Miraglia all’attacco di De Capitani: “cosa ci fa ai vertici dell’Amag? Quali interessi rappresenta, e cosa c’entra con Alessandria?”

Miraglia Cesare nuova“Ma qualcuno ha capito quale sia il ruolo e l’utilità del presidente di Amag, Stefano De Capitani? Mi risulta che si faccia vedere ad Alessandria non più di una volta al mese, e vorrei a questo punto sapere in cambio di quale retribuzione, e con quali benefici per gli alessandrini!”. Cesare Miraglia, segretario provinciale dei Moderati, torna all’attacco sul fronte Multiutility, e lo fa mettendo nel mirino il manager (“di stretta osservanza fassiniana, mi risulta”) che in effetti ad Alessandria nessuno conosce, ma sulla cui professionalità circa un anno fa il sindaco Rossa decise di puntare, forse per dare ad Amag un respiro meno provinciale.

“Più che altro – tuona il leader del movimento fondato a Torino da Mimmo Portas – mi pare che De Capitani finora si sia limitato, oltre che ad incassare i suoi emolumenti, a mettere i bastoni tra le ruote al management locale, seriamente impegnato nel tentativo di risanare Amag, e di costruire una vera multiutility. Torno a ribadire quel che dico da un anno: possibile che ad Alessandria non ci siano competenze sufficienti per guidare le aziende a partecipazione pubblica di casa nostra, e si debba andare a pescare certi personaggi non so dove?”.

Spontaneo chiedere a Miraglia se i Moderati queste questioni non intendano porle al resto della maggioranza, in sede di consiglio comunale: “Se lì dentro ancora si discutesse e si decidesse qualcosa, lo faremmo volentieri. Poiché invece in consiglio comunale non si decide più nulla, non vedo perché perdere tempo, e farci prendere in giro. Però voglio essere chiaro: noi siamo parte della maggioranza eletta dagli alessandrini nel 2012, e non faremo venir meno la nostra lealtà, togliendole l’appoggio. Semplicemente, ci pare doveroso alzare la voce quando vediamo che si fanno scelte dannose per la città, e che si dà credito alle persone sbagliate”.

Da tempo Miraglia (e non solo lui, in verità) chiede che, sul fronte Multiutility sia fatta chiarezza su intenti e prospettive, e avvisa sui rischi di un ‘decisionismo di pochi’, senza il coinvolgimento della comunità. “Dico semplicemente: nel 2012 siamo stati votati, come coalizione, da meno di un terzo degli alessandrini, per affrontare e gestire una situazione di emergenza. Non credo che sia corretto, a questo punto del percorso, e senza aver mai davvero coinvolto gli alessandrini in questi tre anni, procedere con operazioni ambigue: l’assessore Abonante e il sindaco Rossa dicano apertamente, non ai Moderati ma a tutta la città, cosa intendono fare di Amag, e se sono interessati a valutare tutte le opzioni sul mercato, o hanno invece già qualche accordo, di cui sarebbe più che lecito conoscere le condizioni. E ci dicano a che titolo Stefano De Capitani ‘occupa’ laDe Capitani Stefano presidenza Amag: perché francamente ad Alessandria credo che ad oggi il senso della sua presenza l’abbiano capito in pochi. E’ un uomo per tutte le stagioni? E quali interessi rappresenta?”.

Non solo: Miraglia rilancia anche la sua contrarietà in merito ad altre scelte strategiche, a partire dal teleriscaldamento: “Calma: noi senza che si chiariscano progetti e strategie non avalliamo più nulla: e non si stupiscano, sindaco e amministratori di Palazzo Rosso, se a forza di chiudersi nelle loro stanze e di non confrontarsi con la gente certi indici di popolarità li scaraventano poi in maglia nera a livello nazionale. Noi, però, non ci stiamo, perché abbiamo sempre fondato la nostra azione civica sul confronto trasparente con gli elettori: e continueremo sulla nostra strada”.

Proprio in queste ore, secondo i bene informati, ci sarà in Amag un confronto ai vertici: per discutere di cosa? Gli ‘avvertimenti’ di Miraglia arriveranno alle orecchie del sindaco Rossa e dell’assessore Abonante, e condizioneranno in qualche modo i criteri di gestione della partita più importante, che oggi ad Alessandria è quella delle partecipate?

Ettore Grassano