Troppi gli insegnanti precari: serve mobilitazione

Fa notizia un evento solo quando è urlato? Gli insegnanti non urlano, spiegano, educano, valutano, promuovono e, in alcuni casi, bocciano. Anche i docenti della scuola statale italiana di terza fascia, come i loro colleghi, non urlano ma formano la società del domani. Però la tipologia del loro contratto è a tempo determinato, sono precari, 56 mila precari. Se consideriamo i posti relativi alle cattedre in deroga sul sostegno, quel numero supera le 115 mila unità. E con l’attuale legge di bilancio non si fa altro che stabilizzare la precarietà nelle scuole privando di tutele e futuro il 13% dei nostri insegnanti.
Nonostante le continue sollecitazioni e gli incontri al Miur il Ministro dei “compiti per le vacanze” pare non essere pronto a risolvere il problema. Eppure basterebbe poco. Una fase transitoria, un percorso riservato e abilitante per ufficializzare il ruolo già coperto da anni, un comportamento coerente con quanto fatto nello stesso settore con altre figure professionali.

Quindi? Basta urlare e riempire le piazze? É questo che dobbiamo chiedere a chi educa i nostri giovani? Iniziamo con la mobilitazione? Credo sia necessaria.

Domenico Ravetti
capogruppo PD consiglio Regione Piemonte