Raccolta differenziata, Acqui batte Alessandria 70 a 45: e siamo solo al primo tempo

Il sindaco Lucchini: “Dati impressionanti”. Nei primi tre mesi di sperimentazione, la raccolta differenziata porta a porta ad Acqui Terme ha funzionato, lo dimostra la sua percentuale, che è salita fino a raggiungere oltre il 70%.

Allora, delle due l’una: o il sindaco Lucchini ha bevuto troppo brachetto d’Acqui e, non essendo abituato all’alcool, sta farneticando con il cervello puntato sulla Luna, oppure tutto quello che dice è vero ed allora impone fare qualche considerazione sul nostro passato di cittadini (purtroppo) di un comune dissestato e senza futuro come Alessandria.

Anche noi di Castelceriolo, al tempo che fu, ci mettemmo a fare la raccolta differenziata “porta a porta” e, pur senza poterla modulare a dovere come avremmo voluto, raggiungemmo una percentuale del 70% circa, insieme a Lobbi ed una parte di San Giuliano. Poi arrivarono i furboni che avevano capito tutto, cioè che il mondo non girava in senso orario ma in senso antiorario e quindi bisognava portare l’orologio indietro.
Dicevano che il “porta a porta” costava troppo, che gli addetti al ritiro violavano non so più quali diritti, forse quello di proprietà della rumenta, o il diritto della privacy, o magari soltanto il diritto di buttare tutto in un sacco e vai col liscio, che intanto bisogna puntare all’inceneritore, così una volta acceso il forno si può bruciare anche immondizia per conto terzi e guadagnare una montagna di soldi. Tanto per cominciare rinnovarono i camion prendendoli più grossi, così non passavano più in certe strade strette del paese; i cassoni stradali invece li comprarono dagli spagnoli e li ordinarono alti e grossi al punto che le donnette di casa non ci arrivavano all’imboccatura e quindi lasciavano tutto sul marciapiede. Poi pensarono di fare la furbata di non pagarli i cassonetti, ma gli spagnoli non furono d’accordo a prendersi il “gobbo” e misero in moto gli ufficiali giudiziari, dando una sonora sculacciata all’AMIU ed al Comune. Quella volta sì che ci rifilarono una bella “manovra”!

Conclusione:dopo alterni ripensamenti hanno deciso di fare un misto di carne e di pesce, recuperando un simulacro di servizio “porta a porta”, ma con un tragico particolare: che la gente non ha più fiducia e la differenziata corretta non la fa più.

La percentuale si è stabilizzata intorno al 45% e le penalità relative continuano ad essere applicate, con ovvie ricadute sulle tariffe. Nel frattempo andiamo alla disperata ricerca di una nuova discarica.

Luigi Timo – Castelceriolo