocato per discutere ed approvare una legge riguardante la violenza alle donne ed il sostegno anche economico alle stesse e ai loro figli); alle 13, alla presenza dei vertici regionali, è stato ribadito tutto quanto già detto venerdì in Assessorato senza alcuna modifica o aggiunta; Saitta ha poi rivolto un appello ai Sindaci presenti, pregandoli di veicolare una giusta informazione ai propri cittadini, ribadendo nello specifico che il Pronto Soccorso di Acqui Terme, ed i servizi ad esso collegati, non sono mai stati in pericolo e che quindi il Pronto Soccorso non chiuderà certamente”.