Quei cassonetti mal (o mai?) igienizzati di Amag Ambiente [Le pagelle di GZL]

Locci Emanueledi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) A Emanuele Locci. Per la sua perseveranza nel volere risposte non solo di controllo, ma per il diritto di informazione dovuta ai cittadini. Locci: un “martello virtuale” che picchia sovente su un chiodo decisamene “spuntato” che rappresenta la mancata trasparenza di un Ente pubblico con il dovere, l’obbligo di consegnare dati e documenti se vengono richiesti soprattutto da un componente politico dello stesso Ente, nel rispetto delle normative in merito che sanciscono i buoni comportamenti nella P.A. A marzo dello scorso anno, Emanuele Locci, presidente della Commissione Controllo di Gestione di Palazzo Rosso, chiedeva un dettagliato prospetto di rendicontazione sul PISU. Non avendo risposta dall’Ente, quindi dal segretario comunale, dal dirigente di area preposto e dal presidente del consiglio comunale, a maggio 2015, il Presidente Locci ha richiesto l’intervento della prefetta Tafuri senza riuscire ad ottenere gli atti richiesti. In questi giorni il presidente Locci ritorna dalla prefetta Tafuri per chiedere che si attivi sull’Ente Comune, perché dia risposte in merito al bando del teleriscaldamento, un progetto da 100 milioni di euro, e perché si faccia chiarezza su alcuni aspetti della vicenda tutt’ora poco chiari. Qui mi fermo e vado al punto: perché i preposti dell’Ente Comune non danno risposte? Perché dalla prefettura non si “sposta una foglia”? Perché il presidente Locci e i cittadini debbano essere tenuti all’oscuro di questioni che li riguardano? Qual è il senso reale e naturale dei termini legalità, trasparenza, etica, responsabilità nel governo di una pubblica amministrazione? Ad Alessandria il cittadino ha sempre più la sensazione di trovarsi di fronte una “torre di avorio” impenetrabile, quando avrebbe diritto ad una “casa trasparente”. Quindi: fino a quando le risposte non verranno fornite e i dati reali pubblicati nel sito ufficiale dell’Ente comunale?
Voto: 10

 

2) Lavaggio cassonetti rifiuti urbani. Una trasmissione che cerco di nonCassonetti Amag Ambiente perdere è “Linea Diretta” di Telecity/7Gold. Una mezz’ora dove i telespettatori entrano in diretta liberamente, “moderati” dal conduttore di turno, quando il tono della denuncia che viene fatta su ciò che non va in questa città e in altri luoghi di provincia si “infiamma”. Da quella trasmissione vengono fuori gli umori dei cittadini, sempre poco benevoli. Se i nostri amministratori e politici ascoltassero, sarebbero in grado di testare la temperatura di gradimento nei loro confronti. La scorsa settimana una signora ha telefonato lamentando che i cassonetti dei rifiuti non vengono mai lavati, sono sporchi, puzzano e in quelli dell’ indifferenziato e organico vi sono pure i vermi. Ketty Porceddu, la conduttrice ha promesso che il giorno dopo avrebbe chiamato in diretta il responsabile di Amag Ambiente (ex AMIU) per chiedere notizie sul lavaggio dei cassonetti. Infatti il giorno seguente il presidente di Amag Ambiente Perissinotto ha comunicato in diretta che l’azienda, come da “contratto di servizio” lava o igienizza i cassonetti di indifferenziato ed organico alcune volte l’anno (ho cercato sul sito di Amag Ambiente il contratto di servizio ma non l’ho trovato). Apriti cielo: una serie di telefonate da più parti della città lamentando che i cassonetti non sono mai stati lavati e con ragione, perché nella mia zona non ho mai visto compiere tale azione. Ora: il responsabile Amag Ambiente si suppone che avrà risposto in buona fede fidandosi di chi ha il reale compito di far igienizzare tali cassonetti. Come sempre nelle aziende a partecipazione pubblica nessuno controlla chi deve controllare. Oltre l’igienizzazione delle due tipologie di cassonetti più delicati, qualcuno dovrebbe far spazzare ogni tanto anche sotto i cassonetti. Nel periodo dell’amministrazione Calvo (e non dopo) il lavaggio cassonetti periodico era consequenziale allo svuotamento, ed effettuato sotto gli occhi di chiunque. Ora con “Linea Diretta” e questa mia pagella, il responsabile di Amag Ambiente dovrebbe prendere atto: i cittadini pagano anche per igienizzare i cassonetti come da “Contratto di Servizio”, ma il servizio viene disatteso …. ma poi esiste veramente il Contratto di Servizio?
Voto: 2

 

Volanti controlli3) Ai Comuni di Acqui Terme e Novi Ligure. Perdindirindina se meritano un bel 10! Due gestioni amministrative di diverso orientamento politico generale, ma avanti e pari fra loro nell’assunzione di corretti comportamenti atti a garantire rispetto, ordine, sicurezza e libertà individuale alla popolazione.
Acqui Terme: Niente elemosina ai mendicanti perché molti lo sono per scelta. L’invito del sindaco e dell’ assessore alla sicurezza e polizia locale nasce dopo le proteste da parte di un gran numero di persone che ogni giorno sono costrette a subire le molestie di accattoni e questuanti”.
Ora veniamo a Novi Ligure: “Giro di vite sull’accattonaggio in città. Agenti in divisa e in borghese hanno denunciato alla questura sette persone, sorprese nei parcheggi pubblici cittadini più frequentati a chiedere la questua agli automobilisti. Si tratta di sette extracomunitari. Non è la prima volta che a Novi viene effettuato questo servizio, ha spiegato il comandante Caruso, ma adesso stiamo intensificando le operazioni dopo aver constatato che il fenomeno dell’accattonaggio sta crescendo con mendicanti che presidiano pure gli ingressi dei principali supermercati.
In merito a quanto sopra, qualcuno ha scritto: “la pietà l’è morta”. Eh no, cari signori “buonisti”, qui ormai si tratta di invasione di individui arroganti, violenti e forti della tutela che l’Italia riserva a loro. Una percentuale minima è qui regolare, ma è molta la clandestinità organizzata in gruppi ed incontrollata. Acqui e Novi hanno iniziato ad aprire gli occhi, quando in Alessandria?
Voto: 10