Bellato (Croce Verde): “I nostri volontari, persone straordinarie: i servizi di emergenza con ambulanza possibili solo grazie a loro”

Bellato Molinari“Senza onlus come la nostra, o come Croce Rossa e Castellazzo Soccorso, semplicemente non esisterebbe il 118, e la sanità d’emergenza così come la conosciamo. E la nostra straordinaria forza è una sola, mi creda: l’entusiasmo e la generosità dei nostri volontari”. L’avvocato Fausto Bellato (a sinistra nella foto, insieme al direttore sanitario della Croce Verde di Alessandria Angelo Molinari) è un affermato professionista, dall’eloquio pacato e preciso, come chi è abituato ad esprimersi nelle aule del tribunale. Ma dopo qualche minuto di conversazione sul tema Croce Verde si lascia andare volentieri: “ma non parliamo di me, che sono presidente da diversi lustri, e in Croce Verde da una vita, grazie ad un collega e maestro che non c’è più, l’avvocato Giordano. Parliamo della struttura, e delle persone che la fanno funzionare, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno”. Ed emerge il quadro di una realtà motivata e vivace, con un mix riuscito di volontariato e di professionalità, elemento cardine della ‘filiera sanitaria’ di casa nostra.

Dalla sede alessandrina di via Boves (di fronte alla Coop/Archi, per intenderci)Croce verde 6 forniscono numeri che parlano da soli: 130 volontari, 13 dipendenti, 13 automezzi complessivi (diversi dei quali dotati di strumenti di rianimazione e soccorso avanzato: dei veri e propri ospedali viaggianti di primissimo soccorso), 22 mila trasporti effettuati in un anno, ‘macinando’ la bellezza di 350 mila chilometri. “So che sono numeri impressionanti – sorride il presidente della Croce Verde -, e pensi che giusto pochi giorni fa è stato battuto il nuovo record di servizi effettuati in un solo giorno: ben 112”.

Croce verde 3Una ‘macchina’ dell’assistenza davvero ben oliata, e che naturalmente opera ‘in rete’ con le altre realtà presenti sul territorio: dalla Croce Rossa, alla Misericordia, a Castellazzo Soccorso. “Siamo consorelle dell’assistenza, e dell’emergenza – spiega Bellato – e operare in maniera sinergica e coordinata è fondamentale. Presso di noi è operativa la centrale operativa unificata, che gestisce i rapporti con la sanità pubblica del territorio. Le chiamate vengono smistate e ottimizzate, in maniera da fornire il servizio migliore, più rapido e qualitativo possibile. Il 118 ci vede attivi insieme a Croce Rossa e Misericordia, e copre, oltre a tutto l’alessandrino concentrico al capoluogo, anche la zona di Acqui Terme”.

Un lavoro enorme, soprattutto se si considera che è basato in larga parte  sul Croce verde 4contributo dei volontari: “donne e uomini di ogni età, ovviamente maggiorenni, e ovviamente adeguatamente formati, e abilitati allo svolgimento dei diversi servizi. Persone straordinarie, che regalano il loro tempo libero al prossimo, e a chi più ne ha bisogno: notti e festivi inclusi, non dimentichiamocelo”.

Una ‘macchina’, quella del volontariato, che va tenuta continuamente ‘oliata’, e che si deve rinnovare in maniera costante. E qui qualche nota stonata c’è, in effetti: “I nostri volontari sono straordinari, per loro la Croce Verde è una parte importante della vita, e spesso rimangono ‘in squadra’ e operativi dai 18 anni fino alla pensione. Ma un problema di ricambio certamente esiste, anche se capisco bene che certe scelte sono impegnative, e non possono essere uno sforzo: uno per aderire ci deve credere. Certamente però i ragazzi e le ragazze di vent’anni spesso oggi hanno altri impegni e priorità, e coinvolgerli non è facile. Così come quando vedo in giro per Alessandria tanti pensionati ancora giovani e in forma, penso che magari da noi potrebbero dare un contributo importante, e scoprire davvero la bellezza di aiutare il prossimo”.

Croce verde 5La Croce Verde porta avanti, negli anni, una campagna di sensibilizzazione nelle suole superiori del territorio, “anche se per diventare nostri volontari occorre aver compiuto 18 anni: talora ci sono genitori che ci chiedono di prendere ‘in custodia’ i loro figli adolescenti nella nostra sede, magari nelle settimane estive di chiusura delle scuole: ma il fatto è che da noi tutti hanno compiti precisi, spesso legati alle emergenze. E diventa davvero difficile dedicarsi, al contempo, a minorenni ‘osservatori’, per così dire”.
Poiché le persone (e gli alessandrini in particolare) sono però spesso incontentabili,Croce verde ambulanza 2 non manca talora chi ‘avanza pretese’ quasi impossibili, confondendo diritti legati alla sanità pubblica a servizi gestiti dalle onlus autorizzate: “Per fortuna non è la norma – spiega l’avvocato Bellato – ma capita talora che ci siano persone che pretendono l’impossibile, non rendendosi conto che magari il trasporto di un loro congiunto malato da un luogo ad un altro deve necessariamente ‘passare in coda’ rispetto a incidenti ed emergenze. Il punto è che onlus come la nostra svolgono un ruolo essenziale nella ‘filiera’ della nostra sanità, e lo fanno davvero ricevendo soltanto il rimborso effettivo dei costi delle prestazioni, grazie al contributo straordinario dei volontari. Non è però che chiamarci ed averci a disposizione per qualsiasi necessità, da parte dei privati, sia un diritto: occorre un po’ di buon senso, e di equilibrio”.

 

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Ma come si ‘alimenta’ una onlus come la Croce Verde di Alessandria? Dove recupera insomma le (non poche) risorse necessarie per far ‘tornare’ i conti? “Anche questa è una sfida continua – spiega il presidente Bellato -, che vede una compartecipazione di tanti soggetti: dalla sanità pubblica riceviamo appunto solo il rimborso dei costi sostenuti per le singole prestazioni. Poi un contributo fondamentale arriva dai privati: a partire dalle Fondazioni bancarie, fino alle donazioni di singoli o famiglie, e alla raccolta fondi che organizziamo durante l’anno in occasione di specifiche iniziative o eventi”. In questa stagione ad esempio, e fino a fine anno, è possibile ‘dare una mano’ alla Croce Verde di Alessandria acquistando il calendario 2016, ‘impreziosito’ dalle divertenti vignette di Alex Di Gregorio.  Si può richiederlo direttamente alla sede di via Boves.

Ettore Grassano