Movimento Nazionale: “Saitta e Chiamparino hanno depotenziato l’ospedale di Acqui Terme”

Perché stanno smantellando l'ospedale di Acqui Terme? CorriereAl 1“A causa di una politica sbagliata della giunta Chiamparino si è arrivati ad uno depotenziamento dell’ospedale di Acqui che fino a qualche anno era il fiore all’occhiello di un territorio che spaziava dalla valle Bormida, fino al cuneese passando per l’astigiano fino ad arrivare all’alto savonese” lo dichiarano Marco Botta, Gian Luca Vignale e Daniele Carbone rappresentanti regionali e locali del Movimento Nazionale per la Sovranità oggi in visita all’ospedale al termine della loro visita all’interno dell’ospedale Mons. Giovanni Galliano di Acqui Terme.

Quella di Acqui Terme è un’ulteriore tappa del ‘tour sanità’ che sta portando i rappresentanti del Movimento per la sovranità nazionale in tutti gli ospedali del Piemonte. Nell’alessandrino Vignale, Botta e Daniele hanno visitato tutti gli ospedali tranne quello di Ovada, dove si recheranno nelle prossime settimane.

“I tagli di Saitta e Chiamparino – spiegano – hanno causato disagi notevoli. Il Dea è stato declassato, la cardiologia, fino a pochi mesi reparto d’eccellenza dell’ospedale è stata ridotta, il punto nascita è stato chiuso con ripercussioni sulla pediatria. A questo si aggiunge la pista di atterraggio dell’elisoccorso non più a norma, lo smantellamento del laboratorio di analisi e l’assenza di un neurologo e di un urologo 24 ore su 24.
Insomma oggi se l’ospedale va avanti e rimane un punto di riferimento per tutti i cittadini è grazie allo straordinario lavoro umano di medici, infermieri ed Oss e del personale amministrativo “.

“Gli utenti dell’ospedale – continuano – di Acqui Terme sono penalizzati in partenza non solo perché ad esempio la Valle Bormida è mal servita dal punto di vista delle strade, ma anche perché ora per il pronto soccorso, per le nascite e per molti altri servizi sono obbligati a rivolgersi all’ospedale di Alessandria, lontano per rispondere alle emergenze e già al collasso. Tagliare e spostare senza aumentare i servizi di assistenza territoriale e valorizzare l’esistente non serve a nulla, se non a penalizzare un intero territorio”.

“È ogni giorno più evidente – concludono – che la politica dei tagli di Chiamparino e Saitta vada sostituita con la politica del potenziamento dei servizi domiciliari e ospedalieri. La nostra attenzione e il nostro impegno sarà massimo per evitare che un centro sinistra irresponsabile danneggi ulteriormente la sanità piemontese, eccellenza regionale e nazionale”.