Incubo call center: “Mi ‘legge’ la sua ultima bolletta dell’elettricità?” [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

 

Negli ultimi tempi capita, sovente, di essere subissati di chiamate dai call center che ci propongono le più svariate offerte, tra cui anche quella di cambiare operatore per l’elettricità.

Per chi non è giovanissimo il gestore del servizio elettrico è sempre stato Enel. Rimane pertanto un po’ disorientato dalle telefonate e dalle diverse offerte.

Per anni infatti le aziende energetiche sono state strutturate come monopoli pubblici verticalmente integrati, in cui le reti di trasmissione e distribuzione hanno le caratteristiche del monopolio naturale, ossia è difficile replicarle a causa degli elevati costi di investimento.

Consentirne l’accesso a condizioni non discriminatorie è condizione essenziale per garantire la concorrenza delle fasi di filiera a valle (vendita).

In realtà già da anni, in ottemperanza alle normative europee, volte ad aumentare la concorrenza in favore di consumatori e imprese, il mercato elettrico in molte fasi delle filiera era già liberalizzato: il “Decreto Bersani”, volto a recepire nell’ordinamento nazionale una Direttiva europea, ha ridefinito gli aspetti fondamentali del riassetto del settore per quanto riguarda le fasi a monte della filiera.

Con la legge sulla concorrenza approvata la scorsa estate la liberalizzazione del settore è estesa anche alla fase a valle, ossia alla vendita nei confronti del cliente finale.

A partire dal 1 luglio 2019, infatti, è previsto il superamento della maggior tutela a favore del mercato libero.

Il servizio di maggior tutela è quello che oggi fornisce ancora attraverso l’azienda locale di distribuzione (normalmente Enel, ma anche A2A a Milano, Iren a Torino, Acea a Roma, Hera a Bologna) l’energia elettrica a circa 20 milioni di famiglie, che pagano una tariffa regolata dall’Autorità per l’energia, aggiornata ogni tre mesi, secondo l’andamento del mercato, mentre il fornitore per tutte le aziende è Acquirente Unico che cede loro l’energia acquistata all’ingrosso senza praticare un sovrapprezzo.

Con l’entrata in vigore del mercato libero spariranno le tariffe regolate e gli utenti dovranno scegliere un fornitore in regime di concorrenza, attraverso una comparazione delle tariffe e delle offerte nel loro complesso.

Occorre tenere conto di alcune specificità del settore elettrico ed, in particolare, della scarsa propensione dei consumatori ad effettuare il cambio di fornitore: infatti i livelli annuali di switching dei mercati dell’elettricità in Europa sono mediamente bassi rispetto alle aspettative generate tra il pubblico, e a quel che accade negli altri servizi, come ad esempio la telefonia.

L’effetto della legge sulla concorrenza però ha già fatto aumentare le offerte commerciali e il numero di aziende di vendita presenti sul mercato.

Al consumatore finale, assillato di telefonate e forse anche disorientato, si può dare il consiglio di una prudente e documentata valutazione, consultando prima il sito dell’Autorità per l’energia elettrica alla voce “TROVA OFFERTE” per poter decidere in base alle migliori opportunità, ma senza fretta: c’è tempo fino al 1 luglio 2019.