Cuttica lasciamolo lavorare: ma una ‘rimescolata’ a certi incarichi male non farebbe [Le pagelle di GZL]

La 'patata bollente' dei rifiuti alessandrini: per Aral un commissario fino ad ottobre? CorriereAl 1di Graziella Zaccone Languzzi

 
Al classico cittadino brontolone che ha poca pazienza e che in questi giorni inizia a lamentarsi che non vede i cambiamenti che si attendeva nel dopo elezioni. Una conoscente del mio quartiere incontrata nei giorni scorsi durante un bliz in Alessandria, come mi ha visto spuntare esclama: “Qui non si muove niente”! Dopo di che inizia un elenco! In verità qualche brontolio l’ho già sentito in questo senso, in particolare sulla sicurezza a causa di accattoni, parcheggiatori e clandestinità varia, ma alla conoscente ho cercato di spiegare che neanche Dio ha fatto tutto in un giorno solo. Oggi è l’11 settembre, e a partire dal 25 giugno, giorno della vittoria di Cuttica, la nuova Giunta è in carico da circa 60 giorni considerando il periodo necessario per la composizione della Giunta, e un breve periodo di ferie. Alla conoscente ho risposto: “vogliamo concedergli in tempo necessario per capire come raddrizzare la baracca?” Quindi, dopo varie discussioni e punzecchiature di zanzare, si è stabilito il periodo di un anno prima di muovere critiche. Due giorni dopo questo incontro sufficientemente animato, leggo il Controvento del Direttore di CorrierAl: “Palazzo Rosso : settembre, è tempo di salpare” che va nella direzione del mio pensiero, e dice che è decisamente troppo presto per tentare bilanci. Esatto! Da parte mia sto al balcone ad osservare fino alla prossima inizio estate. Fino ad allora le critiche saranno soltanto per eventuali “stonature”. Per mettere ordine sotto ogni aspetto ad Alessandria e nei suoi sobborghi questa Giunta dovrebbe avere a disposizione tre legislature, dice un mio conoscente. Io sostengo invece che un anno non è poco: l’importante è che direttori, funzionari, responsabili, incaricati, dipendenti viaggino in sintonia con la politica, perché certi freni portano solo a perdere tempo, denaro e faccia nei confronti della città e dei cittadini. Nel frattempo una veloce rivisitazione degli incarichi non sarebbe male: il crollo della città non è dovuto solo alla politica.
Voto: 5

 
2) Da tempo si dice che ad Alessandria occorrono telecamere di Ad Alessandria il sindaco Rossa fa annunci sulla sicurezza ma non convoca la Commissione di Controllo CorriereAlvideosorveglianza. A maggio 2015 un articolo dal titolo: “20 nuove telecamere per la videosorveglianza ad Alessandria: meglio tardi che mai!”. E’ il Dottor Sarti, al tempo consigliere comunale di minoranza, che in questo articolo pone questa domanda: “Quindi 20 telecamere in più che si aggiungono alle altre 41 che l’Amministrazione Rossa ha ereditato dalla precedente Fabbio. Peccato però che di queste ultime solo 15 sono in funzione. La domanda quindi è: soltanto adesso la Giunta che amministra la città si preoccupa della sicurezza dei propri cittadini? Perché nei tre anni non ci si è attivati per far funzionare le telecamere esistenti?” Anche Piero Bottino su La Stampa nell’agosto 2016 torna su questo argomento: “Telecamere, ad Alessandria su 40 ne funzionano soltanto 12 e i tempi per la nuova videosorveglianza si allungano”. E arriviamo ai giorni scorsi: “Con una mistificatoria campagna di stampa, la Giunta precedente ha informato i cittadini sul non funzionamento della videosorveglianza pubblica. Ma le cose non stanno così, le telecamere in Alessandria funzionerebbero ma…5 righe di giornata di Piercarlo Fabbio”. Ci sarà chi farà spalluccia, altri leggeranno il contenuto del link come è giusto per conoscere tutte le campane. Ma voglio fare di più: leggete qui, a pagina 14. La mia domanda: 40 le telecamere che Fabbio ha lasciato all’amministrazione Rossa più una decina esistenti ai giardini: come mai sono state abbandonate? Lasciamo perdere le storielle di tecnologie vecchie o altro, questo a casa mia si chiama dispregio di beni pubblici e del relativo denaro, e chi ne ha la responsabilità? La politica? I burocrati? Mai nessuno che risponda di inadempienze.
Voto: 2

 
terzo_valico3) Grande notizia per questa periferia del Piemonte: Graziano Delrio, Ministro alle Infrastrutture con il suo sostegno ha permesso o concesso quanto segue: “Debutto alessandrino dell’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico: Presenti con diritto di voto anche l’ Arpa e l’Istituto Superiore di Sanità“.
La questione è il rischio delle fibre di amianto prodotte dagli scavi del Terzo Valico. Intanto l’Osservatorio in Alessandria pare un contentino per placare gli animi, ma sarà molto difficile ottenere la condivisione perché oggi si è molto più aggiornati ed informati.
Ecco qualche titolo di giornale: “Nessuna allerta a Clara e Buona: Errore di lettura, l’amianto non c’è”! – Altro titolo: “Amianto alla Clara e Buona e alla Pieve: un falso positivo”! Non sono titoli fantasiosi ma dichiarazione dei preposti che cercano di correggere dichiarazioni uscite anzitempo, e per una volta non citano “tavoli” ma “cinture”, di cui una “prima” e una “seconda”. In ambedue può accadere qualcosa in “falso positivo” o “vero negativo”: ammetto, ci ho ricamato sopra ma c’è da non capirci più niente. Dal mio piccolo osservatorio mi chiedo fino a che punto c’è da fidarsi. Già ho difficoltà a credere nelle istituzioni e nei preposti ambientali alla mia salute e con un copia incolla cito un commento al primo articolo postato dal Prof. Elvio Bombonato: “Speriamo. Di buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno. Non ho capito cosa accade se le centraline rilevano una concentrazione di fibre di amianto superiore al consentito”. Già! Al consentito! Chi e come vengono stabiliti i parametri percentuali sopportabili onde evitare di ricevere l’ospite sgradito nel nostro corpo? I parametri possono salire e scendere in funzione della bisogna, giacchè è da tempo che viviamo fuori dalle caverne. E qui entra in gioco la fiducia: che è una cosa fragile, facile da rompere, semplice da perdere, molto difficile da recuperare.
Voto: 3