[BlogLettera] Contro la caccia, ma danno la caccia ai mendicanti

La rottura in seno ai comitati locali per il referendum regionale contro la caccia del 3 giugno, nei quali si erano costituite le associazioni alessandrine, è stata causata dalla presa di posizione pubblica (tramite stampa) di una di queste associazioni: LAC di Alessandria, alla quale ha fatto seguito Agire Ora di Alessandria. Il merito riguarda una questione di valore etico, valore per Medicina democratica insormontabile, e cioè l’inammissibilità del divieto di accattonaggio. Infatti esiste una Ordinanza del Sindaco (Fabbio) che “Ordina in tutto il territorio del Comune di Alessandria di esercitare attività alcuna dedita all’accattonaggio” con sanzioni fino a 500 euro e con riferimenti penali. Questa ordinanza è del 2008 e fa proprio palese riferimento al Regolamento -del 2006- del Sindaco (Scagni) che già di per sè ordinava “E’ vietato detenere e utilizzare animali come oggetto e richiamo per i passanti per le pratiche dell’accattonaggio”. Queste due ordinanze sono gemelle siamesi, inscindibili, ed equivalgono ad un divieto all’accattonaggio, con o senza animali, sanzionato su tutto il territorio comunale. Lac di Alessandria e Agire Ora non solo non si oppongono a queste ordinanze incivili e reazionarie, ma addirittura ne reclamano pubblicamente la persecutoria esecuzione (pur con sentimenti animalisti). Medicina democratica dunque non ritiene esistano le condizioni per collaborare con queste due associazioni di Alessandria nei comitati referendari. Attende perciò una presa di posizione delle altre associazioni che ne fanno parte. Medicina democratica chiede di battersi affinchè siano cancellate le suddette norme comunali e perciò chiede alle forze politiche concorrenti nelle elezioni amministrative di pronunciarsi per la loro abolizione.

Medicina democratica sostiene l’etica che si debba dissentire radicalmente da chi plaude al regolamento comunale contro l’accattonaggio con animali (e senza), da chi chiede con veemenza alle forze di polizia municipale di intervenire e punire (con multe inesigibili, dunque con arresti?) chi si accompagna con cani per chiedere l’elemosina. A parte la sensibilità religiosa -che manca in questa Italia sedicente cristiana- è per la nostra Costituzione incomprensibile non riconoscere il diritto civile di chiunque di chiedere l’elemosina insieme ad un animale col quale andrà poi a dividere il companatico e l’affetto reciproco. Mendicare è sempre stato nei secoli dei secoli un diritto universale che non lede la libertà di nessuno, nessuno ti obbliga alla pietà, se non la tua coscienza. Addirittura era un dovere: francescani, domenicani, agostiniani, carmelitani erano Ordini mendicanti a cui la primitiva regola imponeva la povertà non solo degli individui ma anche delle comunità. Ancora oggi è la regola dei buddisti. Per i mussulmani è un comandamento. Nelle chiese si fa la questua tutte le domeniche, senza l’intervento dei vigili. Ma noi esprimiamo un sentimento laico: l’accattonaggio, l’aiuto al povero, l’assistenza al prossimo, la beneficenza: paragonarli a reati è il segno di intolleranza e ipocrisia raggiunto in questa società impregnata di egoismi e sfruttamenti. La nostra Costituzione non vieta l’accattonaggio. E’ quanto mai necessaria una presa di coscienza dei cittadini di Alessandria, ai quali questa norma reazionaria e razzista non fa onore.

Medicina Democratica – Alessandria