Al via i saldi in tutta la provincia. Ulandi (Confesercenti): “L’ ottimismo c’è: ma serve progettualità di sistema”

Manuela Ulandi è il nuovo presidente provinciale di Confesercenti CorriereAldi Ettore Grassano

 

“Si è proprio ribaltato il paradigma di un tempo: fino a pochi anni fa il boom di acquisti si registrava nel periodo pre natalizio, e i saldi di inizio anno servivano per smaltire le eccedenze. Ormai invece sono gennaio e febbraio i mesi più attesi dai commercianti, e dai consumatori”.

Oggi, venerdì 5 gennaio, in tutta la provincia di Alessandria (e non solo, naturalmente) cominciano i saldi invernali, destinati a protrarsi fino al 1 marzo. Per poi concederci anche una seconda ‘tranche’, estiva, a luglio e agosto.

Manuela Ulandi, presidente provinciale di Confesercenti, conosce il settore del commercio locale come pochi altri (in passato fu anche apprezzato assessore ad Alessandria), e accetta di condividere con noi qualche riflessione, tanto essenziale quanto efficace.

Punto primo: i saldi sono fondamentali per far ‘tornare i conti’ nelle casse di A Tortona saldi dal 5 gennaio al 1 marzo CorriereAluna categoria, quella del commercio tradizionale, che soffre come e più di altre. “A dicembre – spiega Ulandi – è andato bene il settore enograstronomico, con punte di vera eccellenza un po’ ovunque in provincia. Ma altri comparti, a partire dall’abbigliamento, hanno sofferto, e puntano moltissimo sui prossimi due mesi. D’altra parte, probabilmente a causa della diminuzione di risorse a disposizione, molti consumatori, non solo a casa nostra, preferiscono ormai attendere gennaio per rifarsi il guardaroba. E lo fanno con una forte attenzione alla variabile prezzo”.

Abbigliamento in provincia di Alessandria significa naturalmente anche e soprattutto Outlet di Serravalle Scrivia, che ha una clientela non certo prevalentemente locale, ma pluriregionale, e sempre di più soprattutto internazionale. Peraltro la presidente provinciale di Confesercenti non ha mai demonizzato il Serravalle Designer Outlet, riconoscendo anzi alla  struttura una professionalità eccellente.

Ed eccoci al punto secondo: la grande distribuzione. “Il punto non è naturalmente la singola struttura, ma il metodo. Quale sia la situazione delle nostre città (Alessandria ne è un esempio eclatante, ma anche altrove funziona più o meno allo stesso modo) lo sappiamo: periferie ormai ‘sature’ di capannoni luminosi e accoglienti, caldi d’inverno e freschi d’estare, con parcheggi gratuiti comodissimi. Centri in progressivo abbandono commerciale, e dove è sempre più difficile muoversi. Oltretutto i centri commerciali si stanno ormai ‘cannibalizzando’ tra loro, senza contare il peso crescente delle vendite in rete”.

Che fare dunque? Secondo Manuela Ulandi tocca alla politica dare un segnale forte, ‘di sistema’: “gli amministratori dei comuni e della Regione, ma ancor più in alto, i nostri parlamentari e governanti devono dirci che progetti hanno, che visione di questo paese nei prossimi anni. So bene che certe dinamiche non possono essere governate solo ‘per legge’, ma lasciare il mercato libero di autogovernarsi, senza regole e linee guida di sviluppo, avrà, anzi ha già, conseguenze pesanti, sul piano sia occupazionale, sia della qualità di vita di tutti noi, all’interno delle nostre città: vogliamo che diventino dormitori, e che le vie siano abbandonate e insicure? I negozi sono anche socialità, e presidio sociale”.

Via San LorenzoSu Alessandria: “Qui da noi la situazione è sicuramente più complicata che altrove. E’ necessario fare squadra, essere propositivi, stimolare gli investimenti sia privati che pubblici. Penso ai PUQ ad esempio, i piani di qualificazione urbana finanziati dall’Unione Europea, tramite la Regione. In passato Alessandria ha perso occasioni importanti: speriamo che si cambi passo. Noi lo scorso anno un’idea per il rilancio di via San Lorenzo abbiamo provato a proporla. Speriamo di non essere lasciati soli”.