Per i Grigi 3 punti a Chiavari. Albissola, quante cortesie per gli ospiti

di Jimmy Barco
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Da Chiavari – Ultima giornata d’andata per i Grigi in trasferta a Chiavari, per incrociare la matricola Albisola che, in attesa di un terreno di gioco adeguato, gioca in giro per la Liguria.
L’Albissola è dietro di noi di un solo punticino e pensando alla crisi tecnica e categoriale (peraltro comprensibile ) che ha patito nelle prime partite della stagione dimostra a pieno il percorso deludente fin qui intrapreso dalla compagine mandrogna.

I Grigi, come il mitico Graziano Mancinelli, in casa hanno fatto il classico “percorso netto”, peccato che Mancinelli con i percorsi netti ci vinceva medaglie e mondiali noi invece stiamo facendo la figura dei pollastroni. Figura inutilmente mitigata dalle roboanti e spesso immaginifiche relazioni post partita di D’Agostino, al quale né la critica sportiva né la tifoseria sembrano decise a chiedere conto, tanto l’obbiettivo delle ire di casa nostra sono altre figure, tra le quali spicca Di Masi.

Complimenti, vedo che, come al solito e ancora una volta, qui abbiamo capito tutto. Tutto meno riconoscere l’erba che fa il grano dalla gramigna.

Le squadre. 3-5-2 per i Grigi. D’Agostino perde per squalifica Gatto, ma rientra dalla squalifica Prestia, Fissore centrale mancino e Agostinone quinto a sinistra; Gazzi play a centrocampo, Tentoni mezzala destra, destro con Bellazzini a tentare di muoversi tra le linee. Bellucci invece opta per il 4-3-3 e mette in campo dal 1° la giovanissima punta rivelazione Silenzi che finora era stato utilizzato con grande prudenza.

Primo tempo. Partiti. Al 10’ Silenzi sottrae in modo addirittura irriverente la palla in saldo possesso di Prestia e tira a colpo sicuro, la palla però non entra e, così va la vita, Santini parte in contropiede e stavolta, per la prima volta con la maglia Grigia, fa la cosa giusta, cioè appoggia a Sartore in arrivo che, entrato in area, fulmina sul suo palo il portiere ligure: 12’ e 0-1 per i Grigi. In pochi secondi si è passati dalla Gialappa’s al vantaggio, e vediamo in tema di commento chi se lo ricorda…

L’Alessandria, dopo il rocambolesco vantaggio, comincia a fare “la sua partita”, cioè densità a pochi metri dalla propria area di rigore, sperando nelle ciucche volate di Santini attraverso le praterie che potrebbe lasciare l’Albissola che inevitabilmente deve scoprirsi per rimontare.

Alla mezz’ora Agostinone scivola sul terreno sintetico e, soccorso dai sanitari, rientra in campo. Al 32’ segnalo un autentica novità: quattro passaggi quattro di fila in verticale dei Grigi: casualità o avversari distratti? Forse non lo sapremo mai.

Al 34’ altro errore di Prestia il quale commette un fallo inutile e plateale sull’avversario mentre la palla sta per uscire tranquillamente sul fondo.

E dopo la minchiata arriva puntuale il premio: un altro gol dei Grigi grazie ad una giocata fantastica al limite dell’area di Bellazzini che libera con una magia Santini che sol non può non spingere la sfera in rete. 40’ di gioco e 0 – 2 per gli ospiti.

Adesso tutti negli spogliatoi. Vantaggio importante quello acquisito dai Grigi, a fronte di una partita giocata come al solito dove la differenza la fa lo spessore dell’avversario, nella fattispecie colpevole di errori sanguinosi e incapace invece di sfruttare quelli altrui. Non uso quasi mai certi argomenti perché abusati e comodi quando si vuol dimostrare tesi precostruite. E poi spesso in campo l’errore è indotto dalla bravura e dalla tenacia dell’avversario. Ma stavolta, almeno fin qui, la cosa è talmente plastica che non sin potrebbe sbagliare persino uno spettatore che ha visto 5 partite di calcio in vita sua. Questo primo tempo in realtà mi pare sia stato governato dalle contendenti attraverso pochezze ed errori intollerabili per la categoria e per la qualità minima necessaria richiesta. Il ritmo da polka balcanica poi, con unici elementi di novità improbabili rincorse palla al piede da chi si impadroniva della palla, ha fatto il resto.

Secondo tempo. Bellucci inserisce dal 46’ Damonte, centrale di centrocampo ex mandrogno.
Parte così la ripresa, con il vantaggio ospite di due reti a zero. Al 50’ mischia da calcio d’angolo ma Prestia non riesce a triplicare a due metri dalla porta ligure. Al 55’ Fissore scivola in area come un pivello sul piazzale della scuola che tira due calci al pallone prina dell’inizio delle lezioni e gli soffia la palla Silenzi, che, in mezzo a due avversari, trova il tempo di crossare corto ma senza esiti.

E’ proprio la scarsa qualità tecnica di certi gesti e certe incertezze imperdonabili che danno idea della cifra di queste due squadre, almeno quelle che oggi si esprimono a Chiavari, attraverso idee di gioco, tempi e equilibri tipici del bel calcio … di un trentennio addietro. Dal 50’ al 80’ l’Alessandria rimane in controllo e lo fa agevolmente elevando il baricentro in fase di non possesso di una quindicina di metri. Dell’Albissola invece nessuna traccia riconoscibile.

Al 82’ frittata della difesa centrale dei Grigi: Prestia, ma va?, non legge la banale traiettoria di un cross che arriva direttamente dalle Alpi Marittime e si fa anticipare da Damonte che, di testa, piazza la palla nel sette di Cucchietti: 1 -2 e partita virtualmente riaperta.

Tre minuti dopo occasionissima per il pareggio, ma ringraziamo sentitamente tal Gibilterra il quale grazia i mandrogni. Al 94’ altra occasione per l’Albissola ma la palla non entra.

E qui si chiude un match sconsolante il cui unico pregio è quello di portare il terzo successo pieno in casa grigia in 19 partite fin qui disputate.

Prestazione quindi negativa ma carniere pieno e 20 punti in classifica: pochi e, si dovesse replicare al ritorno, non c’è poi tanto da stare allegri. Nelle vacanze parleremo criticamente di cosa sia stata questa mezza stagione e dei responsabili di questa mezza disfatta, sia tecnica che sportiva. Ad majora.