Camillo (PD): “Anno faticoso ma costruttivo: ereditammo situazione disastrosa”

Camillo Fabiodi Piercarlo Lava

Fabio Camillo (al centro nella foto) è consigliere comunale e componente della segreteria cittadina del Pd di Alessandria, della Commissioni affari Istituzionali e Politiche Sociali e segretario del circolo “B. Mantelli” del Partito Democratico.
Nasce ad Alessandria nel 1981, si laurea in giurisprudenza presso l’Università del Piemonte orientale “A. Avogadro” e fa l’impiegato bancario. E’ stato segretario provinciale della Federazione Giovanile Comunista, presidente dell’assemblea provinciale dei Giovani Democratici e consigliere di amministrazione di AMAG s.p.a. e per lui la passione politica è una costante compagna di vita dall’età di quattordici anni.

Consigliere Camillo, in una recente intervista, ad una domanda sulle responsabilità del dissesto, un esponente del M5S ha risposto che le precedenti Amministrazioni hanno scavato la fossa e Fabbio ci ha buttato dentro il cadavere della città, lei cosa risponde?
Rispondo che è falso. La situazione finanziaria del ’07 non era nemmeno paragonabile rispetto a quella da noi ereditata nel ’12. E del resto le uniche persone chiamate a rispondere del proprio operato in sede giurisdizionale sono l’ex sindaco, i suoi assessori e consiglieri. Comunque, noi rispondiamo per quello che ci compete e a proposito le indico due numeri. 46 milioni di euro è il deficit riferibile al ’11, ultimo anno di amministrazione di centro-destra, che dovremo inserire nel consuntivo di quell’anno che la destra non fu nemmeno in grado di approvare. 12 milioni è il deficit del 2012, primo anno di amministrazione del centro-sinistra, con un’inversione di tendenza chiarissima che mostra come sia fondata la possibilità di tornare all’equilibrio di parte corrente di bilancio e del saldo finanziario già a consuntivo del 2014.
Il M5S si ricava visibilità come può, ma credo che in un momento delicato come questo occorra la massima obiettività da parte di tutti.

L’opposizione, ma a quanto si legge sui Social anche una parte di cittadini, viComune di Alessandria 3 accusa che con il trasferimento dei servizi da Aspal a Costruire Insieme, vi siete preoccupati solo di tagliare i costi e mantenere i servizi, ma non dei posti di lavoro, come ad esempio le 28 cuoche di Costruire Insieme, ma non solo….
L’operazione ASPAL-Costruire Insieme è un’operazione che presenta un saldo positivo, tanto in termini di servizi quanto di posti di lavoro. Credo che siano stati sfruttati al meglio i margini offerti dalla sentenza della Corte Costituzionale sulle aziende speciali.
Innanzitutto vorrei fare una premessa: tutte le comunicazioni ufficiali giunte finora dal Ministero degli Interni, a partire dalle note all’ipotesi di bilancio riequilibrato, hanno chiesto in modo esplicito di chiudere servizi non obbligatori per legge. E noi a questo, con coraggio credo, ci siamo sempre opposti.
Con la deliberazione dell’8 agosto si salva la gran parte dei servizi oggi svolti da ASPAL. Fino a poche settimane fa, purtroppo, i vincoli normativi sembravano precludere interamente questa strada, e costringere alla chiusura di molti servizi tra cui la totalità dei servizi per i giovani, mediazione culturale, musei. Oggi salviamo questi servizi e gran parte dei relativi posti a tempo indeterminato. Re-internalizziamo e manteniamo la totalità dei servizi educativi, compresi il sostegno agli alunni diversamente abili e l’extrascuola. In termini di salvaguardia dei servizi è un successo, con la salvezza di posti a tempo indeterminato che purtroppo sembravano ormai persi.
Non verrà invece rinnovato il contratto a termine a parte degli operatori dei servizi educativi. Questo a causa di vincoli normativi ed economici. Per queste persone, tuttavia, credo si debba ideare una soluzione che consenta di tenerle “agganciate” al Comune, riaccompagnandole verso nuove opportunità e, qualora questo non fosse possibile per tutti, ipotizzando percorsi privilegiati in vista di tempi migliori.
Aggiungo una nota polemica però nei confronti del centro-destra: quando si assumeva personale a tempo indeterminato nelle partecipate, in misura che oggi vediamo essere ben maggiore rispetto al fabbisogno, perchè non si sono stabilizzate queste persone? Strumentalizzare le difficoltà e la preoccupazione di questi lavoratori oggi trovo sia alquanto scorretto.

AutobusCamillo, per ATM, i problemi continuano e il piano industriale pare non decolli, qual è la sua opinione in merito?
Le risorse destinate ad ATM sono state tagliate in modo netto per rendere compatibili i suoi costi con il riequilibrio. La soluzione per mantenere la qualità del servizio, salvaguardare i posti e mantenere il bilancio aziendale in equilibrio può richiedere più tempo che in condizioni ordinarie. Novità ci saranno sicuramente a partire dai primi di settembre. Il confronto tra cda, sindacati e politica non si è fermato neanche nella settimana di Ferragosto.
Colgo lo spunto di ATM per accennare al tema della mobilità. Personalmente credo che questa vada ripensata a 360 gradi, che l’amministrazione di centro-sinistra debba porsi l’obiettivo di una viabilità agile e snella, di un centro vivibile come centro commerciale naturale ben raggiungibile dalla cintura con il trasporto pubblico ed una politica di parcheggi finalizzata, dell’abbattimento delle polveri sottili. Credo che nei prossimi mesi bisognerà avere più coraggio.

La città è sporca e il degrado aumenta, c’è chi pensa che in AMIU, oltre alleAmiu sede questioni finanziarie, ci sia anche una certa forma di lassismo, senza che nessuno intervenga. Lei cosa ne pensa? Il trasferimento alle Cooperative della manutenzione del verde ha consentito un risparmio, ma pare ha discapito della funzionalità, è d’accordo? Camillo, rimanendo in tema partecipate, a che punto è il passaggio di Amiu ad Aral?
E’ un percorso avviato. Personalmente non credo però possa considerarsi un punto d’approdo. La raccolta rifiuti rileva sotto il profilo ambientale, sanitario e del decoro urbano. La prospettiva deve essere la soluzione più efficace per un servizio della massima qualità, gestito da un management all’altezza. Credo che oggi la scarsa pulizia, in buona parte conseguenza del metodo di raccolta rifiuti scelto e impostato dall’amministrazione Fabbio come indicato anche dal Consorzio di bacino nell’illustrazione del piano finanziario TIA-TARES, sia il peggior biglietto da visita per la città.

Progetto PISU: gli incontri con i cittadini per informarli e coinvolgerli, non sono ancora iniziati, i tempi ormai sono molto stretti è c’è chi pensa che i giochi sono già fatti e quindi non ci sono più possibilità di apportare modifiche….
Le idee vanno definendosi. Il confronto e l’informazione sono fondamentali, non solo per il PISU. Da settembre dovremo impegnarci di più, in particolare come Partito Democratico, per comunicare ai cittadini cosa si sta facendo, come e in quali condizioni.

Rossa 10Consigliere Camillo, dopo 14 mesi di Governo della città, l’opposizione vi accusa di immobilismo e mancanza di una visione strategica per lo sviluppo della città: è vero?
La strategia c’è ed è visibile: i nostri obiettivi immediati sono la salvaguardia dei servizi, dei posti di lavoro e nei limiti del possibile gli investimenti (come il PISU). Partendo dai bisogni e in particolare dai più deboli. L’amministrazione di Rita Rossa ha pagato al CISSACA tutto il dovuto per il ’12 (sembra banale, ma negli anni precedenti non è avvenuto) ed ha aggiornato, alzandola, la quota pro-capite destinata ai servizi sociali, e questo lo dico per fare solo un esempio. La declinazione di queste linee guida non è sempre semplice a causa del susseguirsi incalzante delle emergenze ed anche a causa di normative spesso lacunose o fluide nei diversi settori d’intervento. Ma credo che la maggior parte delle situazioni ingarbugliate andranno sbrogliandosi nei prossimi mesi, anche grazie alla abnegzione con la quale il Sindaco si sta spendendo nei confronti della politica romana. Una volta messi al sicuro i servizi e riportato il bilancio in pareggio, l’obiettivo sarà il ritorno alla normalità dal punto di vista delle tariffe, compatibilmente con i limiti del dissesto.
Dobbiamo però definire al più presto come realizzare la nostra idea di città, centrata sui bisogni e sul buon vivere, ma anche ricca di opportunità e più moderna. Il secondo tempo, in questo senso, deve cominciare già oggi.
 
Che cosa si sente di rispondere ad un un cittadino, che dovesse dirle “come stavamo meglio quando pensavamo di stare peggio”?
Che oggi paghiamo le conseguenze di quanto fatto allora.

Camillo, il Governo delle larghe intese pare giunto al termine, quali prevede possano essere gli sviluppi della situazione?
Ci vorrebbe la sfera di cristallo per fare previsioni in una situazione così complicata. Tuttavia i fatti di questi giorni dimostrano un dato di fondo sconcertante: quanto la vita politica italiana, e quindi tutto il Paese, dipendano dai fatti personali di Silvio Berlusconi.

Non sono pochi, anche fra i politici di sinistra, quelli che dicono che Matteo RenziRenzi Matteo 2 rappresenti il nuovo e il futuro del Pd e che se alle elezioni, al posto di Bersani, ci fosse stato lui come candidato premier, il Pd le avrebbe vinte, qual è la sua opinione in merito?
Renzi ha perso le primarie con Bersani, come si poteva candidarlo? Comunque i renziani mi consentano una battuta: Renzi è entrato sulla scena nazionale per rottamare i “vecchi”. Oggi tra i principali sostenitori della sua candidatura a premier c’è Massimo D’Alema. Cosa ne dicono? Scherzi a parte: personalmente, il nome di chi ci rappresenterà mi interessa poco, sono più interessato alle proposte ed ai contenuti. Chi, e sulla base di quale piattaforma, si candida a difendere i diritti del lavoro, la scuola, la sanità pubblica? Quali ricette si propongono per tornare a crescere?

Il M5S è una forza politica che rappresenta il 25% degli elettori italiani, qual è la sua opinione su questo movimento a livello nazionale e soprattutto a livello locale?
Il M5S ha preso il 25% dei voti alle ultime elezioni politiche. Ma da allora è successo un fatto importante: di fronte al tentativo di costituzione di un Governo del cambiamento hanno rifiutato ogni ipotesi di confronto con il centro-sinistra, facendo venir meno ogni alternativa alle larghe intese. Agli occhi di molti elettori ciò potrebbe averne minato la credibilità, accanto al personalismo ed alle divisioni che sembrano connotare quel partito, non diversamente dagli altri partiti “personali” della seconda Repubblica.

Pensa che Alessandria riuscirà ad evitare il dissesto 2.0?
Quando ci siamo insediati c’erano tutte le premesse di un secondo dissesto. Oggi sento di poter essere un po’ più ottimista.