L’assessore Poggio: “Prossimo biennio decisivo per il Piemonte: Duc sfida epocale per l’Alessandrino, insieme a turismo e cultura”. E sul teatro di Alessandria…..

di Ettore Grassano

«Nonostante sia successo di tutto attorno a noi, in questi tre anni ce l’abbiamo messa veramente tutta, e il Piemonte di oggi è più dinamico e reattivo di quello che abbiamo ereditato nel 2019. Ora abbiamo di fronte a noi un biennio decisivo, specialmente per gli assessorati di mia competenza. Dobbiamo concretizzare i tanti progetti che sono in cantiere».

Vittoria Poggio, assessore regionale a Cultura, Commercio e Turismo ad Alessandria non ha bisogno di presentazioni: alessandrina doc, una vita tra commercio, associazionismo d’impresa e impegno amministrativo locale, l’esponente della Lega è oggi alle prese con una sfida tanto gravosa quanto stimolante: contribuire al rilancio del Piemonte, cercando di ottimizzare tre asset fondamentali dell’economia regionale. Cerchiamo, dopo tre anni di Giunta Cirio, di elaborare un bilancio ‘di tappa’, e di individuare le priorità per il prossimo biennio.

 

 


Assessore Poggio, partiamo dal Commercio, alla grande sfida dei DUC: a che punto siamo, e soprattutto cosa succederà nei prossimi due anni?
«I Duc in Piemonte non c’erano, li abbiamo istituiti noi per la prima volta, ci siamo confrontati con i sindaci, abbiamo seguito un percorso condiviso e alla fine abbiamo raccolto un grande risultato che per adesso è soltanto il primo passo. Al momento ne abbiamo finanziati 52 ma li finanzieremo tutti entro l’estate. I sindaci sono propositivi, hanno capito che questo strumento aiuta tutti, anche altri ambiti come quello della rigenerazione urbana. Questa è una partita importante, forse la più rilevante. I Duc sono concreti strumenti di progettazione interdisciplinare che partendo dalle tematiche del terziario devono portare progettazione e metodo in molti contesti di programmazione europea introducendo il commercio in tematiche più ampie riconducibili alla filosofia dell’Agenda 20 30. I fondi europei sono una grande chance per lo sviluppo territoriale e noi stiamo strutturando i programmi di intervento dei distretti del commercio piemontesi anche nella stesura del POR-FESR 21/27 in particolare per gli ambiti relativi alla Rigenerazione urbana e alla Digitalizzazione. Quella dei fondi europei è la partita su cui si gioca il futuro della nostra regione».

Per la nostra provincia, in particolare, si tratta di un cambiamento epocale, che coinvolge capoluogo e tutti i centri zona. Faremo finalmente sistema?
«Ho sempre detto che fare sistema non è un modo di dire, ma deve diventare un modo di pensare e di agire. Si pensa insieme, si progetta insieme, si prendono decisioni insieme. Tutti devono essere coinvolti in un processo decisionale, soprattutto partendo dal basso. L’amministrazione pubblica ascolta, tende la mano, se può aiuta economicamente. Alla fine, l’insieme tra pubblico e privato quando le cose funzionano è un mix che può dare risultati eccezionali, certo non ci devono essere sbilanciamenti da una parte o dall’altra. Il Bonus Vacanze, ad esempio, è stato un successo proprio per questa ragione, tanto che è stato copiato da altre regioni».

Ovviamente Commercio e Turismo procedono a braccetto: gli accordi territoriali che coinvolgono Slala e Alexala consentiranno un’offerta integrata e ‘attrattiva’, rivolta ad una grande platea internazionale?
«Appunto, le parlavo del Bonus che è stato un successo. Ma sarebbe stato un errore cullarsi sugli allori, Slala ha messo in moto un meccanismo per animare la nostra provincia come retroporto di Genova. Molti sottovalutano questo aspetto, ma la logistica è il primo incubatore di risorse che detto in altri termini vuol dire il primo passo verso le rendite: tanto più velocemente si muovono le merci tanto più sarà il volume d’affari generato, è una legge. Che noi cerchiamo di sfruttare in maniera trasversale. Se si spostano le merci si spostano le persone, se le persone si spostano diventano turisti».

In tutto questo percorso certamente la Cultura non deve essere Cenerentola, ma Regina. Quali gli asset fondamentali su cui puntare in questo comparto che è anche, fortemente, economico e occupazionale?
«La cultura è un valore, e come tutti i valori ha una dimensione che va oltre quello economico e quindi non è negoziabile, ma va alimentata con le idee. I nostri territori, ad esempio, hanno un potenziale straordinario, possono diventare attrattori di eventi grandi e piccoli. E il Piemonte sta diventando una regione faro per le kermesse nazionali e internazionali. Artissima, il Salone del Libro, i festival diffusi sui territori portano ricchezza e occupazione, attraggono turisti. Questa se vogliamo è una piccola grande rivoluzione. Con la Fondazione Piemonte Dal Vivo che promuove la diffusione dello spettacolo abbiamo costruito una programmazione per portare le arti performative in tutti i 28 ecomusei del Piemonte. Film Commission coinvolge praticamente tutta la regione per quanto riguarda le produzioni. Il museo del Cinema e il museo Egizio organizzano mostre sui territori, portando di fatto i nostri musei a casa di chi non può spostarsi. Abbiamo appena concluso la chiamata per la valorizzazione dei borghi, e abbiamo ottenuto una grande risposta da parte dei sindaci. Per questa ragione con Anci, Compagnia di San Paolo e Piemonte dal Vivo abbiamo appena attivato Hangar + che è una novità per il Piemonte, è un team di esperti che affiancherà enti locali e privati nella stesura dei piani di promozione della Cultura finalizzati a intercettare le risorse del PNRR e i fondi europei».

Teatro Comunale di Alessandria: nostalgia o rottamazione? CorriereAl

Ancora una volta Alessandria: vedremo rinascere, finalmente, il Teatro Comunale chiuso dal 2010, e in condizioni di degrado e abbandono? Quale il progetto? Diventerà un centro culturale multifunzionale, gestito da privati con contributo di Regione e Comune?
«I dieci milioni di euro stanziati dal Governo lo scorso gennaio, nell’ambito dei fondi del PNRR, per la riapertura e il rilancio del Teatro di Alessandria non sono una casualità, ma il frutto di un lavoro di squadra in forte sinergia con l’amministrazione Cuttica, e il fondamentale supporto a Roma dell’onorevole Molinari, in più occasioni decisivo per Alessandria dal 2018 ad oggi. Ora serve naturalmente un grande progetto, per un polo culturale e ricettivo che guardi al futuro, e non al passato. Non avrebbe senso, insomma, riaprire il Teatro Comunale che tutti ricordiamo, perché il mondo attorno nel frattempo è cambiato profondamente, e sono mutate anche le esigenze delle persone sul fronte culturale. Mutate però, attenzione, non diminuite: anzi oggi di cultura, in presenza e anche in connessione da remoto, c’è ancora più richiesta di prima, e il nuovo Teatro di Alessandria potrà davvero essere un motore/laboratorio polifunzionale destinato a produrre e diffondere cultura nei prossimi decenni, con un bacino quanto meno regionale. Ma grazie alle nuove tecnologie probabilmente anche più ampio e diffuso».

Vittoria Poggio è sempre stata impegnata attivamente sul fronte della rappresentanza femminile, nelle professioni e nella società. Oggi la donna ha davvero pari opportunità, o resta ancora strada da percorrere?
«L’apporto delle donne alla crescita civile, culturale, sociale, economica del nostro Paese è stato immenso. Ma ancora oggi paghiamo storture e disparità che le penalizzano, e ci penalizzano come società. È nostro compito rimuovere questi ostacoli che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza, impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana. Superare gli squilibri e le condizioni di sfruttamento, liberare la società da barriere e pregiudizi, fermare le violenze sulle donne sono le premesse per progettare insieme un mondo più giusto di donne e di uomini liberi».

Alessandria e gli altri (comuni): domenica si vota CorriereAl 2

 

Parliamo di elezioni, e di Lega: nei prossimi mesi si voterà ad Alessandria, la sua città, e ad Acqui Terme. Lei nel 2017 ha fortemente sostenuto la candidatura di Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Sarà al suo fianco anche in questa campagna elettorale? Con che previsioni?
«Guardi, in genere non faccio previsioni ma bilanci di previsione. Tutti i sindaci hanno avuto difficoltà a causa della pandemia, tutte le amministrazioni di ogni colorazione politica hanno dovuto lavorare in un regime di emergenza, ma nonostante questo i programmi sono stati portati avanti, non solo per gestire gli imprevisti ma anche per guardare il futuro come promessa e non soltanto come minaccia. Credo che gli alessandrini si rendano conto di quanta progettualità il sindaco Cuttica e la sua squadra hanno messo in cantiere in questi cinque anni, pur avendo ereditato nel 2017 una situazione estremamente critica: e qui parlo proprio da cittadina di Alessandria, più che da assessore regionale. Per questo davvero è indispensabile un secondo mandato, se vogliamo che entro il 2027 la città e tutto il suo territorio abbiano davvero cambiato passo e prospettiva. Di tutto noi alessandrini oggi abbiamo bisogno, tranne che di tornare al passato, bloccando i progetti di innovazione e cambiamento già concertati con le parti sociali».