Anche ad Alessandria la Giornata mondiale dell’udito

Ecco perchè l'Ospedale di Alessandria merita di diventare IRCCS CorriereAlIn Italia sono 7 milioni le persone con problemi di udito e nello specifico l’ipoacusia riguarda una persona su tre tra gli over 65. A ricordarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata dell’Udito, fissata come ogni anno il 3 marzo.

L’ipoacusia è una riduzione della capacità uditiva che può avere diverse origini. Nello specifico nei pazienti più adulti si può verificare una condizione definita “presbiacusia”, ovvero la diminuzione fisiologica dell’udito legata all’invecchiamento a cui poi si possono aggiungere altri fattori di danno per l’orecchio come problemi circolatori, infezioni e l’esposizione a rumori forti.

“Nella maggior parte dei casi la protesi acustica è in grado di correggere efficacemente il deficit dell’udito – spiega il Dott. Raffaele Sorrentino, Direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – ma in altri, in cui è presente un’infezione cronica dell’orecchio, è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico per estirparla e ricostruire il sistema di trasmissione del suono. Da alcuni decenni sono inoltre disponibili delle protesi acustiche che vengono impiantate chirurgicamente e che utilizziamo in casi particolari e selezionati”.

Il Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Azienda ogni anno esegue in media circa 4300 esami su oltre 2500 pazienti, di cui solo il 10% è compreso tra i 12 e i 35 anni. I giovani tuttavia, come sottolinea sempre l’OMS, sono i soggetti più a rischio di patologie legate all’udito a causa della prolungata esposizione a suoni forti come la musica ascoltata in cuffia.
“In Ospedale effettuiamo tutti gli interventi chirurgici volti alla risoluzione della patologia infiammatoria cronica dell’orecchio – ricorda il Dott. Andrea Mirko Fulcheri, Otorinolaringoiatra AO AL – dai drenaggi trans-timpanici e le riparazioni delle perforazioni del timpano fino agli interventi più complessi sulle otiti medie croniche, sia semplici sia colesteatomatose. Il nostro team inoltre esegue il trattamento chirurgico dell’otosclerosi, una malattia degli ossicini dell’orecchio medio che spesso esordisce in giovane età e si manifesta con ipoacusia”.

Nei casi più gravi di sordità occorre però ricorrere all’impianto cocleare, un vero e proprio orecchio artificiale elettronico e che viene utilizzato quando la protesi acustica non produce alcun beneficio. L’Azienda Ospedaliera di Alessandria è l’unico centro non torinese in Piemonte (in tutto tre) a effettuare questo particolare e complesso intervento, anche su pazienti neonati. Da alcuni anni, infatti, tutti i bambini alla nascita vengono sottoposti a uno specifico screening, le otoemissioni acustiche, per identificare il rischio di sordità. In caso di risultato anomalo del test, si prosegue con gli accertamenti diagnostici e, se confermata la sordità, i piccoli vengono presi in carico da un team multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali.

“Lo scopo è iniziare una precoce riabilitazione dell’udito, indispensabile per una adeguata maturazione del sistema nervoso e per l’acquisizione di diverse funzioni cognitive, soprattutto del linguaggio. – specifica ancora il Dott. Fulcheri – Il trattamento, in genere, prevede l’utilizzo delle protesi acustiche, ma nei casi più gravi si procede con l’impianto cocleare”.

In Italia solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto. È importante quindi ricordare, almeno in occasione della Giornata Mondiale, che le problematiche legate all’orecchio non vanno sottovalutate perché l’ipoacusia ha delle ripercussioni non solo sulla vita sociale del paziente, che tende a isolarsi, ma anche sulle sue capacità cognitive.