5 domande a… Luca Vietri

luca_vietridi Andrea Antonuccio.

Classe 1968, Luca Vietri è un ingegnere nato e cresciuto a Pioltello, in provincia di Milano, da genitori pugliesi. Attualmente lavora a Milano come direttore generale di Csv Life Science, un gruppo che realizza siti e impianti farmaceutici in Italia e all’estero. Nel tempo libero gioca a basket e suona la tromba, che studia con passione da diversi anni. Sposato con Laura, da cui ha avuto quattro figli, Luca è un giramondo che ama tornare a casa, nella cascina di Castellazzo Bormida in cui vive con la famiglia. E proprio la cascina è diventata la sede produttiva del nuovo microbirrificio “La Costantina“, di cui è cofondatore. Buona lettura!

costantina021) Luca, com’è che un ingegnere si mette a fare la birra?
In Csv avevo un collaboratore, Simone Hayes, con una grande passione per la birra. Un vero talento, secondo me, che non volevo andasse sprecato. Da parte mia, in quel momento coltivavo il desiderio di rendere viva e produttiva la cascina in cui abitavo e abito. E così Simone e io siamo diventati soci in questa avventura…

costantina032) Quando siete partiti, esattamente?
I primi lotti di prova li abbiamo fatti nel 2009, in modo artigianale, assaggiando e facendo assaggiare il risultato a pochi amici fidati. L’iter burocratico vero e proprio è stato avviato nel 2010, con uno studio di fattibilità. Nel 2012 abbiamo ricevuto i permessi per ristrutturare la parte di cascina destinata al birrificio e nel 2013 sono partiti i lavori. L’ultima autorizzazione, tra le tante che la legge impone, l’abbiamo ricevuta nel marzo del 2014. E finalmente sabato 17 maggio abbiamo inaugurato il birrificio! E’ stata una festa…

3) Come hanno risposto i tuoi amici e i tuoi vicini, a Castellazzo e altrove?
Io e Simone siamo rimasti letteralmente senza parole, sia per l’interesse e il favore con cui siamo stati guardati che per l’apprezzamento unanime per il nostro prodotto. La birra è piaciuta!

costantina_bisbetica4) Tra le birre che produci, quale ti piace di più e perché?
La mia preferita è la “Bisbetica”, senza alcun dubbio. E’ una birra un po’ strana, diversa dal solito anche perché è un po’ acida (ma, appunto, è bisbetica!). Mi piace perché è veramente dissetante. Ma anche le altre, la chiara e la rossa, sono buone… Tieni presente che noi non intendiamo fare solo una birra buona. Ci piacerebbe che il birrificio diventasse nel tempo un punto di riferimento per il territorio e le persone. Lo dico non per presunzione, ma perché mi interessa davvero contribuire a costruire qualcosa di buono e utile per tutti.

costantina_vesparaduno5) Lungo la via, qual è stata la difficoltà più grande che hai incontrato?
L’iter burocratico è stato lungo e ha richiesto una pazienza che non pensavamo di dover avere. Le istituzioni locali ci hanno sempre aiutato, ma le leggi e le procedure sono forse un po’ troppo farraginose. Al contrario, le difficoltà tecniche legate al processo e all’impianto le abbiamo vissute sempre come una sfida appassionante da vincere. Ti faccio un esempio: l’impianto per fare la birra lo abbiamo progettato e realizzato noi secondo gli standard, molto elevati, utilizzati nel settore farmaceutico da cui proveniamo e nel quale ancora operiamo. Abbiamo utilizzato tecnologie e materiali di avanguardia, e il risultato è stato davvero soddisfacente.