Confcommercio: “Ecco le linee guida per riaprire le attività in sicurezza”

Fipe, la Federazione aderente a Confcommercio che rappresenta i ristoranti i bar, i pub e tutti i pubblici esercizi, ha costituito a livello nazionale un gruppo di lavoro, composto da imprenditori della Federazione e da qualificati conoscitori del settore della ristorazione con la supervisione di un esperto infettivologo dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, per elaborare un documento che,  tenendo conto di quanto emanato dal Ministero della Salute e dalle altre istituzioni competenti in materia, contiene le linee guida volte ad agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro.

L’obiettivo primario di Fipe e della nostra Confcommercio a livello locale, è quello di favorire la ripresa dell’attività del comparto della ristorazione, in presenza di condizioni che assicurino ai dipendenti e agli avventori adeguati livelli di protezione. Lo si è fatto prediligendo il principio della “massima ragionevolezza” nell’adottare comportamenti virtuosi e scientificamente comprovati, consistente nel controllare il rischio e nella necessità di imparare a convivere con le difficoltà indotte dalla presenza della pandemia.

“In merito ai protocolli che per ogni settoreconclude il Presidente di Confcommercio provinciale Vittorio Ferrari in vista della Fase Due, chiediamo alle Istituzioni che dovranno predisporli, emanarli ed adottarli,  di fare presto, perché le imprese hanno bisogno di indicazioni tempestive, chiare e attuabili, le cui ricadute economiche e di responsabilità non ricadano solo in capo agli imprenditori. Allo stesso tempo, però, offriamo come sempre tutta la competenza, l’esperienza e la conoscenza tecnica che solo gli imprenditori possono avere delle loro attività, affinchè si arrivi alla definizione di linee guida per la riapertura in sicurezza che abbiano le caratteristiche di chiarezza, attuabilità e sostenibilità di cui parlavamo”.