“Nessuno mai potrà + udire la mia voce”: per la Biennale d’Arte di Alessandria l’ultimo libro di Deborah Riccelli

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Sabato 21 novembre, nell’ambito della Biennale d’Arte di Alessandria “Omnia” ed in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 – a Palazzo Monferrato si è tenuta la presentazione del libro “Nessuno mai potrà + udire la mia voce” di Deborah Riccelli.

Nel corso dell’evento – moderato dal presidente dell’Associazione Libera Mente – Laboratorio di Idee, Fabrizio Priano – la scrittrice ha presentato il progetto contro la violenza di genere promosso dall’Associazione Oltresilenzio Onlus Centro Antiviolenza – Genova in collaborazione con il Comune di Genova – Municipio I Centro Est e rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori di secondo grado del capoluogo ligure.

“Con questo progetto i ragazzi leggerano il libro che “dà voce” alle vittime e poi realizzeranno un elaborato contro la violenza – ha spiegato la scrittrice, Deborah Riccelli -. Ho voluto che vedessero Francesca (ndr la voce del libro) come una loro compagna di scuola”.

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Deborah Riccelli nasce a Genova e dopo gli studi incomincia a praticare quella che è la sua attività primaria, cioè l’ottico, ma la lettura e la scrittura sono, da sempre, la sua passione. Nel 2004 ritorna a praticare la sua attività a Genova e incomincia a seguire corsi e master vari su una questione che le sta molto a cuore: il crimine familiare, lo stalking e le varie condotte persecutorie e la violenza di genere. Collabora, come volontaria, presso un Centro di accoglienza dove, oltre al lavoro di volontariato, diviene Responsabile dell’ufficio “Stampa – Eventi – Comunicazione”. Dopodiché decide, con alcuni fedeli volontari e con la collaborazione di vari esperti del settore, di fondare Oltresilenzio Onlus Centro Antiviolenza – Genova una Associazione nuova nel suo genere perché si occupa non solo delle vittime che subiscono violenza ma anche del supporto psicologico e legale delle loro famiglie, troppo spesso abbandonate a sé stesse dopo l’inevitabile clamore mediatico.

Nel 2010 si aggiudica il Premio Speciale della Critica nel “Concorso Nazionale di Narrativa e Poesia del Forte” con due poesie e la seguente motivazione: le due opere ci pongono davanti a due antitetiche realtà sulla violenza sulle donne.