Al Senato non capiscono neanche i giochini di Bonolis [La coda dell’occhio]

Zoccola Paolodi Paolo Zoccola

Se non sbaglio ai dipendenti del Parlamento è stato concesso recentemente un bonus di sonanti Euro per l’impegno dimostrato nel settore dell’informatizzazione. Come se non li pagassero abbastanza. Non c’è niente da fare, si sta irrobustendo un ampio blocco di privilegio che salda insieme politici e funzionari romani (ma lo stesso succede nelle regioni) che si appoggiano gli uni agli altri. Tutti bravi, tutti preparati, tutti con due o tre laureee e master come se piovessero? Forse, vista la straordinaria capacità che dimostrano politici e dipendenti dei vari ministeri, nel licenziare decreti e leggi inappuntabili che una volta promulgate vengono capite perfettamente dai cittadini che così nel programmare la loro vita possno contare sulla certezza del diritto.

Insomma, fa piacere sapere che chi collabora al potere legislativo e a quello esecutivo possieda bagagli culturali di altissimo livello.

Peccato però che quando scendono dal loro Olimpo per mischiarsi ai cittadini regolarmente rimediano figuracce, come quella della Boldrini che si stupiva che in italia ci fossero imprenditori così disperati da suicidarsi.

Questa volta non è dato sapere, almeno finora, il nome di chi ha ritenuto suo dovere fare unBonolis Paolo telefonata ad Avanti un altro, il programma di Bonolis in onda tutte le sere su Canale 5 prima del Tg. Si sa solo che questa telefonata proveniva dal Senato della Repubblica. E che l’oggetto era la correzione di un strafalcione in cui sarebbe occorsa una dei partecipanti al gioco.

Come tutti, anche i bambini, sanno, uno dei giochi della trasmissione è quello delle risposte sbagliate. Il presentatore propone in rapida successione una serie di quesiti abbastanza semplici cui il candidato deve rispondere dando la risposta sbagliata. Così se ti chiede quale è la capitale della Francia, Parigi o Lione, bisogna rispondere Lione, e via discorrendo. Così alla domanda “Che Camera occupa la seconda carica dello Stato?” la concorrente risponde “la Camera dei deputati”, come deve fare secondo le regole del gioco.

Ma al Senato non l’hanno capito e hanno telefonato per sussiegosamente correggere precisando che la seconda carica dello Stato è il presidente del Senato.

Ma in che mani siamo?