Dal cilindro di Farm.Al spunta la Rondò srl. Locci: “Ci spieghino cos’è, e cosa fa”. Sulla gestione delle ex farmacie comunali emergono anche altri punti interrogativi

Comune Alessandria basso altoIl presidente della Commissione Bilancio e Partecipate del Comune di Alessandria, Gianni Barosini, aveva preannunciato che venerdì mattina, durante l’audizione dei vertici di FarmAl, sarebbero potuti emergere elementi di forte interesse, e così è stato (“peraltro – preannuncia Barosini – da lunedì prossimo ci occuperemo del Cissaca, e anche lì gli aspetti da approfondire certamente non mancano”).

E’ toccato in particolare al consigliere Emanuele Locci porre l’accento su alcune ‘anomalie’ legata all’azienda che controlla e gestisce le ex farmacie comunali e, sottolinea lo stesso Locci, “diverse questioni non hanno potuto avere immediata risposta, per cui il rappresentante dell’azienda si è impegnato a fornire le risposte nel più breve tempo possibile”.

“La prima domanda che ho posto – spiega Locci – riguarda il fatto che dal bilancio hoLocci Emanuele potuto apprendere che Farm.AL, società partecipata dal Comune di Alessandria, ha costituito e detiene al 100% una società denominata Rondò s.r.l. con capitale sociale più alto di quello della stessa controllante e con sede a Roma. Non mi pare che il Consiglio Comunale ne sia mai stato informato e allora ho chiesto di conoscere di cosa si occupa, chi sono gli amministratori e se è possibile avere copia dei bilanci. Per ora l’unica cosa che è data sapere, guardando il codice Ateco, è che tale società si occuperebbe di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche. Strano che una partecipata costituisca una sede una società a Roma senza informare il socio pubblico e dunque è legittimo per noi consiglieri capire di cosa si occupa tale misteriosa società. Che poi allo stesso indirizzo, a Roma, ci siano altre società riconducibili al socio privato di FarmAL è una curiosità che non mi interessa e non risponde all’interesse pubblico del perché tale società sia stata creata”.

Farmacia 6Senza risposta, almeno per ora, anche le perplessità riportate da Locci in merito al presunto inquinamento ambientale della zona dove è ubicata una delle farmacie più note, quella in Largo Catania che resta aperta 24 ore su 24. “Quello era il sito di un vecchio distributore di carburante – spiega il consigliere – ed ora è stata costruita una farmacia. Alcuni cittadini mi hanno documentato fotograficamente che spesso si reca in loco una società che si occupa di bonifiche ambientali e che sono presenti alcuni manufatti, probabilmente dei pozzi piezometrici utili a rilevare un qualche tipo di inquinamento ambientale. Nell’interesse della salute di chi lì ci vive e ci lavora ho dunque chiesto il perché siano presenti questi pozzi e perché ogni tanto si rende necessario l’intervento sul posto di una società che esegue bonifiche, in quanto ritengo che prima di costruire una farmacia l’area sarebbe dovuta essere bonificata e sarebbe grave se ciò non fosse avvenuto”.

Molte anche le questioni sollevate dal consigliere Locci in merito alla gestione finanziaria. “Quante sono le farmacie di cui possediamo gli immobili – ha chiesto l’esponente dell’opposizione – e quante invece sono localizzate o sono state trasferite in immobili di cui non abbiamo la proprietà? E quanto paghiamo di affitto e a chi? Per quale motivo è stata chiusa la farmacia in zona ospedaliera per aprirne un’altra all’interno della Coop “Gli Archi” dove i flussi sono inferiori?“. E ancora: “La società ha rispettato gli impegni presi col Comune di Alessandria nel 2009 di mantenere per i dipendenti delle farmacie il CCNL di Assofarma oppure è passata a contratti di natura privatistica”. E sui servizi: “Come procede il progetto dei servizi in farmacia, come l’holter pressorio, e qual è il bilancio economico dello stesso tra investimenti fatti ed incassi?”. Molte domande: arriveranno anche le risposte?