YouAid: un progetto di cooperazione da Alessandria per la Tanzania

Volontariato 5Creare un progetto di cooperazione e sviluppo seguendo i principi di social business e social marketing. Questo è il senso del progetto della rete di sviluppo solidale YouAid: un fund raising per finanziare un pulmino per trasportare i bambini alla scuola di Lumuli, in Tanzania, costruita sempre da un’iniziativa di YouAid.
#theywannagotoschool, questo il nome del progetto supervisionato da Michele Tranquilli, ha visto protagonisti circa 20 studenti dei licei di Alessandria e Tortona, con il patrocinio della Provincia di Alessandria e con soli 2.000 euro a disposizione.

Aiutare sì, ma con intelligenza! Prima di arrivare a proporre il progetto, infatti, i ragazzi sono stati impegnati da un seminario lungo 3 giorni (17-18-19 ottobre) da cui hanno appreso i principi di cooperazione e sostenibilità, al fine di creare qualcosa di realmente sostenibile nel lungo periodo. Una delle esperienze del seminario è stata, ad esempio, capire come utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione oppure come trovare fondi per auto-finanziarsi in crowdfunding.

A proposito di finanziamento, è ora possibile fare una donazione per questo progetto giovane, innovativo e sostenibile. Basta andare sul sito YouAid.it e cliccare sull’evento #theywannagotoschool Volontariato 4

Quindi potete anche voi aiutare a spargere la voce scattandovi una foto che vi ritrae con un cartellone su scritto il luogo in cui vorreste andare e, sotto, l’ashtag dell’evento. Pubblicatela e taggate tre amici su Facebook che faranno ciò che voi avete fatto, dando vita ad una catena.

L’auto-finanziamento può avvenire anche tramite occasioni di beneficenza, tornei di carte, tombole, lotterie. Per chi fosse interessato ad organizzare un evento benefico, potete contattare direttamente i promotori sul sito.

Alla presentazione del progetto, tenutasi al Lab21 di via Verona ad Alessandria, con la partecipazione appassionata dell’assessore alla Coesione Sociale di Palazzo Rosso Mauro Cattaneo, i giovani studenti hanno presentato al pubblico ciò per cui hanno duramente lavorato. In tutti la convinzione che questa esperienza li abbia cambiati, insegnando loro, cresciuti nella società del consumismo, che cosa significhi non poter nemmeno andare a scuola. A volte basta poco per cambiare prospettive e confrontarsi con realtà diverse.

Volontariato 2Michele Tranquilli, della rete solidale YouAid, ha assistito e aiutato i ragazzi. Lui cooperazione ha cominciato a farla giovanissimo, a 17 anni, con l’idea e la voglia di cambiare il mondo. “Un’idea sbagliata, quella di cambiare il mondo, perché quando arrivi in Africa capisci che questa idea, questa mentalità è sbagliata. Fai delle esperienze che ti formano: nessuno è indispensabile. Tutti possono esserlo se c’è condivisione dal basso” Per questo ha cominciato con il progetto della scuola di Lumuli per 140 bambini. E ora vuole diffondere il suo spirito agli altri, partendo dai giovani con cui ama lavorare. “Il mondo lo cambi a 20 anni” continua.
Certo il mondo della cooperazione non è tutto rose e fiori: “La cooperazione e l’aiuto umanitario non è quello che vedete in televisione, non è quello sponsorizzato dalle grandi star. La maggior parte dei progetti si dimostrano non sostenibili. La sanità e l’istruzione devono essere fondati su progetti sostenibili nel lungo periodo, e questo lo insegna proprio il social business. In pratica si da vita ad un progetto che si possa auto-sostenere”.

Giovanni Prati