Expo 2015: Casale c’è! e Alessandria? [Controvento]

Expo_2015_di Ettore Grassano

Oggi a Casale si presenta, in pompa magna, il progetto che il comune ha messo a punto per la valorizzazione di tutto il Monferrato, in vista di Expo 2015. Eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche, ma anche artigianali, industriali e culturali: si punterà su una promozione a tutto tondo, nella speranza di intercettare una parte del ‘mare magnum’ di visitatori che, dal tutto il mondo, sono attesi per la kermesse milanese dell’anno prossimo. L’obiettivo naturalmente è duplice: essere all’Expo (si parla di costi proibitivi: ma non è detto che ci sia propriamente la fila, e insomma da qui a là i prezzi degli spazi potrebbero anche scendere), ma anche e soprattutto fare in modo che i visitatori dell’Expo ‘invadano’ il Monferrato, che certamente attrattive ne ha non poche.

Domanda: e Alessandria? Ossia: il sospetto è che, ancora una volta, la nostra provincia, policentrica e da sempre caratterizzata da non poche rivalità interne, anche stavolta abbia scelto di muoversi in ordine sparso. E che le conseguenze di tutto ciò ricadranno, tanto per cambiare, proprio sul capoluogo e zone limitrofe. Che del resto, secondo la litanìa comune, è anche la parte di territorio meno ‘attrattiva’ e stimolante, perché “ad Alessandria non c’è niente”.

E pazienza se in fondo non è proprio così: a forza di sentircelo ripetere, e di subire la totale incuria anche semplicemente di strade e aree verdi, ce ne convinceremo anche noi, strenui difensori della qualità di vita ‘mandrogna’. Vade retro, Expo 2015: questo non è il Monferrato!