Telecamere in asili e case di riposo: era ora! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Finalmente una buona notizia: “Sblocca cantieri, telecamere negli asili: via libera alla proposta bipartisan – Approvato in commissione l’emendamento allo Sblocca cantieri. Sindacati in piazza contro il testo”. Le commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato hanno approvato l’emendamento che obbliga l’installazione dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso in tutte le scuole dell’infanzia, sia statali che paritarie, e nelle strutture di assistenza per disabili e anziani, con l’obiettivo di assicurare a tutti gli ospiti delle strutture coinvolte una più ampia tutela. L’emendamento prevede la creazione di un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2019 e di 15 milioni per gli anni successivi, dal 2020 al 2024, e altrettanti verranno stanziati per tutte le strutture socio sanitarie e socio assistenziali per anziani e persone con disabilità. Con questi fondi spetterà ai Comuni installare i sistemi di videosorveglianza e dovranno essere acquistate anche le apparecchiature per conservare le immagini per un periodo temporale adeguato. Il Decreto Sblocca Cantieri contiene molto altro, ma ho voluto mettere l’accento sulla obbligatorietà delle telecamere perché sono troppi i casi di reali maltrattamenti in asili nido, scuole d’infanzia pubblici e privati, case di riposo e strutture sanitarie per disabili raccontati dalle cronache negli ultimi anni. Nessuno in passato ci aveva pensato. Mi attendo le contestazioni sindacali a difesa della privacy del personale, ma cosa è la scusa della privacy? Chi fa il proprio dovere non dovrebbe risentirsene, quindi nessun paletto di privacy contro il dolore e la sofferenza che subiscono tre categorie deboli: bimbi, anziani, disabili. Due righe sui Sindacati in piazza nella protesta dello “Sblocco Cantieri”: “Dire un chiaro no al ritorno alla giungla negli appalti”, titola Repubblica. Ai sindacati delle costruzioni Fillea/ CGIL, Filca/CISL e Feneal/ UIL nella protesta si sono aggiunte associazioni ambientaliste e antimafia quali: Avviso Pubblico, Acli, Arci, Libera, Gruppo Abele, Legambiente, Kyoto Club Sos Impresa, Centro Pio La Torre. A tutti questi signori chiedo: lavoro o disoccupazione? ‘Sti cantieri li sblocchiamo o continuiamo a tenerli fermi? Finalmente qualcosa si muove, ma non va mai bene niente, in un modo o nell’altro sempre paletti e proteste: con i no non si va da nessuna parte, che vogliamo farne di questo paese?
Voto: 10

 

2) Alla composizione dei “listini” dei candidati governatori. Elezioni Regione Piemonte: Ottria (Articolo 1-Mdp): "Bilancio 2017 buono. Ma si può fare di più" CorriereAlSergio Chiamparino cede su indicazione degli elettori la poltrona ad Alberto Cirio, ora si attende di vedere chi saranno gli assessori, da quale località provengono ed eventuale rinnovi di incarichi dirigenziali. Lo scrivo perché è importante che sia dato il rispetto dovuto alle province: oltre a Torino vi è molto altro in Piemonte che chiede attenzione e rispetto. Qui mi fermo perché ho una critica da fare ai due principali candidati che si sono presentati in campagna elettorale, riguardo ai nomi dei loro “listini”. Cosa è il “listino” di un candidato governatore: in parole povere è una lista” collegata a quella principale e che non compare sui manifesti elettorali. Tutti i candidati del “listino” vengono eletti, senza sottoporsi alle preferenze, semplicemente se il loro candidato Governatore vince le elezioni. E’ una novità introdotta dalla Legge Tatarella (giornalisticamente chiamata anche Tatarellum), n. 43 del 23/02/1995. A me non pare sia un modo corretto, e ho l’impressione che si vogliano così favorire personaggi che diversamente non verrebbero eletti, e che fa comodo avere in Consiglio Regionale, magari anche per ricoprire l’incarico di assessore. L’eletto del “listino” ha tutti i benefici del consigliere regionale. Ovviamente mi sono presa la briga di andare a vedere i numeri dei territori provinciali da cui provengono i nomi dei listini e iniziamo da Chiamparino: Torino 7 – VCO 1 – Vercelli 1 – Cuneo 1 (nessuno di Novara – Biella – Alessandria – Asti). Passiamo a Cirio: Torino 4 – Vercelli 2 – Novara 1 – Biella 2 (nessuno di Alessandria – Asti – Cuneo). Caspita, su dieci nomi non sarebbe stato più corretto inserire un nome per ogni provincia, e due per Torino? Alessandria, terza provincia per estensione territoriale e abitanti, è sempre stata penalizzata e relegata ad una periferia utile solo per incassare voti (e tasse) al momento opportuno. Molto probabilmente nell’Olimpo del potere politico piemontese si ritiene che nella provincia di Alessandria vi siano solo figure di scarsa capacità o importanza. Alessandria in questa tornata ha prodotto solo quattro nomi, si spera che si facciano rispettare a vantaggio di casa nostra e in tutti i settori. Soprattutto occorre ripristinare all’onor del mondo il settore sanitario, molto penalizzato dalla politica dell’ultima gestione.
Voto: 4

 

3) Elezioni europee: a forza di tirare la corda con prepotenze inaccettabili, la stessa si è spezzata, e per fortuna (e scelta degli elettori) qualcosa è cambiato, anche se si dice che non servirà il voto degli italiani, dei francesi e dei paesi considerati sovranisti, perché il potere radicato sarà sempre lo stesso di prima, formato da potenti di cui ne fanno parte alcuni partiti italiani. Uno di questi è il Ppe, dove ha casa Forza Italia, con il forzista Antonio Tajani che ha ricoperto le cariche di presidente del Parlamento europeo dal 17/01/2017, commissario europeo, dapprima ai Trasporti e poi, per quasi cinque anni, all’Industria dal 2008 al 2014. Domanda: qualcuno sa elencare i vantaggi ricevuti dal nostro paese grazie agli incarichi avuti da questo personaggio? Allo stato attuale io la risposta me la sono data, però dopo una campagna elettorale che pareva un disco inceppato, in un’intervista a La Stampa, Tajani rilascia una dichiarazione che la dice lunga: “Purtroppo l’Italia in Europa conta molto poco, mi auguro che conti di più in futuro”…se lo dice lui che è stato “socio” di quel potere devastante per l’Italia, chiaro è che dall’Europa e da tali incarichi lui personalmente ha ricevuto molto, mentre noi…Interessante comunque leggere la dichiarazione completa: “Tajani sulla possibile lettera: “Prima delle sanzioni passano anni”.
Desidero proseguire invece con un nostro novello rappresentante al Parlamento europeo. Nelle interviste rilasciate, un gongolante Silvio Berlusconi, soddisfatto per aver raggiunto un obiettivo a cui teneva molto, alla domanda: “Tornato in pista?” risponde: “Sempre stato in pista io purtroppo”. Purtroppo? Glielo ha ordinato il padreterno? Ma se alla sua età e pieno di acciacchi si è candidato capolista in quasi tutte le circoscrizioni (lasciandone una porzione a Tajani) pur di farcela! Nell’intervista alla domanda “Matteo Salvini fa bene a scagliarsi contro i vincoli Ue?”, Berlusconi risponde “No, è una regola di vita, se devi trattare con qualcuno perché ceda alle tue proposte e si convinca, devi stabilire un clima di cordialità e stima. Andare a battere i pugni sul tavolo, parlare a voce alta è il sistema peggiore per trovare accordi a noi favorevoli”. Capito? Ora sì che capiamo molte cose. Concludo con il Pse, dove ha casa il PD, e consiglio la lettura di questo articolo: “Elezioni europee, Capriati: “Non firmo l’appello per il Pd perchè non ha fermato le politiche di austerità dell’UE. Il partito, pur avendo la maggioranza ed esprimendo il capogruppo nel gruppo del Pse, ha appoggiato l’austerità”. Avete capito come siamo ridotti? Eleggere con fiducia qualcuno che poi rema subito contro: ci voleva tanto a capirlo prima?
Voto: 2