La Giana Erminio strapazza 3 a 0 una scialba Alessandria

di Pier L. Cavalchini

Ci eravamo lasciati con un appello…”pensiamo al futuro campionato e mettiamo le premesse per il riscatto”. Ma il giorno dopo questo semplice invito è stato esonerato Banchini, l’ultimo che avrebbe dovuto pagare per quanto sta succedendo. Anzi, uno dei pochi (insieme al compianto portiere Liverani e ad altri ‘svenduti’ ad altre squadre, vedi Lamesta) a fare da “collante”. Sì, proprio da “collante”, perchè è sulla spinta di personalità autorevoli come Banchini e Liverani che si è galleggiato, più o meno, per metà campionato.

Ora tutto è più complicato, uno ( Liverani) chiede di andarsene nelle ultime fasi del mercato “di riparazione” invernale, l’altro (Banchini) le prova tutte ma con Mangni, Lautzkemis, Busatto etc. si può fare ben poco. Vogliamo essere cinici fino in fondo e poi, lo giuriamo, non ne parliamo più. …

Domanda: “Non è che vendendo – bene – Liverani e comprando degli scartini si sia cercato di risparmiare il più possibile? E, non è finita, con la scusa degli “scarsi risultati” non è che la defenestrazione di Banchini abbia comportato ulteriori risparmi? “ . Quasi una operazione di vendita dei gioielli migliori, proprio come si fa quando i Comuni sono alla canna del gas e si disfano di tutto, palazzi storici e monumenti di pregio, compresi. Una mera “operazione di cassa” fatta alle spalle degli alessandrini e in completo disprezzo di 110 anni di storia gloriosa (non solo “calcistica” perché, lo sanno bene gli alessandrini veri, sostenere i Grigi non è solo una questione sportiva ma molto molto di più).

I risultati di questa “operatzija” sono sotto gli occhi di tutti. Giocatori lenti, svogliati e, quando con idee…. clamorosamente sostituiti (cfr. la sostituzione di Sepe a inizio secondo tempo a Gorgonzola) o non abbastanza sollecitati come Siafa, sistematicamente dietro il suo controllore, approssimativo nella tecnica e poco incisivo come attaccante. Ma la prova negativa (tre a zero) contro la Giana Erminio ha evidenziato altre pecche, in qualche modo, inaspettate: Ciancio che fa il minimo sindacale e getta al vento le poche occasioni a disposizione, Nunzella, Cusumano, Soler spesso poco concentrati e lenti nei recuperi. Nichetti si salva per il mestiere accumulato in anni di calcio giocato, così come Mastalli, Pellegrini, Rossi e Gazoul, ma nulla di più. Femia poteva essere una buona carta… ma impiegato solo per un quarto di partita e a risultato acquisito, serve a poco.

Spurio (il portiere dei Grigi), ce la mette tutta e si mantiene su livelli accettabili, pur mostrando poca elasticità nei movimenti veloci in acrobazia, ritardi nelle uscite e – fatto gravissimo – incomprensioni con i compagni della difesa. Ma più di così non sa e non può fare. E’ un difensore di medio livello, Liverani era di un altro pianeta.

Il tutto aggravato, sempre nella partita di Gorgonzola, dal fatto di avere un uomo in più per tre quarti di partita e non saperlo sfruttare. E qui Banchini, non me ne voglia Binotto, qualcosa avrebbe inventato. Ma si deve risparmiare, si deve cercare di rientare dal buco (a quanto pare) rilevante, lasciato dalla gestione Di Masi. E, a questo punto, pure la Serie D rischia di diventare un lusso. Se si vogliono mettere le premesse giuste “per il riscatto” bisogna ripartire dai fondamentali. E Banchini era fondamentale. Ancora spazi per un terzo reintegro?

Nell’attesa della risposta da parte della proprietà, vediamo come sono andate le cose nel pomeriggio di sabato 23 marzo.

L’Alessandria si presenta con Gazoul e Siafa davanti appoggiati da Mastalli e Sepe. Ci si difende a tre con Ciancio a fare da supervisore ma, fin dall’inizio, si vede che qualcosa non quadra. Già al minuto 4 Fall serve Franzoni, libero, con la possibilità di tirare. Conclusione fuori di pochissimo. Ancora Caferri in evidenza a metà primo tempo con tiro finale alto di poco. Soler e Cusumano fanno fatica a contenere i giocatori della Giana soffrendo, come un po’ tutta la squadra, le verticalizzazioni veloci dei padroni di casa. L’Alessandria giostra con abbastanza efficacia a centrocampo con Nichetti e Mastalli ma, arrivata al limite dell’area, sistematicamente si perde in mille passaggi inutili.

Grazie ad una ripartenza fulminea è la Giana, invece, a segnare con Franzoni che supera in velocità Cusumano e tira con precisione tra palo e portiere. Uno a zero e partita incanalata, come al solito, verso la solita sofferenza con gioco confuso e inconcludente. A volte però succedono fatti inaspettati e su pressing di Mastalli, il portiere Pirola della Giana combina un pasticcio e si fa espellere per fallo di mano fuori area. Alessandria in superiorità numerica intorno al quarantesimo della prima frazione ma nemmeno questo vantaggio porterà frutti.

Proprio quando stava pressando i lombardi, arriva il raddoppio del veterano Pinto che, su uno svarione difensivo fra Spurio e Soler, non fatica ad insaccare con un preciso pallonetto. Si va negli spogliatoi con un passivo pesante di due reti più per demerito dei Grigi alessandrini che per merito della Giana.

L’Alessandria a inizio ripresa prova ad alzare il ritmo, cambia Busatto per Sepe, Rossi per Nunzella e Pellitteri per Cusumano. Tenta di aggirare l’arcigna difesa lombarda ma combina nulla. Sono invece i lombardi, con uno scatenato Fall a metter in difficoltà la difesa in maglia grigia. Su una azione dello stesso attaccante di colore, è Spurio a salvare la rete con un intervento tempestivo. Non potrà, però, fare nulla sul perfetto “shoot” di Pinto che, dal limite, lo infila, sempre su azione inizata dal motorino Fall. Tre a zero al ventesimo del secondo tempo e, praticamente fino alla fine, più nulla di importante da segnalare. La Giana rallenta il gioco, abbassa il baricentro ma non si ferma mai alle “barricate” agendo in velocità se trova gli spazi giusti. Entra anche Femia per l’Alessandria ma non riesce ad illuminare il gioco dei Grigi come vorrebbe. Il suo apporto si limita a due tiri “telefonati” dal limite. Mastalli prima e Busatto poi, praticamente allo scadere, potrebbero accorciare le distanze ma il sostituto di Pirola, il giovane Magni, riesce a sventare con un po’ di fortuna. Intendiamoci, non sarebbe cambiato nulla nemmeno con il “golletto” in extremis; all’Alessandria servivano i tre punti che, invece si pappa una intelligente e razionale Giana Erminio.

E martedì a Trieste…

Giana Erminio (3-5-2): Pirola; Ferrante (27’st Corno), Piazza, Minotti; Caferri, Franzoni, Marotta, Pinto (27’st Ballabio), Lamesta (43’st Groppelli); Mba. Fall (43’st Magni), Mag.Fall. A disp.: Fumagalli, Boafo, Perna, Colombara, Acella, Messaggi, Barzotti, Verde. All.: Chiappella

Alessandria (3-5-2): Spurio; Ciancio, Soler, Cusumano (1’st Pellitteri); Pellegrini, Sepe (1’st Busatto), Nichetti, Mastalli (28’st Femia), Nunzella (1’st Rossi); Siafa, Gazoul (39’st laukzemis). A disp.: Farroni, Barmaz, Ndir, Fiumanò. All.: Binotto.

Arbitro: Viapiana di Catanzaro.

Reti: pt 31′ Franzoni, 46′ Pinto; st 17′ Pinto

Ammoniti: Pellegrini, Gazoul per gioco falloso, Busatto per simulazione.