Amag: situazione in miglioramento, con una montagna di crediti. Ma quanto esigibili? Baldi (Cassine): “inopportuno l’aumento ai manager”

Amag Alessandria“Non mi piacciono le polemiche, e non metto neppure in discussione che i manager Amag, dato il contesto in cui si trovano ad operare, stiano facendo del loro meglio: dico solo che questo aumento di stipendio, in un momento simile per l’azienda e per il nostro territorio, è quanto meno inopportuno. Non discuto nemmeno se sia lecito o meno: anzi dò per scontato che lo sia. Semplicemente, si poteva e doveva evitarlo”.

Gianfranco Baldi è sindaco di Cassine, e insieme al collega di Acqui Terme (“che non ha potuto partecipare all’assemblea di venerdì, ma mi ha affidato la delega”) è l’unico ad aver votato contro all’aumento di stipendio per i manager Amag, il presidente Stefano De Capitani e l’amministratore delegato Mauro Bressan.

E’ lo stesso Baldi a chiarire: “Sostanzialmente l’aumento è stato retroattivo, da circa 30 mila a circa 60 mila euro lordi per il 2014. Mentre per il 2015 ci sarà un ulteriore incremento fisso, più una parte legata ai risultati, che dovrà essere approvata dall’assemblea a fine anno: complessivamente si potrà arrivare a circa 90 mila euro a testa”.

Che per ruoli simili (a parte la ‘chicca’ dell’aumento retroattivo del 100%: chi di noi comuni lavoratori l’ha mai sperimentata? Deve essere un piacere psicologico notevole, diciamocelo) non sono poi cifre roboanti. Ma ad ‘indispettire’ i due sindaci di minoranza è il modus operandi di Palazzo Rosso: “francamente, avendo il comune di Alessandria circa il 75% delle quote, e traendo tutti i principali benefici da Amag, il livello di coinvolgimento e partecipazione nelle decisioni di noi piccoli comuni sta diventando pressochè inesistente: non per niente venerdì all’assemblea, su 56 comuni, ce n’erano presenti solo 7 o 8″. Del resto, quando sai già che il tuo parere è ininfluente, startene a casa diventa una tentazione comprensibile.

In più Baldi ribadisce: “A Cassine gli investimenti di Amag sono ormai pari a zero da anni, come del resto in molti altri comuni: e abbiamo anche le fognature da sistemare. Come glielo spiego io, ai miei concittadini, il senso di questi aumenti?”.

Poi ci sono gli indicatori economico-finanziari: quelli presentati venerdì dal management AmagAmag_furgone_esterno evidenziano comunque alcuni parametri in netto miglioramento. Nel 2015 dovrebbero crescere gli investimenti (circa 8 milioni e mezzo di euro, contro appena 1 milione e 305 mila euro del 2014), ma ovviamente per farlo ci sarà anche la necessità di nuovo indebitamento. Però i debiti complessivi con la nuova gestione sono scesi drasticamente: quelli tributari per il 2014 sono 2 milioni e 800 mila euro, contro gli oltre 10 milioni di euro del 2013. Quelli verso fornitori erano a fine 2014 di 7 milioni e 700 mila euro, contro gli 8 milioni del 2013 e gli 11 milioni del 2012. Attenzione però: manca il dato sui debiti con le banche, su cui Baldi ammette: “Non lo conosco, non le voglio dare un dato inesatto”.

Dove invece il sindaco di Cassine ha ancora qualcosa da aggiungere sono i crediti: “di mestiere faccio il commerciante, e so per certo che, se hai dei debiti, te li devi pagare tutti, mentre se hai dei crediti devi mettere in conto che ne porterai a casa solo una parte”.
E qui, in effetti, sembra risiedere uno degli elementi di maggior debolezza del Gruppo Amag: che a fine gennaio 2015 (quindi dato aggiornatissimo) ha ancora più di 23 milioni di euro di crediti come Amag (in poco più di un anno ne ha recuperati circa 3 milioni) e 21 milioni e 660 mila euro come Alegas (anche qui, il recupero annuale è stato di circa 2 milioni e 700 mila euro).
Complessivamente si arriva alla cifra ‘mostruosa’ di circa 45 milioni di euro di crediti: quanti ancora davvero esigibili?

Sul tema Amag segnaliamo con piacere anche l’analisi dell’assessore al Bilancio del comune di Alessandria, Giorgio Abonante, linkando direttamente il suo blog. Ci sono alcune osservazioni di sicuro interesse, per cui ne consigliamo la lettura per avere un quadro completo della situazione.

Ettore Grassano