Rosalba Carriera: l’Anima e la Grazia del Settecento veneziano [Very Art]

Carriera l'allegoria dell'aria homedi Cristina Antoni

 

Ancora nell’ambito della celebrazione della donna non si può sicuramente ignorare nel campo dell’arte il tratto barocco, la carriera sfolgorante, la profondità intellettuale e la sensibilità di Rosalba Carriera, una donna vissuta più di trecento anni fa.
Pittrice, ritrattista, musicista, miniaturista, ricamatrice, Rosalba nacque a Venezia il 7 ottobre 1675. Abile ed intelligente, introversa malinconica e solitaria, non bella ma ricca di fascino, è stata la più grande interprete femminile del barocco veneziano.

Richiesta e contesa dalle corti più illustri dell’epoca, Rosalba Carriera si specializzò dapprima in delicate e raffinate miniature su scatoline d’avorio e tabacchiere, e divenne poi celebre per la ritrattistica. Nelle sue opere seppe esprimere, per dirla con le parole del critico Roberto Longhi, ‘con forza impareggiabile la svaporata delicatezza dell’epoca’, divenendo protagonista della stagione rococò veneziana e specializzandosi nella tecnica dell’acquerello, ormai da tempo dimenticata. Tutti i signori del tempo posarono per lei: Luigi XV, allora bambino, fu uno dei primi modelli.

Rosalba non trovò ostacoli in famiglia alla sua vocazione, ma fu anzi incoraggiata dal padre eCarriera autoritratto accompagnata dalla presenza e dall’affetto della famiglia stessa. Fu molto ricercata dalla Corte di Dresda, da dove si allontanò nel 1720 per recarsi a Parigi, in compagnia delle sorelle e del cognato, anch’egli pittore, Giovanni Antonio Pellegrini. Nella capitale francese fu ospitata dal collezionista Crozat.

L’artista non si fece incantare e sedurre dal successo mondano e dalla vacuità di quell’ambiente e ben presto decise di ritornare a Venezia. Qui continuò a lavorare accanitamente, approfondendo l’indagine psicologica dei volti che ritraeva, rendendoli unici e particolari.
Rosalba cercò di carpire l’anima ed i segreti più interiori di ogni persona che posava per lei. Gli ultimi anni della suaCarriera ritratto maschile vita furono segnati dalla perdita graduale della vista. Morì nella sua città natale il 15 aprile del 1757. Celebrata già in vita come una delle massime figure artistiche di quel tempo ed unica come donna, le vennero tributati grandi onori anche dopo la morte.

In un tempo in cui i ruoli definiti dalla società per una donna non si discostavano da quelli dell’essere madre, moglie o cortigiana, sicuramente Rosalba Carriera fu una grande eccezione. Coltissima e di grande apertura mentale ed intellettuale fu l’interprete raffinata e squisita degli ideali di grazia della società settecentesca.

La Carriera fu autrice di una copiosa produzione artistica, a pastello e ad olio, opere preziose, delle quali molte disperse: soggetti mitologici, allegorie, temi religiosi, gallerie di volti di quel tempo: nobili, potenti, cicisbei, ritratti femminili dai rosei incarnati, sui quali pare essersi posata la grazia e l’eleganza, la leggerezza e spesso anche una venatura di malinconia.
Bellissima tra le sue opere è ‘L’Allegoria dell’aria’, realizzata tra il 1744 ed il 1746, coCarriera ritrattoncepita per Augusto III nell’ambito delle allegorie degli elementi (Aria, Acqua, Terra, Fuoco). Protagonista della tela è una popolana dalle fattezze morbide, avvolta in un morbido panneggio di tessuti trasparenti e leggeri. L’uccellino, appena tratteggiato accanto al viso della donna, pare un refolo di vento, un pensiero malinconico e, tutto l’insieme, il volto bianchissimo e la gestualità, conferiscono al dipinto una palpitante bellezza carica di sensualità, grazia e raffinatezza.
Da poco è uscito nelle librerie un romanzo dedicato alla pittrice, di cui è autrice Valentina Casarotto per le edizioni Angelo Colla, intitolato ‘Il segreto nello sguardo’.