Cisl: “In provincia di Alessandria il più alto tasso di disoccupazione giovanile di tutto il Piemonte”

Cisl Jobs day AlessandriaLa Cisl di Alessandria-Asti è scesa in piazza per incontrare i cittadini e presentare le proprie proposte in tema di lavoro, sviluppo e lotta al precariato, e lo ha fatto scabato scorso con il “JOBS DAY”, iniziativa di mobilitazione che ha riscosso grande successo in tante piazze del nostro Paese, da nord a sud.

Numerosi delegati, attivisti e sindacalisti si sono ritrovati presso i tre gazebo allestiti in pieno centro ad Alessandria, Ovada ed Asti distribuendo a cittadini e cittadine diversi volantini preparati per l’occasione ed incentrati in particolare sul “Job Act”, sulla piattaforma Fisco e Pensioni e sulla campagna “Basta omertà sui veri precari”.

“Si tratta di portare avanti una battaglia a tutto tondo per ribadire quelle che per la nostra organizzazione restano le questioni prioritarie per risollevare il Paese ed il territorio”- tiene a sottolineare Alessio Ferraris, segretario generale Cisl Alessandria-Asti. “L’iniziativa di sabato è stata un’occasione preziosa poichè ci ha permesso di incontrare moltissimi cittadini e cittadine: lavoratori, i pensionati, soprattutto i giovani, con cui abbiamo condiviso le priorità che noi vogliamo indicare al Paese per la ripresa economica: sviluppo, lavoro, occupazione e dignità delle persone, a maggior ragione in un territorio come il nostro già messo duramente in ginocchio dalla crisi economica”.

Gli indicatori occupazionali della Provincia offrono infatti una “fotografia” poco rassicurante: il tasso di disoccupazione generale (15-64 anni) nel 2013 si attesta intorno allo 11, 7%, mentre quello giovanile (dai 15 ai 24 anni) si allinea al dato record nazionale arrivando al 46,7%, il che fa di Alessandria il territorio con il più alto tasso di disoccupazione giovanile di tutto il Piemonte seguita da Torino che registra il 46,4%.

La piattaforma della Cisl è racchiusa nel volantino che sarà distribuito il 18 ottobre in tante piazze italiane: mantenimento della tutela dell’art.18 e reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari; estensione degli ammortizzatori e formazione per chi perde il lavoro; riduzione “choc” delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare anche i consumi; nuova politica industriale, infrastrutture efficienti e minori costi sull’energia; più contrattazione e partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali; età di pensionamento flessibile; lotta alla evasione fiscale, alla corruzione ed agli sprechi della pubblica amministrazione.E poi c’è tutto il tema del contratto a tutele crescenti che la Cisl è pronta a sostenere a patto che vengano immediatamente cancellate tutte le forme di precarietà dei giovani come false partite iva, i co.co.co della pubblica amministrazione, i contratti a progetto, gli associati in partecipazione, un vero “esercito” di lavoratori invisibili in costante crescita.

“In Italia ci sono circa 650 mila collaboratori a progetto, almeno 500 mila finti lavoratori con la partita iva, 54 mila collaboratori nella pubblica amministrazione e 52 mila associati in partecipazione, ed è qui che si annida quella precarietà che va combattuta, a differenza della flessibilità genuina che va tutelata”, spiega Ferraris ricordando l’ultima campagna “Basta omertà sui veri precari” lanciata dalla Cisl lo scorso maggio.
Si tratta infatti di tipologie di contratti che prevedono un’elevata autonomia organizzativa e la possibilità di lavorare per più committenti, ma nei fatti vengono usati ed abusati dai datori di lavoro per mascherare un lavoro dipendente vero e proprio, senza però nessun tipo di tutela e garanzia: nessuna previdenza, assistenza in caso di maternità, ferie, malattie pagate, e diritti sindacali.