[BlogLettera] Azienda Speciale: ecco come siamo arrivati fin qui

Per sciogliere ogni dubbio il Sindacato di Base USB chiarisce alcuni punti oscuri sulla vicenda “Azienda Speciale”del Comune di Alessandria.

Nel 2011 dieci lavoratrici precarie degli Asili Nido, vedendo il loro posto di lavoro a rischio, hanno messo in atto tutte le iniziative possibili e ottenuto il rinnovo del contratto per 28 precarie, per un’anno,presso l’Aspal. L’USB, consapevole del fatto che i servizi e lo stesso personale insieme, non potevano restare alle dirette dipendenze del Comune, ha proposto strade alternative (Aspal).

Quest’anno, il Sindacato di Base USB, non ha illuso i lavoratori proponendo rinnovi contrattuali o stabilizzazioni impossibili da realizzare, ma ha individuato l’unica soluzione, l'”Azienda Speciale”, che può garantire contratti di lavoro dignitosi e qualità del servizio. Riteniamo una falsità far credere che il costo dell’operazione possa gravare sulle tasche dei cittadini poichè tutti gli aumenti delle tariffe comunali sono dovuti alla gestione disastrosa della precedente Amministrazione.

Oggi, riconfermiamo il nostro appoggio alla Giunta di Rita Rossa nell’operazione “Azienda Speciale” in quanto evita che 75 precarie rimangano senza lavoro. Chi cerca di frenare l’operazione “Azienda Speciale”, sono proprio quelli che l’anno scorso si sono completamente disinteressati del problema del precariato. Se i Sindacati Confederali avessero unito i lavoratori anzichè dividerli, sicuramente si sarebbe trovata una soluzione definitiva per cuoche ed educatrici precarie senza arrivare a parlare di esternalizzazione.

Nicola Stornini
USB Alessandria