Fertrans, occhi sulla provincia di Alessandria [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

La società punta ad ampliare l’attività, guardando alla quotazione in Borsa nel 2030. L’interesse per alcune aree, il Tortonese per primo, e il consulente Iames Pingani

Fertrans ha puntato l’attenzione sul territorio alessandrino, con particolare riguardo all’area del Tortonese. La società, che ha sede operativa ad Alseno in provincia di Piacenza e sede legale a Sesto San Giovanni, è stata fondata nei primi anni Cinquanta del secolo scorso da Leopoldo Ferretti, le redini dell’azienda sono poi passate al figlio Gianfranco quindi, fra il 2007 e il 2010, arriva la terza generazione rappresentata da Eugenio ed Emanuele. Fertrans, con ottantaquattro milioni di fatturato, 1124 mezzi, 57 milioni di chilometri percorsi, è uno dei maggiori player per il trasporto dei rifiuti. Grazie alla internazionalità che la contraddistingue gestisce tratte con Francia, Spagna, Portogallo, Germania e Paesi dell’Est Europa. Nata per venire incontro alle esigenze dei più disparati settori, come il trasporto di elettrodomestici e di componentistica di diversa natura, ha progressivamente sviluppato nuovi business orientati al trasporto dell’acciaio e a quello transnazionale dei rifiuti (solidi, sfusi, scarti animali). La crescita non si ferma e per questo l’azienda è alla ricerca di nuove aree per entrare nel mercato dei container, mentre sta formulando un progetto di espansione che guarda anche all’ingresso in Borsa entro il 2030.

Che il territorio alessandrino sia attrattivo per insediamenti di attività di trasporto e logistica, è un fatto noto. E che l’arrivo di nuove attività, come questa, significhi un incremento dei posti di lavoro correlati all’utilizzo delle aree ai fini della logistica (autotrasporto, riparazioni e altre attività indirette) è un altro fatto oggettivo. Inoltre ogni realtà che prende corpo nel territorio può fare a sua volta da traino per ulteriori insediamenti.

In questo caso un ruolo importante lo gioca il consulente di Fertrans, Iames Pingani. “Sono stato contattato alcuni mesi fa da Eugenio ed Emanuele Ferretti e ci siamo subito trovati in sintonia. Il processo di ristrutturazione organizzativa e finanziaria avviato – racconta Pingani – è molto interessante e stimolante. Mi sono trovato di fronte a una sfida per certi versi quasi inedita per una carriera lunga come la mia”.

Pingani dopo oltre vent’anni ha chiuso, “in assoluta armonia” come sottolinea, il rapporto con il Gruppo Gavio ed è pronto a sostenere il progetto di Fertrans che punta alla ricerca di un’area di almeno ventimila metri quadrati. Le prime attenzione sono per il polo tortonese anche se non c’è preclusione verso altre aree. L’importante è che siano ben collegate alla rete autostradale in quanto i trasporti avvengono su rotte internazionali.

Pingani, lei in passato ha dovuto fare i conti con una vicenda giudiziaria conclusa peraltro bene…

“Sì ed è una di quelle storie che fanno riflettere perché quando ricevi un avviso di garanzia sei già condannato, dagli amici per primi”. Aveva infatti ricevuto l’avviso in relazione alla bancarotta di E&T (Energia & Territorio), società costituita alla fine degli anni Ottanta dalla Provincia di Alessandria. Nel mese di ottobre dello scorso anno Pingani ne è uscito con il “non luogo a procedere per non avere commesso i reati ascritti”.