Rocchetta Tanaro e la barbera in musica di Vessicchio: ecco ‘Rebarba’, l’idea diventata realtà al Post dal vin [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

 

“Adesso potete provare direttamente. Ho bisogno di tre volontari in sala”. L’attimo di indecisione sembra lunghissimo. Poi, pur se con un pizzico di incertezza, si alzano. Un uomo e due donne si avvicinano ai tre piatti in cui è stata versata della salsa di pomodoro. Sotto a due sono stati collocati altrettanti iPad. Il primo diffonde un brano di classica, il secondo una canzone di Bruno Lauzi. E mentre scorrono i minuti, il maestro Peppe Vessicchio spiega cosa significa armonizzare il vino con la musica. Il pubblico nel salone della Fattoria Roceta di Rocchetta Tanaro ascolta, sorride, applaude, c’è chi è interessato e un po’ stupito, chi non nasconde perplessità e dubbi. Ma una cosa è certa. La musica un effetto lo ha. Le due salse, dopo il ‘trattamento’ sonoro, sono leggermente diverse da quella originale. I tre spettatori sono concordi, qualcosa è cambiato.

Così come qualcosa è accaduto al vino della Post dal Vin che è stato armonizzato dal musicista e direttore di orchestra Peppe Vessicchio. A Rocchetta Tanaro, grazie all’incontro fra Beppe Sardi, cuoco ristoratore, e Vessicchio durante i tour del ‘Grande viaggio’ di Conad, è nata così ‘Rebarba’, la nuova Barbera d’Asti Docg, vendemmia 2016, firmata dalla cantina (79 soci conferitori, 100 circa ettari di vigneti, 85.000 bottiglie). Per il musicista napoletano non è il primo vino in assoluto, però è forse quello che lo sta divertendo maggiormente, complice la ‘quieta follia’ di Rocchetta Tanaro che lo ha progressivamente contagiato. Domenica pomeriggio c’è stato il battesimo ufficiale (anche a suon di musica con la Banda di Rocchetta Tanaro), seguito da una seconda presentazione ad Alessandria, dove il ‘Barlicin’ ha ospitato la degustazione del vino e del risotto, ovviamente alla barbera.

Per fare capire cosa significa concretamente l’armonizzazione sonora, Vessicchio ha voluto proporre l’esperimento con la salsa di pomodoro e il cambiamento c’è stato davvero. Ma cosa significa per il vino essere sottoposto alla tecnica di armonizzazione messa a punto da Vessicchio in collaborazione con Michele Carone (medico) e Andrea Rizzoli (attore e produttore)? Il metodo si chiama Freman, Frequenze e musica armonico-naturale e l’utilizzo, sia per alcune colture come pomodori e zucchini, sia per il vino, ha evidenziato elementi migliorativi del prodotto, compresa la digeribilità. Al Vinitaly di Verona con un Montepulciano d’Abruzzo Rosarubra, il maestro napoletano ha portato alla ribalta della fiera internazionale la sperimentazione che in passato, lo ricorda lui stesso, è stata al centro, nelle vigne di Montalcino, di una ricerca dell’Università di Firenze sui grappoli d’uva esposti al suono della musica di Mozart. Un altro vino trattato con la musica, e arrivato sul mercato lo scorso anno, è stato il ‘Dica 33′ Negroamaro del Salento Igp del 2016. E non sono nemmeno mancate due ‘bollicine’, una dell’Oltrepo Pavese. La musica di Mozart, scelta dal maestro, è protagonista anche tra i filari di nebbiolo nel Roero per tenere lontani oidio e peronospora. Quindi è la volta dell’idea nata dall’amicizia fra Beppe Sardi e Peppe Vessicchio. E che ha visto protagonista la barbera nel paese che ha segnato, con Giacomo Bologna, proprio la rinascita del vitigno.

Complice, un po’ perplesso all’inizio come ammette lui stesso senza difficoltà, è stato Giulio Porzio, presidente della cantina. “Peppe Vessicchio – racconta – ha prima fatto una prova su una nostra bottiglia di Barbera e abbiamo visto che il vino armonizzato con la sua musica era più buono e piacevole. Così abbiamo sposato questo innovativo e divertente progetto. Il nome è stato scelto da Vessicchio: è un anagramma di Barbera ed è il re della barba e della Barbera. Anche il disegno sull’etichetta ricorda il volto del maestro napoletano”. Sono già pronte quattromila bottiglie, mentre una seconda vasca è pronta per altre quattromila.

Che la musica abbia contribuito a cambiare qualcosa, lo confermano gli esperti della cantina. E al palato la ‘Rebarba’ si contraddistingue per una particolare morbidezza, profumo e persistenza. La musica potrebbe rivoluzionare alcuni produzioni agricole? Lo scetticismo non manca, però quel che è certo è che la scienza conferma come la musica possa agire sulle frequenze e sulla risonanza molecolare. Come è anche certo che metodi come quello messo a punto da Vessicchio poco si conciliano con il mercato di massa, l’industria e i sistemi produttivi adottati per accelerare e omologare i gusti. Ed ecco perché qualcuno storce il naso di fronte a questi esperimenti e, per ragioni di business, magari non ne vuole proprio parlare.