C.AL.CA. replica a Legambiente: “Priorità alla sicurezza idrogeologica, poi viene la rinaturazione del fiume Po”

Chiediamo cortesemente spazio per rispondere al comunicato stampa di Legambiente, comunicato ampiamente prevedibile dopo il nostro appello alla Premier Meloni, al Governo e agli Enti competenti affinchè si dia priorità alla messa in sicurezza del fiume Po con i fondi derivanti dal PNRR.

Ribadiamo ancora una volta che non siamo assolutamente contrari alla rinaturazione del Po ma siamo assolutamente contrari se questa diventa la priorità del PNRR con investimenti per circa 360 milioni di euro, mentre per la sicurezza idrogeologica vengono destinate le briciole.

E’ una questione di responsabilità, di buon senso e di dare priorità alle cose più importanti, se in una famiglia vi sono poche disponibilità finanziarie prima si spendono i soldi per riparare il tetto, per acquistare cibo e beni primari e solo dopo si pensa alle altre spese.

Eravamo sicuri che toccando l’argomento della manutenzione e della pulizia dei fiumi partisse da Legambiente il solito refrain “sui gravi danni causati da decenni di canalizzazione forzata, sull’illusorio effetto di protezione dato dalla rimozione di ghiaia dal letto del fiume ecc.ecc. “, Ritornello sentito più volte in questi anni insieme al “bisogna che il fiume sia libero di andare dove vuole“. Nelle ipotesi progettuali per le aree di laminazione sul nostro Territorio nessun tecnico è stato in grado di spiegare come l’acqua entra ma soprattutto esce dalle aree di laminazione, nessuno ha spiegato quali difese verrebbero costruite ad esempio per la frazione Terranova, progetti irrealizzabili e contestati perchè incongruenti a suo tempo dalla stessa Provincia di Alessandria.

Gli argini proteggono da centinaia di anni su tutto il Po gli insediamenti urbani, le attività industriali, commerciali e i terreni agricoli, a Casale Monferrato non vi sono costruzioni abusive, vi sono case su cui si pagano regolarmente le tasse e che vanno adeguatamente protette.

E’ curioso che Legambiente chieda sui giornali “il Po abbia spazi naturali e non un percorso forzato” quando nel territorio casalese a distanza di 4/5 Km. in linea d’aria troviamo lo sbarramento della diga Lanza, il ponte stradale, il ponte ferroviario e lo sbarramento della diga idroelettrica che causa una evidente “snaturalizzazione” del fiume, ogni sbarramento sul fiume crea problemi, non abbiamo sentito una parola da Legambiente sul fatto che il Po sia stato trasformato quasi in uno stagno con la corrente che risale a monte invece che andare a valle, sulla costruzione di uno sbarramento in alveo per cui sono stati utilizzati migliaia di metri cubi di cemento armato, nessuna parola è stata spesa per la crescita di vegetazione infestante ed invasiva da noi denunciata più volte, vegetazione formatasi nel fiume per la lenticizzazione in atto a causa dello sbarramento a valle.

Non c’è nessuno poi che si preoccupi della manutenzione di questo tratto di fiume, delle migliaia di metri cubi di sedimenti che si sono accumulati dalla diga Lanza allo sbarramento della centrale, basterebbe abbassare completamente la diga a valle del ponte ferroviario per un paio di giorni e verificare l’effettiva situazione del letto del Po anzichè nascondere la polvere sotto il tappeto.

Dal Po non si toglie un chicco di ghiaia e si privilegiano le cave in aperta campagna (vedere ad esempio elenco aggiornato delle cave in provincia di Alessandria), i nostri nonni perciò erano dei veri allocchi visto che dragavano i fiumi? Leggete cosa è successo nella recente alluvione delle Marche dove purtroppo c’è stata una dozzina di vittime. Quali sono state le cause del disastro?

Noi non siamo certamente a favore delle escavazioni selvagge, la manutenzione va fatta dove serve, se l’Autotità di Bacino fiume Po dice nel 2007 che è necessario togliere 3,1 milioni di metri cubi di sedimenti a confluenza Po-Sesia perchè Legambiente è contraria?

Questi lavori sarebbero tra l’altro in buona parte “a compensazione”, cioè si cederebbe il materiale direttamente all’impresa che effettua i lavori e lo Stato non pagherebbe quasi nulla, se questi lavori aumentano la sicurezza del territorio perchè Legambiente è sempre contraria???

Se Legambiente vuole dare priorità alla rinaturazione del fiume Po e non alla sua messa in sicurezza noi del C.AL.CA. saremo sempre contrari, se anche il Governo confermerà la priorità dei progetti di rinaturazione e non la priorità per la messa in sicurezza del fiume Po si assumerà ovviamente tutta la responsabilità in caso di ogni nuova emergenza idrogeologica.

Il C.AL.CA. è sempre disponibile ad ogni incontro e confronto.

Per il Consiglio Direttivo C.AL.CA. – Comitato Alluvionati del Casalese
Massimo De Bernardi – Portavoce e Vicepresidente