Iva sulle bollette del gas al 5%: ma non per alcuni clienti Alegas. Ora tutti sono stati rimborsati?

Un lettore di CorriereAl segnala l’anomalia, e si rivolge alle associazioni di difesa dei consumatori. Ovviamente saremo lieti di ospitare i chiarimenti dell’azienda, se lo riterrà opportuno

di Graziella Zaccone Languzzi

A partire dallo scorso anno i prezzi dei prodotti energetici sono cresciuti progressivamente, raggiungendo livelli critici già a dicembre 2021. Il protagonista assoluto di questa fiammata nei prezzi è stato il gas naturale: la crisi e le relative fatturazioni esagerate hanno portato il cittadino ad essere più attento rispetto alle agevolazioni concesse, e abbiamo imparato a leggere minuziosamente le bollette che ci arrivano a casa. L’argomento, in particolare, è l’IVA sul gas naturale civile ed industriale.

Nei giorni scorsi un lettore della rubrica settimanale ‘Le pagelle di GZL’ mi ha contattata per segnalare che la società Alegas (Gruppo AMAG, ma ormai controllata da Iren come socio di maggioranza) avrebbe continuato per buona parte del 2022 ad applicare l’Iva al 22% sulla bolletta gas, invece del 5% come previsto dal D.L. 130/2021 e successivi provvedimenti relativi alle misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. Una misura prevista dall’art. 2 comma 1 del DL 130/2021 per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021 e dall’art. 1 comma 506 della L. 234/2021 per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 (si veda “Aliquota IVA del 5% per il gas a uso civile e industriale” del 27 settembre 2021).

La persona che mi ha contattata, accortasi della situazione, si è rivolta ad Alegas per contestare l’addebito, e a novembre 2022 ricevette le note credito per il periodo ottobre ’21 – settembre ’22, a seguire le fatture successive riportarono la sola aliquota del 5% su tutto l’importo. La persona ha anche fatto una personale indagine su parenti e amici, notando che in diversi casi si è verificata la stessa situazione: iva al 22% anzichè al 5% per buona parte del 2022, e ricalcolo poi in base a specifica richiesta dell’utente. In alcuni casi senza rimborso del pregresso, almeno per ora. La domanda che pone la persona è la seguente: “Ho comunicato al fornitore (via e mail) che mi aspettavo che il medesimo storno fosse effettuato per tutti i clienti, anche senza una richiesta diretta. Nel frattempo continuo a visionare le fatture dei miei amici per verificare, ma non ho la certezza che Alegas abbia avviato una revisione e quindi un riaccredito generalizzato. Visto che siamo già un gruppetto, dovremo rivolgerci oltre agli organi di informazione anche ad una Associazione Difesa Consumatori”. Ovviamente la speranza è che si tratti solo di un ritardo tecnico: lo si potrà verificare sulle prossime bollette. Un fatto però è certo: molti altri operatori del settore hanno applicato la normativa in maniera corretta fin dall’inizio, Alegas in diversi casi ha continuato a fatturare al 22% per buona parte del 2022. Perchè? E oggi la situazione si è finalmente normalizzata per tutti? Tutti hanno ricevuto o riceveranno il corretto rimborso?

A quel punto ho fatto una ricerca per capire e in effetti, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con risoluzione n° 47 del 6 settembre 2022, l’aliquota agevolata al 5% deve essere applicata all’intera fornitura del gas, compresi i servizi accessori e le quote fisse e quindi sull’intero importo addebitato, indipendentemente dagli scaglioni di consumo.

Ma non mi sono fermata e nella ricerca ho trovato questo documento.

https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_876377_aliquota_iva_del_5_sul_gas_anche_per_il_secondo_trimestre_2022.aspx#:~:text=Analoga%20misura%2C%20infatti%2C%20%C3%A8%20stata,%E2%80%9D%20del%2027%20settembre%202021

L’aliquota IVA del 5% sul gas è prevista anche per il secondo trimestre 2022, e poi via via fino al prossimo 31 marzo 2023. E’ la misura del Governo già stabilita per i due precedenti trimestri, pensata per calmierare nel breve periodo i costi delle bollette. Nel testo si legge che “le somministrazioni di gas usate per combustione ad uso civile ed industriale contabilizzate nelle fatture emesse per consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio, giugno 2022 sono assoggettate alla aliquota IVA del 5% in deroga a quella ordinariamente applicata al 10% o 22%”. Lo prevede la bozza del Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia del gas naturale ed elettrica.
Viene dunque confermato anche per il secondo trimestre 2022 l’abbattimento dell’IVA sui consumi di gas di cui l’art.26 comma 1 del TUA, già stabilito per i due precedenti trimestri. Una misura prevista dall’art. 2 comma 1 del DL 130/2021 per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021 e dall’art. 1 comma 506 della L. 234/2021 per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 (si veda “Aliquota IVA del 5% per il gas a uso civile e industriale” del 27 settembre 2021).

Mi fermo qui dopo aver letto ogni scritto inerente l’IVA al 5%. Quel che mi chiedo è: perché ci sono Leggi o Decreti che parlano di una IVA al 5% sul gas naturale già dal 2021 che prosegue trimestre dopo trimestre nel 2022, in attuazione per il primo trimestre 2023, e magari potrà proseguire per tutto l’anno?

Sono Leggi o Decreti farlocchi tanto per gettare polvere negli occhi a noi italiani, oppure nessuno dei gestori dà peso e fa quel che gli pare? Nessuno che controlla? Lo faranno le Associazioni di Difesa Consumatori già contattate.