Barosini: “Ricordo un’Alessandria vivace ed elegante, e vorrei farla tornare così!”

barosini_nuova“Sono alessandrino da una trentina d’anni ormai, e quando arrivai dalla provincia di Roma ricordo una città vivace ed elegante: ecco, vorrei contribuire a far tornare Alessandria com’era allora, per quel che posso…”. Giovanni Barosini, Gianni i tanti amici, comincia la chiacchierata con un sogno, o forse una visione. Sorride perché sa di essere sempre più popolare: del resto, non c’è evento o iniziativa alessandrina a cui non partecipi, e soprattutto non è sfuggito ai più il suo iper attivismo a Palazzo Rosso. Dalle cave alle partecipate, dai migranti alle pessime condizioni di piazza Genova, Barosini c’è sempre, e non molla. “Anche se non sempre riesco a ‘smuovere’ le acque come vorrei. Penso al caso Manutencoop: sono settimane che chiedo sul tema una commissione ad hoc, ma emergono sempre nuovi ostacoli. Chissà come mai…”.

Nelle scorse settimane Gianni Barosini (che è presidente della commissione Bilancio a Palazzo Rosso, ma anche segretario regionale dell’Udc, e presidente della commissione Anci dedicata a Politiche Istituzionali e Riforme) ha avuto un ‘battibecco’ mediatico con il suo collega in consiglio comunale Emanuele Locci, che in molti hanno inteso come un primo assaggio di ‘leadership contesa’, all’interno del centro destra locale, in vista delle elezioni amministrative del 2017.
Proviamo allora a capire quali sono davvero i progetti politici di Barosini, e quale ruolo intende giocare all’interno del centro destra alessandrino, ma anche regionale.

 

 

Barosini, ha ‘fatto pace’ con il suo collega Locci o no?
(sorride, ndr) Ma con Emanuele non c’è mai stata nessuna lite, al più qualcheLocci Meloni scaramuccia mediatica, di quelle che piacciono a voi giornalisti. Locci è uno bravo, serio, preparato. E abbiamo un obiettivo comune credo, che è ridare fiato, spessore e progetti al centro destra alessandrino. Ma attenzione, non ne faccio una questione di partiti, e men che meno di poltrone e carriere personali.

E di cosa allora?
Di valori. Quei valori che non credo siano proprietà di nessun individuo o partito politico, ma in cui un’ampia porzione di cittadini, ad Alessandria come altrove, ancora si identifica, per fortuna. Ossia legalità, identità culturale, coesione sociale, partecipazione popolare. Credo ci sia necessità di ricostruire un nuovo sistema sociale, più solido e quadrato. Con alcune urgenze da aggredire con fermezza, perché Alessandria deve tornare ad essere una città più pulita. più sicura, più elegante. E più capoluogo, capace di offrire opportunità occupazionali attraendo investitori.

Ma partendo da dove, Barosini? Il tentativo di costruire un terzo polo, centrista, è naufragato ormai tre anni fa. Oggi lei con chi sta?
In realtà tre anni fa, come lei ricorda, un terzo polo è emerso, e prepotentemente, ma si tratta dei 5 Stelle. La volontà degli elettori è sacra, naturalmente. Ma oggi personalmente, come segretario regionale dell’Udc, con uno sguardo su tutto il nord ovest, credo nella necessità della ricostituzione di un centro destra unito: forte e maggioritario. In parlamento Udc e Ncd hanno già dato vita ai gruppi di Area Popolare, sui territori non ancora. Ma è tutto il centro destra a doversi muovere, e riaggregare.

Attorno a quale leadership, nazionale e locale?
Questo lo stabiliranno gli elettori, non le trattative di partito. Personalmente stimo Giorgia Meloni, e spero possa essere il prossimo sindaco di Roma, per dare un forte segnale di rinnovamento. Il resto dipenderà molto dal contesto: certamente il malcontento nei confronti di Renzi e del PD sta crescendo rapidamente.

Comune di Alessandria 3Parliamo di casa nostra Barosini: a Palazzo Rosso si voterà fra due anni, ma le grandi manovre sono già cominciate, e lei non fa mistero di volersi candidare sindaco….
Innanzitutto vorrei che fosse chiaro che il sottoscritto non ha mai cambiato partito, con estrema coerenza. E che già tre anni, nel 2012, mi opposi a Rita Rossa, candidandomi contro di lei pur sapendo che la partita era chiusa, per tracciare il senso di un percorso diverso. Oggi come consigliere comunale (insieme ad altri naturalmente, da Locci a Sarti, ma cito anche l’ottimo lavoro nella commissione speciale presieduta da Di Filippo dei 5 Stelle) sto cercando di fare di tutto per costringere questa maggioranza di centro sinistra a prendersi le sue responsabilità. Gli alessandrini sono sfiduciati, avviliti. E anche parecchio arrabbiati col sindaco, basta saper ascoltare le persone, parlarci…..Ma io agli alessandrini mi sento di fare un appello: voltiamo le spalle a coloro che utilizzano la politica e la pubblica amministrazione per fini affaristici, lobbistici, clientelari. Coloro che sfruttano il carrozzone pubblico per succhiare stipendi per se stessi o per parenti e amici. Basta col familismo amorale! Questa città ha le dimensioni giuste, basta informarsi, per conoscere ogni aspetto poco limpido di ognuno di noi. Fuori i mercanti dal tempio. Diffidare di coloro che scalano il Comune solo per ricavarne uno stipendio, anzi riduciamo subito del 50% gli emolumenti!

 

Lei a suo tempo il dissesto non lo votò: rifarebbe quella scelta?marco_giovannini
Assolutamente sì, più che mai: rimango convinto che non abbia aiutato la città, e soprattutto tre anni di esposizione mediatica anche nazionale han fatto sì che Alessandria sia diventata ‘respingente’ verso qualsiasi investitore esterno. Oggi noi dobbiamo riuscire a riaccendere la speranza, prima di tutto, negli alessandrini: se torniamo a crederci noi, anche da fuori torneranno a guardarci con occhi diversi. Ed è chiaro che senza un rilancio socio economico non può esserci neanche tutto il resto. Il pericolo più grave, per gli alessandrini dopo il nefasto e masochistico dissesto, è la rassegnazione. Quindi, anche sotto un profilo prettamente psicologico, occorre stimolare il riaccendersi di quella forza interiore capace di generare ai cittadini tutti – come sostiene correttamente il presidente di Confindustria Marco Giovannini (nella foto) – un ‘nuovo rinascimento’.

 
Barosini nuovaBarosini, lei è anche presidente della commissione Bilancio del comune di Alessandria. Il bilancio preventivo 2015 è in arrivo?
Dovremmo approvarlo entro fine luglio, anche se l’auspicio è quello di arrivare in futuro a votarlo ad inizio anno, altrimenti che previsioni fai? La commissione sta lavorando molto, e non sempre con soddisfazione: nel senso che c’è una preoccupante tendenza della giunta a decidere altrove, mettendo il consiglio comunale di fronte al fatto compiuto, svuotandolo di centralità. Faccio due esempi: da settimane chiedo che in commissione si possa discutere della vicenda Manutencoop, per capire come stanno davvero le cose (sulla vicenda ‘pende’ anche un esposto alla Corte dei Conti e all’Autorità Nazionale Anticorruzione da parte dell’ex sindaco e già parlamentare Psi Felice Borgoglio, ndr), ma non ottengo risposta. Così come sarebbe opportuno che sul futuro della multiutility ci fosse un percorso condiviso in consiglio, per rispetto dei cittadini. In pochi, ad esempio, hanno compreso il senso e il ruolo del presidente di Amag, Stefano De Capitani: che ci fa ad Alessandria? Per conto di chi è qui, e quale sarà il destino di un’azienda così importante per il comune, e per gli alessandrini?

Nelle scorse settimane lei ha presentato interpellanze urgenti sia sulMigranti Alessandria fronte migranti, sia sulla mancanza di sicurezza e decoro cittadino: piazza Genova, per fare un esempio. Qualcuno dice che su certi temi lei stia un po’ ‘inseguendo’ la Lega…..
Non è così. La Lega è un soggetto politico oggi di assoluta rilevanza, indispensabile ad un centro destra che intenda essere vincente, anche ad Alessandria, e con il loro capogruppo in comune Sarti i miei rapporti sono ottimi. Però non è che abbia l’esclusiva su certi temi, che in realtà interessano e coinvolgono gran parte degli alessandrini. Le assicuro che io giro moltissimo per Alessandria, incontro e ascolto moltissime persone, e le mie interpellanze partono sempre da lì: da segnalazioni e richieste dei cittadini. Credo che questo sia quel che deve fare un amministratore locale: e sulle questioni specifiche da lei citate, gravi e allarmanti, aspettiamo risposte concrete da sindaco e maggioranza.

AnciLei ha anche una presidenza importante all’interno dell’Anci: presidente della Commissione Politiche Istituzionali e Riforme: quindi respira anche ‘aria romana’, ogni tanto. Cosa devono aspettarsi i nostri comuni per l’immediato futuro?
I comuni, con la profonda trasformazione delle Province, sono destinati ad avere un ruolo ancora più centrale nella gestione di numerose questioni. L’Anci ce la mette tutta, è una realtà che funziona, e operativa. Nei giorni scorsi è arrivato un risultato importante, con la revisione di alcuni parametri del patto di stabilità, per cui sui comuni ‘virtuosi’, soprattutto medio piccoli, si potrà finalmente ‘allentare’ la morsa, con la possibilità di effettuare investimenti.

 

Ci conceda un po’ di frivolezza: gli alessandrini ormai hanno imparato aBarosini Jep Gambardella 2 conoscerla anche nei panni di Jep Gambardella: la rivedremo presto sul palco in quella veste?
(ride divertito, ndr) Spero di sì, perché no? L’idea nacque per gioco, è piaciuta a tanti e mi sono divertito. Cristina Antoni organizza nel corso dell’anno diversi eventi di grande livello e professionalità, che fanno ad Alessandria: la valorizzano, e consentono alle persone di divertirsi con la cultura, che è una gran cosa. Se capiterà che mi chiedano di indossare di nuovo i panni di Jep, lo farò con piacere. Del resto, appena arrivato ad Alessandria mi iscrissi alla scuola di recitazione dei pochi, e avevo anche compagni di grande talento, come Poggio, Ottobrino e altri. A me è servito moltissimo imparare a stare su un palcoscenico, davanti alla gente. E poi mi diverto….

Urne deserteMa insomma Barosini: alla fine lei come pensa di riuscire a convincere tutto il centro destra, Lega compresa, a sostenere la sua candidatura a sindaco? Oppure ritiene che ci sarà nel centro destra più di un candidato, e che saranno gli elettori a stabilire chi andrà ad un eventuale ballottaggio?
Credo che a partire dall’autunno bisognerà mettersi attorno ad un tavolo, per discutere di un progetto per la città, e di criteri oggettivi e condivisi per la scelta di un candidato forte e autorevole. A me le primarie piacciono: ma primarie vere, e con regole ben definite, se possibile anche a livello legislativo. Vedremo se sarà possibile: intanto però non smettiamo di ‘incalzare’ questa maggioranza, e di esigere trasparenza. Oggi a Palazzo Rosso ce n’è davvero poca!

Ettore Grassano