Confindustria: “continuiamo ad investire, ma guardando al futuro con prudenza”

Buzzi Riva nuovaLa tendenza dell’economia non aiuta ma “continuiamo ad investire”. Sono le parole di Luigi Buzzi, presidente di Confindustria Alessandria nella cui sede, giovedì mattina, sono stati esposti i risultati della 168esima Indagine Congiunturale Trimestrale.

A regnare costante è una diffusa incertezza che nel trimestre autunnale ha influenzato la tendenza dell’economia, per cui la parola d’ordine degli imprenditori è prudenza.
Tendenze meno ottimistiche, dunque, da parte dell’industria alessandria e questo, in particolare, a causa del rallentamento della crescita in Europa.

Tuttavia, come detto in apertura, gli indicatori previsionali delle imprese manifatturiere del territorio evidenziano una tenuta della propensione ad investire, pur in un quadro complessivo che presenta sia luci che ombre con un indice di previsione dell’occupazione a -2, una produzione a -2, indicatore di ordini totali a -5 e quello degli ordini export a -7.

Negativa la previsione della redditività che si attesta a -7 mentre la previsione del ricorso alla cassa integrazione resta bassa ed è segnalata dal 10% degli imprenditori. In netta maggioranza, 76%, gli intervistati che prevedono invariata l’occupazione.

Discreto andamento per quanto concerne il grado di utilizzo degli impianti (72% della capacità) così come la propensione ad investire resta elevata come dichiarato dal 70% degli intervistati.

In discesa il ritardo negli incassi, segnalato dal 36% degli imprenditori, mentre il 74% ha lavoro per più di un mese.
Chimica, gomma-plastica e alimentare i settori produttivi che presentano i dati migliori. In particolar modo l’alimentare, dato anche il periodo che si avvicina al Natale e la produzione maggiore di dolciumi, registra tutti dati positivi.

La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese presenta riscontri nel complesso non sfavorevoli con previsione di occupazione stabile a +5 così come il livello di attività mentre i nuovi ordini diminuiscono a -6 e scende sotto lo zero il dato per la redditività.
Negativi anche i dati riguardanti l’utilizzo delle risorse e il portafoglio degli ordini acquisiti.
Rilevazione speciale, inserita in quest’ultimo trimestre, è stata sull’effetto della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Euro.

La maggioranza degli intervistati (54,4%) ha giudicato “non valutabile”Fabbrica 2 l’effetto Brexit sulla propria impresa mentre il 43,8% ha previsto che non avrà nessuna ricaduta sulla propria attività. Dati, questi, allineati a quelli registrati a livello regionale.
Le previsioni nel dettaglio: l’indice di previsione dell’occupazione è a -2 (era a – 1 lo scorso trimestre), quello della produzione è a -2 (era a -12), gli ordini totali a -5 (erano a -11), gli ordini export a -7 (erano -1).

La redditività a -7 (era -11). La propensione ad investire è indicata dal 70% degli intervistati (era 72% tre mesi fa) e il grado di utilizzo degli impianti è al 72% della capacità (era 72%). Il ritardo negli incassi è dichiarato dal 36% degli imprenditori (era il 37%). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 10% del campione (era il 9%). Ha lavoro per più di un mese il 74% degli intervistati (era il 77%).
I settori produttivi nel dettaglio. Metalmeccanico: l’indice di produzione è a -12 (era zero), la produzione a -17 (era -3), gli ordini totali a -11 (erano -9) e gli ordini export a -17 (erano +3). Chimica: l’occupazione a+10 (era -9), la produzione a zero (era zero), gli ordini totali a -10 (erano zero), ordini export a zero (era -10).
Gomma plastica: l’occupazione à -8 (era a zero), la produzione a zero (era -8), ordini totali a zero (erano -8), ordini export a zero (era +9). Alimentare: l’occupazione a +18 (era -15), la produzione a +27 (era -15), ordini totali a +27 (era -15), ordini export a +10 (erano +16).

“L’ultima indagine del Centro Studi di Confindustria sulla fiducia fra le imprese manifatturiere rileva come siano meno favorevoli le aspettative e ciò non preannuncia un andamento vivace dell’attività nei mesi autunnali. Le indagini qualitative condotte presso le imprese manifatturiere italiane descrivono un contesto debole e caratterizzato da estrema incertezza e le valutazioni degli imprenditori restano prudenti” ha affermato Luigi Buzzi che ha poi citato le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama riguardo all’attuale congiuntura “Credo che le misure di austerità abbiano contribuito al rallentamento della crescita in Europa. In certi Paesi abbiamo visto anni di stagnazione che ha alimentato le frustrazioni economiche e le ansie che vediamo in tutto il continente, soprattutto tra i giovani che hanno più probabilità di rimanere disoccupati.”

Uno scenario, dunque, che, sempre secondo le parole di Luigi Buzzi “rischia di alimentare nuove frustrazioni economiche e nuove ansie. Ebbene a voler cercare una nota positiva, possiamo dire che dovremmo sapere cosa non si deve, di nuovo, fare.”

Roberto Cavallero