Formazione per formatori: l’Avvocatura piemontese si incontra ad Alessandria

Scienze-PoliticheVenerdì 27 gennaio si svolgerà a Palazzo Borsalino un evento di formazione rivolto a tutta l’Avvocatura piemontese, organizzato dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura di Roma con la collaborazione della Scuola di formazione forense “G. Ambrosoli”, incardinata presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’Università del Piemonte Orientale e costituita dagli Ordini degli Avvocati di Alessandria, Novara, Vercelli e Verbania.

Si tratta del terzo incontro nazionale di formazione per formatori (rivolto, cioè, agli avvocati e ai docenti che si occupano di insegnare ai praticanti il sapere della professione o che curano la formazione permanente e/o specialistica degli Avvocati già iscritti agli Ordini) organizzato dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura sul territorio italiano — i primi due si sono svolti in Toscana e in Puglia —; per il nord Italia è stata scelta, tra le tante concorrenti e più storicizzate Scuole forensi, proprio la “Ambrosoli”, come esempio virtuoso e innovativo per modelli didattici utilizzati.

L’obiettivo del workshop, organizzato in due sessioni di lavoro, è portare i partecipanti ad acquisire gli strumenti per saper identificare i bisogni formativi delle proprie realtà professionali di riferimento e sviluppare programmi didattici congruenti, utilizzando le metodologie più adatte.

La formazione nasce da un insieme di tecniche e metodologie che si acquisiscono consapevolmente solo attraverso specifici appuntamenti come quello organizzato presso il DiGSPES. Nell’ambito di veri e propri laboratori, gli Avvocati hanno deciso di mettere le competenze acquisite al servizio degli altri, imparando e insegnando grazie al confronto con altre esperienze e competenze, veicolando sia le tecniche formative sia i valori culturali e deontologici sottesi alla professione.

La rilevanza dell’evento si traduce anche in termini numerici: saranno oltre ottanta, infatti, gli avvocati provenienti da tutti e dieci i Fori piemontesi. La partecipazione consente di ottenere tre crediti in materia di deontologia forense.