Eccellenze alessandrine protagoniste della Fiera di San Baudolino [Il gusto del territorio]

San Baudolino 1di Eleonora Scafaro

 

 

C’era tanto territorio alessandrino, quest’anno, alla Fiera di San Baudolino, tra tartufi, vino e prodotti tipici e novità.

Come, ad esempio, il laboratorio del gusto dedicato al raviolotto, dove i partecipanti hanno potuto assistere ed esercitarsi alla preparazione degli agnolotti.

Al termine, una gara tra nove tipi di ravioli provenienti dai vari territori della provincia, che sono stati giudicati da una giuria tecnica e una popolare, coordinate da Luigino Bruni, giornalista e studioso della cucina alessandrina.

La Fiera di San Baudolino è una festa che ha saputo porre al centro dell’attenzione i prodotti alessandrini, non solo culinari, ma anche imprenditoriali, raccontando, lo scorso week end, la storia e l’attualità di un territorio.

Tra i profumi del formaggio e del miele e le degustazioni di agnolotti del Ristorante Losanna e i ceci Merella de Il Grappolo, gli espositori provenienti da tutta la provincia, proponevano il meglio della produzione piemontese: dalla Robiola di Roccaverano dell’azienda agricola Ponti, alla birra di Pasturana, dai vini del Tortonese, Alice Bel Colle Ozzano e Sala Monferrato, Montaldo Bormida, Quargnento, Cassine, Rocca Grimalda e Serralunga D’alba, al miele dell’azienda agricola Montaldeo e Maggioncalda, fino ai prodotti di Kamut e riso di De Gustibus.

E dietro ad ogni prodotto, tante storie imprenditoriali da raccontare.

Come quella di Franco Giglio, produttore di miele e appassionato del suo lavoro, che tratta le ‘sue’ api come se fossero figlie e sa tutto – ma proprio tutto – di questi insetti, così preziosi e così laboriosi.

“Un’arnia può contenere fino a novecento mila api – dice Franco. L’ape regina è la più importante e, soprattutto, la lavoratrice più instancabile. Ogni sera controlla le cellette di ogni ape e deve stare molto attenta a non farsi male, se no viene subito sostituita. Quello delle api è un mondo molto affascinate”.

Il suo miele, senza additivi e del tutto naturale, sta affrontando non pochi problemi “un po’ per il clima, e un po’ per alcuni insetti che stanno rovinando i fiori. Ad esempio, la produzione del miele di castagno è diminuita drasticamente proprio per questa infestazione”.

La cooperativa agricola Corilu di Lu Monferrato, invece, coltiva nocciole da alcuni anni e, oltre alla produzione di nocciole tostate, sottovuoto e farina, una prelibatezza: la crema di nocciole vellutata, al latte o al cioccolato.
La cooperativa possiede oltre trentacinque ettari di terreno coltivato e si sta preparando anche alla preparazione dell’olio di nocciola.

Durante la fiera, domenica, nel cortile della Camera di Commercio sono stati premiati San Baudolino 3 i migliori tartufi esposti e sono stati consegnati i riconoscimenti per “L’impegno imprenditoriale e per il progresso economico”.

Le imprese premiate sono state per il settore commercio Dino Gatti di Valenza e Arturo Forlini di Alessandria. Per il settore dell’industria, invece, Magnoroberta Distilleria di Alberto Luparia & Figli S.A.S. di Casale Monferrato e Pancot Fratelli S.R.L. di San Salvatore Monferrato. Per il settore artigianato Augusto Leporati e Giuseppe Muzio S.R.L di Casale Monferrato, Baldovino Costruzioni S.R.L. di Melazzo e Aramini S.R.L. di Castelletto Merli.

Per il settore agricoltura, Fratelli Gemma Azienda Agricola S.S. di Basaluzzo, Massimo Arlotta Tarino di Alessandria, Roberto Rocanti di Bosco Marengo, Corrado Olivieri di Cremolino e Garello Mario di Trisobbio. Per i brevetti, invece, Giuseppe Giordano con il suo Pizz’ino, pizza cotta all’interno di un tegame a cui i è stato tolto il fondo e cotta nel classico forno a legna con platea realizzata con il “biscotto di Sorrento”.

“San Baudolino è una manifestazione che ha una ritualità che spesso mette in ombra il vero valore della festa e del riconoscimento imprenditoriale – ha dichiarato il sindaco Rita Rossa durante la premiazione. E’ un valore di investimento e di capacità personale che arricchisce la nostra società. La ricchezza sta nella solidità, e che spesso corrisponde a molti anni di attività, magari familiare, delle piccole piccole – medie imprese che con tenacia e passione hanno valorizzato al meglio la capacità professionale anche con la predisposizione ad aprirsi al nuovo. E’ una ricchezza non solo economica, ma di capitale umano. C’è l’orgoglio di saper scommettere sulle proprie forze e sulla tradizione”.