Sanità e sicurezza idrogeologica sono optional: ma chiunque osi dissentire è fascista! [Le pagelle di GZL]

Caro Assessore Saitta, se 4 ore di attesa per una prenotazione e 4 mesi per una visita in ospedale per lei sono normali.... CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) “La tua salute? è un optional”, Questo è il titolo del mese di ottobre del mensile di informazione alessandrino cartaceo (si trova gratuitamente in molti punti della città) e online, nato dalla testata giornalistica di Radio B.B.S.I., radio storica di Alessandria. L’articolo porta la firma del suo editore, Olga Bolshakova. Una sintesi: “Un nostro conoscente si trova in una spiacevole situazione che non gli permette più di andare a lavorare. Il medico di base, dopo attenta osservazione, emette un’impegnativa urgente per un intervento chirurgico per evitare rischi di infezione e complicazioni nel breve tempo. Un’operazione che non durerebbe più di mezz’ora. Il nostro amico allora va a prenotare l’intervento: peccato che ad Alessandria non vengano accettare le urgenze. Chiede come mai. La risposta data è stata: “Siamo ancora in emergenza”, e viene fissato l’intervento dopo un mese come primo posto disponibile non in Alessandria, ma a Tortona”. Qui mi fermo e porto un’altra storia nella pubblica sanità, capitata a mio marito. 2 agosto 2021: il medico di famiglia emette una ricetta per una visita cardiologica di controllo (primo accesso), Elettrocardiogramma (ECG) per quesito diagnostico su Cardiopatia Ischemica. Abitiamo a circa 100 metri dall’Ospedale Civile, quindi ci si rivolge al CUP e gli viene fissata la data al 15 marzo 2022 alle ore 12:50 per l’elettrocardiogramma e a seguire la visita cardiologica di verifica. Di fronte ad una pacata contestazione in merito a ben sette mesi abbondanti di attesa (si tratta di cuore) la risposta altrettanto pacata ha questo senso: “O mangi ‘sta minestra o ti butti dalla finestra”. Mio marito si rivolge al Centro Studio Radiologico Centocannoni per fare l’Elettrocardiogamma (ECG), a seguire gli occorre la verifica del cardiologo e arriviamo a settembre 2021. Marzo 2022 è troppo lontano e mio marito con l’esame in mano si rivolge alla Clinica del Cuore di Alessandria, che in funzione a quanto riscontrato, tra il 6 e il 9 ottobre predispone l’iter del pre intervento: l’11 ottobre il ricovero e la dimissione il 13 ottobre 2021. Ovviamente tutto documentato e qui mi fermo. Su Il Piccolo di venerdì 15 ottobre 2021 pag.41, ho letto grandi cose sul reparto di Cardiochirurgia del nostro ospedale cittadino. Fa piacere apprendere che tale reparto ha “…un grande staff e un fuoriclasse…” che l’ospedale investe per questo reparto, che sono 600 interventi annui raddoppiati negli ultimi quattro anni, ma quanti cittadini devono subire tempi di attesa per avere attenzione ad un organo importante come il cuore? Mio marito non è più un giovanotto e non poteva attendere sette mesi abbondanti. La domanda è: il CUD (centro prenotazione regionale) con quale metodo stabilisce, date (tempistiche lunghe), destinazioni (alessandrini inviati negli ospedali di provincia e viceversa). Si tratta di un metodo “un tanto al metro” o esiste una regia condivisa per far tribolare gli ammalati nella pubblica sanità?
Voto: 2 (anche meno)

2) Si era capito già da mesi che ai danneggiati dal maltempo del 2/3 ottobre 2020 di Terranova (frazione di Casale Monferrato) non sarebbero stati riconosciuti i danni reali. Infatti riceveranno meno di un’elemosina, ed è una vera vergogna. Da La Stampa a firma Franca Nebbia: “La protesta degli agricoltori colpiti dall’esondazione della Sesia dell’ottobre di un anno fa. Solo 20 mila euro per l’alluvione. I danni sono dieci volte tanto”.
Si legge: Per chi ha avuto 250 mila euro di danni alle colture per l’esondazione del Sesia nell’ottobre del 2020 ricevere fino ad un massimo di 20 mila euro di risarcimento suona come una beffa. L’annuncio dato pochi giorni fa su rimborsi che arrivano dal Fondo nazionale della Protezione civile, finalmente sbloccato, ha creato non poco sconcerto in chi pensava a cifre più alte. Anche per le abitazioni che funzionino da prima casa il massimo che si potrà ricevere è un bonus da 5000 euro, ma solo a fronte di perizie di esperti che certifichino il danno. A Terranova, frazione di Casale, sono diverse le famiglie che hanno subìto danni considerevoli, sia alle colture, portate via dalla furia del fiume, che alla casa e ai beni mobili”. Il problema è sempre lo stesso, i danneggiati lo hanno capito che poco viene fatto per la loro sicurezza e a volte quel poco è fatto male. Sempre dall’articolo le dichiarazioni dei danneggiati: “Speravamo che i lavori fatti dall’Aipo sulle arginature del fiume ci proteggessero per il futuro da altri disastri. Ora abbiamo chiesto al sindaco di organizzare un incontro con l’Aipo per capire quale è la situazione. Si sta infatti avviando la stagione di maggiori piogge e chi abita nelle zone a rischio non è per niente tranquillo. Siamo così poco tranquilli che riteniamo di essere ormai la cassa di laminazione predestinata del Sesia”. Per non pagar “dazio”, i responsabili danno colpa al maltempo, ma davvero il maltempo è sempre l’unico responsabile dei danni? Siamo davvero certi che sia stato fatto tutto il possibile affinché non si verificassero conseguenze di quel genere? Oltre al maltempo “qualcuno” è responsabile, in grande parte, e pertanto dovrebbe assumersi le responsabilità e rispondere dei danni provocati. Sto parlando ad esempio dell’AIPO, dell’Autorità di Bacino del fiume PO, della Regione che hanno l’obbligo e la responsabilità di monitorare e mantenere sicuro e funzionante il proprio patrimonio, in questo caso fiumi, torrenti, argini e tutto ciò che, se correttamente mantenuto, potrebbe impedire ad eventuali bombe d’acqua di danneggiare o inondare case, attività e altri beni privati. Faccio notare che la Regione Liguria per il ripristino delle strutture e infrastrutture, agricole e no, danneggiate dalle piogge eccezionali del 2 e 3 ottobre 2020, ha previsto con il Programma di Sviluppo Rurale (PSR). un contributo dell’80% sulle spese, anche già sostenute: “Agricoltura: oltre 1 milione e 110 mila euro per i danni causati dall’alluvione di ottobre 2020”.
Sono passati i tempi in cui gli eletti locali si impegnavano all’osso per ottenere buone leggi risarcitorie: oggi i nostri eletti “risarciscono” con belle parole in comunicati stampa o al massimo qualche promessa, che poi svanisce nel nulla.
Voto: 2

3) I fatti verificatisi a Roma sabato 9 ottobre 2021, nei giorni a seguire han provocato il can can politico e giornalistico da “pensiero unico” anche in Alessandria, con il dibattito in Consiglio Comunale: “Polemiche Pd e M5S sull’odg contro ogni violenza, sindaco: “Alessandria è antifascista ma non è questo il tema”.
Qui mi fermo. Come la penso? Siamo arrivati all’eccesso, al patetico e al ridicolo. La politica, nazionale e locale, ha perso ogni capacità di incidere davvero sulle scelte del Paese (a quelle pensa Superman Draghi, in rappresentanza di poteri finanziari transnazionali), ed è costretta a rincorrere le polemiche di giornata, secondo l’agenda dettata dal sistema mediatico. Non che non esista più la realtà, ma è assolutamente secondaria.
La Caritas e tante altre associazioni di volontari fanno i salti mortali per fronteggiare crescenti povertà, ma il problema del Paese, sindacati in prima fila, pare non essere il lavoro sempre più precario, con tutto quel che ne consegue, ma l’incombente emergenza del fasciscmo alle porte. Una riedizione di quello del secolo scorso, ad opera di quattro scappati di casa senza arte ne parte, attenzione. Coatti, dicono a Roma. Non il fascismo sanitario dell’eterna emergenza e del partito unico, naturalmente.
Sabato 16 ottobre i sindacati e i politici delle sinistre con la “pancia piena” tutti in piazza a gridare contro i “fascisti” … ma quali fascisti? E i bisogni delle “pance vuote” del paese? L’assalto alla sede della Cgil in un paese minimamente serio sarebbe stato evitato, e va duramente condannato. Ma il fatto è capitato ‘a fagiuolo’ per indire una manifestazione in pieno silenzio elettorale, il giorno prima del ballottaggio delle amministrative. La poltrona di Sindaco di Roma è troppo appetibile e simbolica, meglio non correre rischi e fare le cose per bene. La manifestazione antifascista è stata un grande spot elettorale, lo sappiamo tutti. E se la maggioranza degli italiani non è andata a votare un motivo c’è, statene certi.
Gli estremistri, di destra e di sinistra, oggi andrebbero chiamati con il loro nome: marginali disagiati, e utili idioti. E sono a destra come a sinistra.
Si legge qui: “Tutte le violenze targate centri sociali: dal terrorismo agli attentati dinamitardi”.
A 76 anni dalla fine della Guerra (mondiale, e civile a casa nostra) il brutto vizio di dare del fascista a qualunque oppositore politico rimane un’abitudine. Ciò che sta accadendo mi ha portato ad una scena del film “Don Camillo monsignore… ma non troppo” . Un film del 1961, quarto episodio della saga di don Camillo e Peppone, tratto dai racconti di Giovannino Guareschi. Nel film c’è uno spezzone spassoso che nonostante gli anni trascorsi rende sempre l’idea. Quando la sinistra italiana (Pci e suoi eredi) non ha nulla da dire, o ha necessità di ‘spostare il tiro’ dai problemi reali, utilizza la parolina magica: Fascista! Giovannino Guareschi lo aveva previsto già sessant’ anni fa. Lo spezzone: Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, capo della sezione locale del PCI di Brescello, viene eletto senatore, ma si addormenta nel suo scranno. Durante un acceso dibattito, viene svegliato all’improvviso dal chiasso, e non avendo nulla da dire scattando in piedi urla la frase:
“Fascisti, sì, voi siete i responsabili, voi, della situazione attuale, fascisti! Dove eravate voi mentre noi facevamo l’Italia, mentre eravamo in montagna…”. Grande ovazione dai colleghi senatori del PCI.

Esiste un atto adottato dal Parlamento europeo, aggiornato al 20/01/2020: “Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa 2019/2819- RSP ” (535 voti a favore e 66 contrari … indovinate chi erano i contrari?).
In sintesi: gli estremismi comunisti devono essere equiparati al partito nazifascista avendo ambedue commesso omicidi di massa, genocidi, deportazione. Sta a significare che l’Italia dovrebbe aggiungere al reato dell’apologia del fascismo, l’apologia del comunismo: dovrebbe ma non lo fa.
Voto: 2