Ad Alessandria serve più un teatro o un parcheggio? E poi le strade, e il miraggio di una risonanza magnetica a Casale Monferrato [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

Teatro Comunale di Alessandria: nostalgia o rottamazione? CorriereAl

1) Questa pagella potrebbe provocare sdegno ad alcuni in città, e per alcuni intendo pochi, ma convinti di contare ancora qualcosa. La settimana scorsa un lettore, dopo aver letto la pagella sul parcheggio interrato di Piazza Garibaldi (se ne parla da trent’anni, e non si farà mai: e ad Alessandria una simile dinamica non è purtroppo eccezione, ma norma), mi ha mandato una sua considerazione: “Non mi piace scendere sottoterra anche solo per parcheggiare, non sono una talpa. Se dipendesse da me, dove c’è il teatro comunale farei un bel silos multipiano moderno e alla luce del sole, e si risolverebbero due problemi: parcheggi, e che fare di quella struttura che dovrà attendere ancora parecchi anni prima che sia resa usufruibile”. Ho meditato su questo suggerimento che non ritengo troppo bizzarro: Alessandria non è più quella degli anni ’70/’80 quando esisteva, ad Alessandria come altrove, una borghesia interessata al teatro e al cinema. Non prendiamoci in giro, da allora c’è stata un’auntentica rivoluzione tecnologica, e conseguentemente dei consumi: anche culturali. Intendiamoci: i teatri di eccellenza restano e resteranno realtà da tutto esaurito ancora molto a lungo. Ma francamente non credo che investire 10 (nei giorni scorsi l’assessore Serra già parlava di 13, poi saranno almeno 15: come per il Ponte Bormida, è partita la corsa al rialzo) milioni di euro per uno spazio culturale di provincia possa garantire un ritorno sull’investimento. I privati lo capiranno presto, e si tornerebbe all’antico: quando il teatro comunale fu chiuso, al netto dell’amianto, perdeva due milioni di euro l’anno, o giù di lì. E non credo che comune o regione vogliano (e possano) tornare a fare quel giochino lì. Secondo il sondaggio di CorriereAl, gli alessandrini all’80% credono che la città sia moribonda: non hanno mica tutti i torti. E allora, con pragmatismo, perchè non valutare davvero l’opzione silos/parcheggio? Posto che l’ipotesi di scavare sotto piazza Garibaldi comportebbe problematiche enormi di ogni tipo, e che rimarrà, come è stato finora, un puro dibattito da giornali, una volta l’anno, perchè non considerare un’ipotesi alternativa? Nei giorni scorsi ho sorriso leggendo le visioni del neo calendiano Barosini. Come è possibile non considerare le problematiche archeologiche e idrogeologiche, e il concentrato di gas tossici come il monossido di carbonio che andremmo a creare in un simile parcheggio interrato. Con negozi, poi: chiudono quelli in superficie, figuriamoci un po’ che fila ci sarebbe ad Alessandria per aprirli sotto terra. A meno che Barosini non stia già ipotizzando uno scenario post atomico!
Ci sarebbe poi anche il parere avverso del Consiglio di Stato, da Determinazione del Comune di Alessandria n. 1298/pratica n. 21 datato 05 agosto 2014, di cui conservo copia.
Molto concretamente: oggi Alessandria ha più bisogno di un nuovo parcheggio, o di un nuovo teatro? Quale struttura verrebbe più utilizzata? E perchè non collocare il parcheggio in un’area centrale, dismessa da ormai 13 anni?
Voto: 2

2) L’assessore ai Lavori Pubbici del Comune Michelangelo Serra lamenta che mancano i fondi per asfaltatura strade: “Cifra così bassa solo ai tempi del dissesto. Governo ci aiuti come fece il Conte 1”. Se da una parte l’esponente grillino mette le mani avanti per dire ai cittadini di non lamentarsi perché gli euro disponibili non sono sufficienti, dall’altra parte fa un po’ di propaganda e ricorda che il suo capo politico Giuseppe Conte, nel suo primo Governo da Presidente del Consiglio insieme alla Lega di Salvini con il Decreto Crescita diede una mano anche al nostro Comune. L’assessore Serra si appella all’attuale Governo perchè arrivino altri fondi. La propaganda politica ci sta, soprattutto ora che i 5Stelle sono all’opposizione in Parlamento. Ma se ogni volta i nostri amministratori locali chiedono interventi esterni per gestire la situazione, loro a che servono? Non è che alla fine arriveremo a capire che un comune funziona meglio con 4 dirigenti, e un commissario prefettizio? Riguardo alle strade, negli anni finali dell’amministrazione Scagni (2002-2007) l’assessore alla Viabilità Cesare Miraglia, ospite di una puntata del “Tutto per tutti” di RVS, la radio diocesana guidata da Don Ivo Piccinini, raccontò agli ascoltatori di rattoppi ai buchi sulle strade con la terra per mancanza di fondi: già allora, insomma, i problemi non mancavano, e a quanto pare oggi non siamo messi meglio. In attesa che dal Governo arrivino fondi, mi permetto di dare un suggerimento all’assessore Serra. Laddove è stata posata la fibra ottica ora vi è una lunga striscia si suppone di bitume, che deturba sia le strade che i marciapiedi peggiorandone l’aspetto. Per installare la fibra hanno dovuto scavare una trincea nel manto stradale, posata la fibra hanno effettuato il riempimento temporaneo dello scavo con una malta per consentire al terreno di assestarsi, a seguire l’asfaltatura suppongo per loro definitiva con catrame. Ma non dovrebbe essere così. Conoscendo lo stile dell’Assessore Serra attento a tutto, che non lascia nulla al caso, dovrebbe andare a controllare le carte e verificare se a carico della società che realizza i lavori c’è il ripristino definitivo dell’intero manto stradale con l’asfalto. Il che parrebbe più che logico. Questo vale per ogni Ente che perfora le nostre strade, compreso il teleriscaldamento. E’ compito di un’amministrazione pubblica stare dalla parte della città e dei suoi abitanti, controllare e far rispettare contratti e accordi anche se datati. In sostanza: se ci spetta l’asfaltatura pretendiamola.
Voto: 4

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3) Stranezze nella sanità della Regione Piemonte. Mi telefona un conoscente residente a Casale Monferrato con la necessità di una risonanza magnetica prescritta dal medico di base. Si prenota al CUP regionale e la prima data disponibile a Casale Monferrato è il 31 ottobre 2023: oltre otto mesi di attesa. Alle rimostranze per la tempistica, al CUP danno altre possibilità su Acqui, Novi, Tortona, dove nel giro di un mese è possibile procedere. A Novi il 28 febbraio, addirittura. Si chiede il cittadino di Casale: “Quante risonanze magnetiche effettua nelle ore lavorative e nelle emergenze notturne l’ospedale della mia città per avere una lista di attesa lunga otto mesi? Cosa c’è che non funziona, oppure chi non la fa funzionare?” . Queste domande le faccio anch’io, e mi pare evidente che qualcosa non funziona a livello organizzativo. Sarebbe utile un intervento di controllo da parte dell’Assessore regionale Icardi, o di chi lui ritenga deputato a farlo. Ce la faremo ad avere una risposta?
Voto: 2