Il cimitero di Alessandria #3 [Un tuffo nel passato]

di Tony Frisina.

Ricordo che da piccolo, durante il corso delle scuole elementari, nel giorno dei Morti, si andava al Camposanto per portare qualche fiore sulle tombe che ne erano prive…

Strano fatto che il mio maestro, gretto e con un animo più tendente alla cattiveria ed all’estrema severità piuttosto che alle opere di bene, fosse mosso da così alto spirito altruistico nei confronti di morti a lui sconosciuti.

L’ingresso monumentale a cui in quel tempo non ero abituato incuteva un senso esagerato di timore e di soggezione. La grandezza del progettista si può osservare anche da questo. Sono questi i primi ricordi che ho del nostro cimitero.

In età più adulta erano altre le occasioni che mi spingevano presso quel luogo di pace e di meditazione… Mai all’interno della cinta muraria – fra le sepolture – ma sempre e solamente sulla strada polverosa e solitaria che un tempo ne segnava l’esatto perimetro… Luogo di pace e di serenità in cui la natura la faceva da padrona e gli unici suoni che si udivano erano il canto degli uccelli… ed i sospiri di giovani fanciulle in fiore.

In seguito la vita, che come sappiamo sa essere amara e spregiudicata nei confronti di chiunque e senza rispetto per l’età di alcuno, mi ha costretto a recarmi in questo luogo – diversi i motivi e con altre finalità – per accompagnare l’ultima svolta della vita di persone a me care.

Queste ultime non erano certamente le occasioni per volgere l’occhio intorno ed osservare la sacralità e la maestosità delle architetture e neppure per ammirare la fascinosa bellezza dei sepolcri più belli.

Una cosa però è certa: la maestosità e le linee del padiglione di ingresso e dei porticati hanno il sopravvento anche sull’animo di chi è raccolto in meditazione o in preghiera e chiunque oltrepassi quella soglia ne subisce un misterioso fascino romantico.

Non voglio farla tanto lunga con i ricordi personali e con i miei sogni notturni purtroppo ambientati proprio all’interno di questo luogo; più che per i miei lettori sarebbe materiale prezioso per sceneggiatori di film con protagonisti Bela Lugosi[1] o Christopher Lee[2] e per registi come Dario Argento[3].

La Città di Alessandria, molto attenta e lungimirante (a quel tempo) per facilitare le visite ai defunti aveva deciso di realizzare uno sviluppo di porticati che potesse garantire riparo dalle intemperie e dai raggi solari.

Il grande atrio monumentale, di pianta ottagonale è composto da nove campate coperte da volte a crociera, ad eccezione di quella centrale, su cui si imposta una cupola a base ottagonale.

Innumerevoli sono le opere d’arte e le sepolture degne di studio e di osservazione; sono così numerose che – per non fare torti e solo per incuriosire il lettore – in questa sede non ne cito alcuno. Questo vuole essere un invito a fare un giro al camposanto almeno per una volta non al seguito di un feretro ma inseguendo la poesia ed il bello del nostro passato… ancora presente… e prima che sia troppo tardi.

La cartolina che pubblichiamo oggi, stampata dalla Ditta Bertolotti, mostra la grande spianata erbosa – divisa solamente dalla strada che porta all’ingresso del Cimitero – su quello che oggi è il piazzale con rotonda e spartitraffico.

In questo caso il verso della cartolina risulta perfettamente intonso. Chi l’aveva acquistata forse non aveva avuto poi il coraggio di spedirla e l’ha conservata almeno come ricordo. Anche in questo modo la cartolina è riuscita ad attraversare un secolo di storia.

Cimitero-3

Rubrica nera – La fabbrica Nafta

I cittadini che hanno la disgrazia di abitare in Piazza d’Armi Vecchia nelle vicinanze della Fabbrica Nafta protestano gagliardamente per il loro urbano olfatto che deve subire quotidianamente e sistematicamente oltraggi della peggiore natura da parte dei prodotti e sottoprodotti della Fabbrica Nafta.
Sarebbe bene per ragioni igieniche evidentissime che queste Fabbriche dai prodotti odorosi ponessero la loro sede a qualche miglio dalla città; magari dietro al cimitero, così potrebbero svegliare i morti e ritornarli ai loro cari.

[CRONACA E PROCESSI (Il Piccolo di Alessandria) – Anno I – N. 11 – Alessandria, 13 Giugno 1925]

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[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Bela_Lugosi

[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Christopher_Lee

[3] http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Argento