Ascom Confcommercio: “I sindaci del territorio sordi alle nostre richieste: ma i commercianti non hanno più tempo”

L’emergenza economica deve essere trattata con la stessa straordinarietà di interventi e la stessa tempestività di quella sanitaria. Le nostre imprese hanno bisogno di liquidità e fiato, tanto ora che siamo nel pieno nell’emergenza quanto nei mesi a venire, che saranno quelli della ricostruzione. Per questo abbiamo scritto a tutti i Sindaci della provincia, chiedendo che ogni tributo locale sia sospeso per il 2020 e cancellato per i mesi di effettiva chiusura.

“Così scrivevamodichiara Vittorio Ferrari, Presidente Provinciale Confcommercio Alessandria –  in un comunicato stampa il 27 marzo, dopo aver inviato a tutti i Sindaci della provincia di Alessandria una lettera in cui si chiedeva la sospensione dei tributi locali, vista la drammatica situazione di emergenza che le nostre categorie stavano affrontando. Oggi a più di un mese di distanza non abbiamo ancora ricevuto risposte e tutte le nostre aziende non solo sono ancora a fatturato zero, a incasso zero (i 600 euro, largamente insufficienti, non sono nemmeno arrivati a tutti), non solo hanno i loro dipendenti che ancora non hanno ricevuto un euro dalla Cassa Integrazione in Deroga, ma hanno appreso che non potranno riaprire i loro negozi prima del 18 maggio (il 1° giugno per i pubblici esercizi) senza nemmeno sapere a quali condizioni e a quali costi potranno farlo”.

“Tutto questo è inaccettabile – aggiunge Ferrari – e il clima all’interno della categoria è drasticamente cambiato, avviandosi verso una più che comprensibile e pronosticabile esasperazione. Richiediamo a gran voce che a tutti i livelli istituzionali siano presi provvedimenti straordinari per le nostre categorie:

  • ai Comuni (come già chiesto ufficialmente il 27 marzo) chiediamo di sospendere tutti i tributi locali (Tari, Cosap, Icp, Occupazione Suolo Pubblico, Imu) per tutto il 2020 e di cancellare quelli dei mesi di chiusura;
  • alla Regione chiediamo di varare misure a fondo perduto slegate dalle richieste di nuovi finanziamenti, così come fatto sino ad oggi;
  • al Governo chiediamo di pensare a protocolli per la riapertura che siano chiari, attuabili e sostenibili dal punto di vista economico e organizzativo e chiediamo reali misure di indennizzo, basate sui fatturati dei mesi di marzo, aprile e maggio 2019”.

“Adesso – conclude il Presidente Ascom-Confcommercio – è giunto il momento di lasciare da parte tentennamenti ed incertezze: servono le misure straordinarie di cui parliamo da quasi due mesi e servono dai Comuni, dalla Regione e dal Governo. Servono ora, altrimenti quando ci sarà il via libera alla riapertura, non ci troveremo più imprese da far riaprire”.