“Pronto, Annamaria?” [Il Citazionista]

di Andrea Antonuccio.

«La persona che potrebbe fare qualcosa per Giulia è il ministro Cancellieri».

A parlare così del ministro della Giustizia non è un esponente del Governo, ma Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, intercettata al telefono mentre discute con il cognato Antonino Ligresti su come favorire la scarcerazione di Giulia Maria Ligresti, figlia di Salvatore, arrestata per il caso Fonsai. In cella Giulia rifiuta costantemente il cibo, e in passato ha sofferto di una forte anoressia. Urge intervenire, e anche subito.

Il cognato si industria e chiama, il ministro risponde e si attiva. Come si legge dal verbale dell’interrogatorio svoltosi davanti ai PM di Torino, Annamaria Cancellieri conferma che «in relazione a tale argomento ho sensibilizzato i due vice capi di dipartimento del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro competenza per la tutela della salute dei carcerati».

Dieci giorni dopo, finalmente, Giulia Maria Ligresti esce di galera e va ai domiciliari. E con lei, immaginiamo, anche gli altri carcerati con problemi di salute di cui il ministro provvidenzialmente si preoccupa nella telefonata con Cascini e Pagano.

PS 1: che di risvolti penali non ce ne siano è scontato, dal momento che non è possibile provare una connessione diretta tra l’intervento del ministro e la scarcerazione della signora Giulia Maria (a cui in precedenza il gip aveva sbadatamente negato i domiciliari). E poi, parliamoci chiaro: si trattava della figlia di Ligresti, mica della nipote di Mubarak.

PS 2: il fatto che il figlio del ministro Cancellieri, Piergiorgio Peluso, solo qualche tempo fa sia stato liquidato dalla Fonsai (di Ligresti) con una buonuscita milionaria, è assolutamente irrilevante. Lasciamo che siano le malelingue a pensare il contrario.

PS 3: non fa sconti il titolo (senza foto) sulla home page del sito del Corriere della Sera, giornale notoriamente lontano dai poteri forti: “Il ministro Cancellieri si interessò per la scarcerazione della figlia di Ligresti”. Proprio così: si interessò.

PS 4: sempre in tema di giustizia, è confortante rilevare che da un’altra importante inchiesta, quella sul Monte dei Paschi di Siena, non è trapelata una-che-sia-una intercettazione telefonica ad uso e consumo dei giornali. Crediamo sia tutto merito delle “sensibilizzazioni” del ministro, a tutela della sacrosanta privacy degli indagati. E’ proprio vero che con due telefonate si risolve tutto.