Birdman, o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza [oltreilciak]

Muda Serenadi Serena Muda

 

“La mia salute è durata più dei miei soldi, chi l’avrebbe immaginato” Riggar Thomson

 
In un mondo votato all’apparenza e al successo, chi raggiunge le stelle non può neanche avvicinarsi alle stalle senza venir assalito da un senso di impotenza dilagante, reso ancora meno sopportabile dalla superficialità della gente pronta a criticare chi è in alto e compatire chi scende.

Sembra vivere questo sentimento di profondo disagio Riggan Thompson, attore ormai decaduto che rimpiange i bei tempi perduti, sempre meno famoso ma ancora avvolto dall’ombra del personaggio che lo rese celebre ed ammmirato, ovvero il supereroe Birdman.

Per tornare a calcare le scene, accetta di prendere parte allo spettacolo teatrale What   bird-2We Talk about When We Take about love di Raymond Carver, rappresentazione complessa e diametralmente opposta ai film d’azione che lo avevano visto protagonista, in cui non mancavano effetti grafici sorprendenti.

L’uomo, seppur determinato a riuscire nell’impresa, si muove con pesantezza e dubbio, reso ancora più spossato da una vacillante situazione economica e dalla fredda atmosfera familiare, condizioni che lo influenzano parecchio a livello emotivo e mentale.

Anche i diverbi con diverse parti del cast non saranno di grande aiuto a Thompson, che dovrà mettere in gioco se stesso superando le proprie paure e i propri limiti per far si che il suo pubblico possa finalmente accettare il fatto che un artista possa interpretare con disinvoltura un potente supereroe, ed essere ugualmente dotato di vero talento, riuscendo a stupire senza bisogno di grandi effetti speciali.

bird-3Alejandro Gonzalez Innarritu firma un opera completa e girata in maniera accattivante ed originale, facendo si che il film sembri un lungo piano sequenza, dettaglio che lo rende visivamente gradevole. La bravura degli attori unita al particolare modus operandi di Gonzalez, fanno sì che il film si guardi con interesse e partecipazione, alternando momenti di grande realismo ad attimi quasi surreali.

Cinismo, amarezza, invidia e voglia di rivincita, questi sono i temi principali della pellicola, che mostra come possa essere difficile la vita all’interno del dorato mondo del cinema, percepito dai non addetti ai lavori come magico e sereno, molto spesso invece saturo di grande malcontento e tristezza.

Michale Keaton, che in passato intepretò realmente le vesti di un supereroe, convince e conquista il pubblico nella parte di Riggan, ex stella televisiva alle prese con rivali istrionici e critici spietati che vorrebbero mettere la parola fine alla sua carriera, vista da molti come effimera e non meritata.

Molto valido anche Edward Norton nella parte di Mike Shiner, superbo attore bird-1che tratta il palcoscenico come se fosse un proseguimento della sua vita, e che allo stesso tempo si sente veramente autentico solo dietro alla macchina da presa, forse perchè consapevole di come i fischi del mondo reale possano ferire ancora di più di quelli di un pubblico irriverente.

Buone anche le performance di Emma Stone e Naomi Watts, che appaiono a loro agio rispettivamente nel ruolo di figlia confusa e attrice professionista alle prese con mille insicurezze, da notare anche la partecipazione di Zachary Galifianakis, noto al grande pubblico per i suoi ruoli comici.

Il nastro si rivela coinvolgente scena dopo scena, l’ego di Thomson svolazza in aria osservando il mondo e distruggendo di volta in volta qualche elemento di disturbo per mostrare il proprio potere, ma rivelando anche una pulsante frustrazione data dal contatto con la realtà, in cui spesso non basta credersi un semidio per diventarlo in maniera completa.
E se volare è necessario per elevarsi al di sopra della media, talvolta qualcuno può decidere di andare ancora piu alto, per distinguersi definitivamente dai mediocri, col rischio di non tornare piu indietro e godersi gli applausi.