Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni [Il Citazionista]

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Salvatore Barbagallo

di Andrea Antonuccio.

«La ‘ndrangheta finirà quando non ci sarà più l’uomo sulla Terra»
Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, 10 luglio 2010

Salvatore Barbagallo, 65 anni. Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni. Calabrese, di Vibo Valentia, nel 2007 si è rivolto alle forze dell’ordine per denunciare le estorsioni che lo hanno ridotto in povertà. Stiamo parlando di ‘ndrangheta, vanto italiano nel mondo.

Salvatore Barbagallo, 65 anni. Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni. Per anni gli estorsori lo hanno costretto a scavare pozzi gratis; poi si sono impadroniti delle sue trivelle; infine, dopo averlo fatto fallire, gli hanno preso la casa in un’asta giudiziaria truccata. Sembra un delirio inimmaginabile, ma è la storia, non credo isolata, di un imprenditore del Sud. Che alla fine, mosso da disperazione e voglia di rivalsa (comprensibile), si è rivolto allo Stato per denunciare gli aguzzini che gli hanno rovinato l’esistenza.

Salvatore Barbagallo, 65 anni. Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni. Da allora, e sono passati otto anni, è in attesa di una risposta. I suoi processi sono al palo, la sua domanda per accedere all’indennizzo riservato agli imprenditori che si ribellano al racket è sospesa. Nel frattempo, lo “spione” (come lo chiamano probabilmente i suoi aguzzini) non ha più nulla e lavora come badante. Vive grazie al Banco alimentare, a una parrocchia e alla Caritas.

Salvatore Barbagallo, 65 anni. Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni. Il 19 maggio scorso si è steso sulla strada di un Comune calabrese “ad alta densità” (di cosa, immaginatelo voi), impedendo il passaggio dell’auto blindata del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. Che, scesa dalla vettura, gli ha parlato e gli ha lasciato il numero di telefono del suo ufficio.

Salvatore Barbagallo, 65 anni. Ex imprenditore nel settore delle trivellazioni. Il suo esempio è un monito per tutti gli imprenditori che vogliono denunciare il racket. E’ meglio subire e pagare, come fanno tutti. Affidarsi allo Stato è molto, ma molto peggio.