Cara Dea Eupalla ti scrivo, così mi distraggo un po’

Cara Dea Eupalla ti scrivo, così mi distraggo un po’ CorriereAldi Jimmy Barco

 
Se avessi dovuto commentare una partita come Alessandria – Prato di sabato scorso, senza essere tifoso dei Grigi, avrei esordito dicendo che il bello del calcio sta proprio nella sua imprevedibilità, nel fatto che ogni tanto in questo sport Davide batte Golia ed altre simili facezie, sapendo che sono tutte cose vere ma alla gente interessa poco.

Lo so che sono cose vere ma adesso mi sento come colui il quale, quando l’amico gli confessa che sua moglie gli ha fatto le corna, consiglia di superare il tradimento con intelligenza ed equilibrio “siamo nel 2017, perbacco!”. Quando poi la moglie fa becco colui il quale dà sempre buoni consigli da tipico consorte svedese si trasforma nel tipico marito siciliano anteguerra. E la scusa che trova il poveraccio è comune al 99% dei becchi: ma perché doveva capitare proprio a me?

E la stessa cosa sarà capitata dal presidente fino al magazziniere mandrogno, compresi Cara Dea Eupalla ti scrivo, così mi distraggo un po’ CorriereAl 1tutti quelli che sabato, al Mocca o via internet, hanno assistito alla partita: “ma perché oggi il calcio è stato così crudele con noi?” Oppure: “ Ma dove abbiamo peccato per subire una punizione così severa da una squadra che in 100’ ha tirato una sola volta in porta (rigore escluso) e pure da 38 metri?”. E poi: “Cosa abbiamo fatto noi mandrogni di male al calcio italiano al punto da subire certe terribili vendette?” E ancora:”Quali prove impossibili dobbiamo ancora superare, noi che a dicembre veleggiavamo con il vento poppa mentre gli altri del girone, nessuno escluso, arrancavano come cavalli da soma nella neve fresca?”

Cara Dea Eupalla ti scrivo, così mi distraggo un po’ CorriereAl 2Sabato scorso a partita vista neppure il più intransigente degli “antipatizzanti” mandrogni ha osato contestare, fischiare o inveire. La stragrande maggioranza del popolo grigio ha capito il dramma, un copione scritto dagli dei del calcio, con Eupalla in testa. E giù con altre domande: “ Forse che non abbiamo mai visto sbagliare un rigore (vedi quello calciato male da Gonzalez sul 2-1 per noi)?“ –
“O magari non abbiamo mai assistito ad una papera del portiere (vedi gol del 2-2 beccato da Vannucchi) partendo da Yascin, passando per Zoff per arrivare a Buffon?” – “ E che non ci ricordiamo di un altro rigore assurdo ed inutile come quello fischiato sul 2-0 a Gozzi sabato? Certo che sì.”

Domande queste alle quali tutti possiamo dare una risposta. Ma nelle pieghe di questa disgraziata partita ci sono altri micro episodi i quali però hanno contribuito alla riuscita della frittata. Per esempio che l’autore pratese del tiro su punizione che ha decretato il pareggio non doveva essere della partita perché squalificato, ma il Giudice Sportivo gli ha ‘abbuonato’ una giornata di stop (roba davvero rara) e lui ha potuto insperatamente giocare sabato al Mocca infilandoci quella incredibile saponetta. E i crampi di Nava? Con l’uscita dal campo del ragazzo abbiamo perso un cambio che doveva essere il logico aggiustamento tattico a venti minuti dalla fine, tenendo conto che Sestu oltre l’ora di gioco non poteva andare e il Boca con il passare dei minuti stava diventando un fantasma. Che dire poi di Gonzalez e di quella palla giocata al 95’ che attraversa l’area piccola a una spanna dalla linea di porta e nessuno ci arriva a ribadirla in rete benché ci fossero 20 giocatori 20 nell’area pratese?

Dimmi, Dea Eupalla, perché ti diverti a prenderti gioco degli alessandrini? Eppure sembravi contenta di noi quando ci hai appoggiato due talenti mondiali come Rivera e Baloncieri….