Lettera al Sen. Daniele Borioli sul ‘caso Canestri’

Lumina nuovadi Simone Lumina*

 
Una campagna elettorale dovrebbe affrontare temi di interesse comune,ma a quanto pare il Senatore Borioli  ha aperto la via degli attacchi personali che hanno coinvolto un candidato (ritiratosi oggi) a sostegno di Oria Trifoglio Sindaco.

Parto da un suo commento tratto da una discussione Fb, a fronte di un’osservazione fatta da una signora che non condivideva le parole di Borioli.

Cito testuale:
Daniele Borioli: “premesso che io non sono “al governo”, mi spiace ti sfugga la differenza tra una destra democratica (con la quale io mi auguro di non dover più “governare”) e una destra estrema di derivazione fascista, che incita all’odio razziale e all’ultranazionalismo”.

Così rispondeva il Sen. Borioli su Fb ad una Signora che contestava le sue tesi in rapporto al “caso Canestri”.

Caro Borioli, trovo in primo luogo imbarazzante il tuo dire: io non sono “al governo”, o meglio, sono a metà tra l’imbarazzante per te e il sollievo per me. Imbarazzante per te che sostieni di non essere al governo, sollievo per me, in quanto questa tua affermazione significherebbe che i governi “delle larghe intese”, la sinistra che governa con i post-fascisti di an-ncd (sai Daniele, ricordo bene come etichettavate/etichettavamo tutto ciò che da Berlusconi andava verso destra…FASCISTI), i governi Letta-Monti-Renzi a questo punto risulterebbero essere invenzioni dei media.

Ma so bene che il mio è solo un sogno, tu appartieni ad un partito che governa da qualche anno con fuoriusciti di tutto, riabilitati alcuni, come dici in altro post, dalla svolta di Fiuggi. Però voglio essere buono, accetto la tua giustificazione, ma com’è possibile che solo quelli che governano insieme a te siano riabilitati e/o riabilitabili mentre per altri soggetti il passato diventa irreversibile?

Quale processo mentale ti conduce ad una simile deduzione?

Come ti ho già scritto mi ricorda tanto la famosa partita a biliardo tra il capufficio e Fantozzi. Quando il povero ragioniere metteva a segno un colpo il superiore tuonava: “la mia è classe, il suo è culo caro il mio coglionazzo”.

Tu potrai anche essere il capufficio caro Daniele, ma io non sono Fantozzi.

Io i tuoi Alfano, Schifani e Verdini non li cambio con l’ultimo dei cittadini presente nelle liste di Oria Trifoglio, che continuerò a sostenere con orgoglio e passione in qualità di candidato.

 
* candidato “Partecipazione Democratica” per Oria Trifoglio Sindaco