Il vino piemontese alla conquista della Norvegia [Il gusto del territorio]

Al  Barocca 2di Eleonora Scafaro

 

Vino piemontese e vendita all’estero.
Uno dei mercati più importanti al mondo per il vino di eccellenza è diventato quello della Norvegia.

Ad Alba, lunedì sette settembre, nel palazzo “Banca d’Alba” si è tenuto un seminario sul mercato del vino in Norvegia, con la presentazione della ricerca dl posizionamento del vino italiano e, in particolare, il vino piemontese nel mercato norvegese.

Vini Piemonte Norvegia 1“La nostra banca – spiega il direttore commerciale di Banca d’Alba, Massimo Oberto – ha deciso di collaborare a questa iniziativa di valore assoluto perché fornisce dati mai analizzati prima che consentono riflessioni sull’approccio commerciale da parte delle nostre aziende vitivinicole in un mercato sempre più interessante e foriero di opportunità. Questo appuntamento è l’ennesima tappa del progetto ‘Banca d’Alba’ al fianco delle imprese”, iniziato due anni fa con l’obiettivo di fornire leve concrete alle nostre aziende per poter proporre ed esportare i propri prodotti con successo”.

La ricerca, condotta dal Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università degli studi di Torino, ha analizzato il mercato del vino rosso partendo dallo studio dei principali paesi produttori e, poi, il Piemonte, con le diverse denominazioni in ordine di incidenza nel volume delle esportazioni.

Il mercato norvegese ha un’altissima capacità di spesa e, per i produttori italiani, ha una grande importanza: le importazioni, infatti, negli ultimi quindici anni sono raddoppiate.

Dallo studio condotto da Alessio Lazzari e Stefano Massaglia, professori delVini Piemonte Norvegia 2 Dipartimento di scienze agrarie, è emerso che l’Italia è il primo paese al mondo sia per esportazione che sia in termini di volumi di vino rosso in Norvegia.
Il Piemonte, poi, è una delle principali regioni leader su questo mercato.

La ricerca mostra che la competizione delle altre regioni è sempre più agguerrita e questo dimostra che occorre rafforzare sia in termini di comunicazione, di iniziative, che di esportazione, il posizionamento piemontese.

Inoltre il mercato norvegese ha un importanza strategica per il Piemonte, proprio per l’appeal che esso ha. Il vino rosso del territorio, poi, è ritenuto tra i migliori al mondo.
La Norvegia è uno dei mercati più importanti al mondo per i consumi di vino italiano, ed il Piemonte è molto apprezzato sia dal punto di vista turistico, che enogastronomico.

Barolo e Barbera sono i vini più esportati grazie anche al segno distintivo e l’identità che ogni produttore lascia al proprio vino.
Inoltre, da alcuni dati diffusi della Camera di Commercio di Asti le imprese in provincia di Asti sono 24210 e cresce l’export: Nel primo trimestre del 2015 cresce a settantotto milioni circa l’esportazione di prodotti tipici, di cui cinquantasette milioni sono vini e distillati.

Vini Piemonte Norvegia 3“Considerando le potenzialità del mercato norvegese, l’obiettivo – come ha rimarcato anche Daniele Manzone, direttore del consorzio “I vini del Piemonte” – è quello di attuare una promozione efficace facendo rete tra tutti i produttori”.

Inoltre, questo mese, una selezione di vini piemontesi sarà presentata una selezione di vini piemontesi al Lofoten food festival, rassegna culinaria che si tiene ogni anno in Norvegia, mentre nel febbraio del prossimo anno, a Oslo, ci sarà la terza edizione di Barolo & friends event.
Partendo, quindi, dalla ricerca effettuata dall’Università degli studi Torino, a ogni azienda, ente e consorzio è stata consegnata un’analisi di mercato focalizzata sul Piemonte.
I dati emersi offrono, infine, spunti per consentire al territorio e ai produttori di valorizzare i loro prodotti.

“Per aiutare le aziende vinicole a crescere – spiega Daniele Manzone, direttore del Consorzio I Vini del Piemonte – riteniamo fondamentale che queste possano sviluppare le loro conoscenze e competenze sui diversi mercati esteri: per questo motivo, a partire dallo scorso anno, abbiamo avviato una serie di incontri formativi, creati a misura della aziende stesse, perché li consideriamo lo strumento più adeguato per raggiungere tali obiettivi”.