Il Giro passa da Alessandria. O quasi…

giro-d-italiadi Andrea Antonuccio.

Come ha ricordato dalle pagine de Il Piccolo l’amico Massimo Brusasco, oggi intorno alle 14 i corridori del Giro d’Italia (guai a chiamarli ciclisti, si incazzano come delle iene) passeranno per Alessandria, tenendo però le debite distanze dal centro cittadino. Infatti, come scrive l’ineffabile Brusasco, “una volta giunti da Spinetta al Platano di Napoleone, s’infileranno sulla tangenziale e da lì se ne andranno in direzione Cantalupo-Oviglio, salutando Alessandria e tutti i suoi problemi”.

La penna del sagace ideatore e conduttore del Salotto del Mandrogno pesca nell’inchiostro della leggera ironia per raccontare di quanto siamo nati disgraziati ad Alessandria. Non si trovano i soldi per rifare il manto stradale (vorreste mica farli passare da via Stephenson, gli atleti del Giro?) e per gestire la complessa macchina organizzativa necessaria a garantire sicurezza e scorrevolezza alla corsa. Mancherebbero inoltre all’appello, a quel che si dice, le transenne e i transennisti, sia per le ben note difficoltà economiche, sia per la concomitanza con la gara de’ noantri, l’inossidabile StrAlessandria.

Ho seguito per due anni il Giro d’Italia per conto di un’azienda sponsor di un team partecipante, e di una cosa mi sono reso conto: che la kermesse ciclistica, pur seguita da moltissimi tifosi sia su strada che in tv, una volta passata lascia ben poche “tracce” nelle località che la ospitano. A volte il passaggio del Giro è solo l’occasione per aggiustare le strade… ma per questo a noi toccherà aspettare il nipote di Nibali, probabilmente.

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