Approvato in Regione il Piano Regionale Amianto: le posizioni dei consiglieri alessandrini

Palazzo LascarisMartedì è stato approvato (all’unanimità) in Regione Piemonte il Piano regionale amianto 2016-2020. Ecco la posizione di alcuni consiglieri alessandrini.

 

 
Walter Ottria consigliere regionale PD: “il Piano amianto è uno strumento fondamentale per il Piemonte e la nostra Provincia. Devono essere stanziate risorseOttria 5 per la bonifica degli edifici pubblici e privati”

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato martedì il ‘Piano regionale amianto’ per gli anni 2016-2020. Il piano affronta l’aspetto ambientale e sanitario della tematica, prevede strategie e azioni per il raggiungimento dell’obiettivo della rimozione quasi totale, entro il 2025, dei manufatti contenenti amianto presenti sul territorio piemontese. È necessario anche prevedere nuovi siti sicuri per lo smaltimento dell’amianto, in modo far fronte ad una domanda sempre più crescente.
È dal 1992 che la Regione ha l’obbligo di adozione di una legge nel merito, ma il primo Piano amianto è stato approvato solamente nel 2001, con un tentativo di aggiornamento nel 2010 andato a vuoto.

“Si capisce anche solo da questo dato quanto la Legge approvata da questo Consiglio sia un un grande passo in avanti per il Piemonte – commenta il consigliere Ottria -. Nel merito, questo documento va nella direzione giusta, e ha il pregio di riportare finalmente l’attenzione su un problema di non poca importanza, troppo spesso lasciato in secondo piano”.

“L’amianto, nei nostri territori – continua Ottria -, è una ferita ancora aperta: il pericolo è presente in moltissimi edifici pubblici, perfino in ospedali, ed è arrivato anche nelle case dei cittadini; per questo è cruciale far leva sulla sensibilità e sui comportamenti degli stessi, affinché la cultura e la conoscenza del problema siano stimolo per un corretto smaltimento dell’amianto”.

È opportuno inoltre ricordare che vi sono tantissimi edifici dismessi – sia pubblici che privati – con una forte presenza di amianto, con un grado di pericolosità molto elevato, dovuto alla mancanza di una manutenzione ordinaria in grado di mettere in sicurezza tali edifici, i quali progressivamente tendono ad aumentare il loro degrado.

 

“È questo – rivendica Ottria – il tema principale di un ordine del giorno che ho presentato nei giorni scorsi, in cui chiedo alla alla Giunta di impegnarsi ad attivarsi tempestivamente con il Governo nazionale per l’erogazione delle risorse previste da un decreto ministeriale del 2003 per la bonifica di edifici pubblici e privati, e di prevedere nel bilancio dell’anno in corso e di quelli successivi i fondi necessari per la attivazione di nuovi bandi con la stessa finalità.
Ho sottolineato inoltre – continua Ottria – che, per ottenere risultati efficaci, i fondi stanziati non possono rimanere circostanziati ai soli siti di Casale Monferrato e Balangero, ma, a fronte di un loro aumento, devono essere distribuiti in maniera capillare sul territorio”.

“È fondamentale anche fare presto – conclude Ottria – : non è solamente una questione ambientale ma anche sanitaria. E la la tutela della salute dei cittadini deve infatti essere sempre al primo posto tra le priorità degli amministratori pubblici”.
L’ordine del giorno presentato dal consigliere PD è stato approvato all’unanimità, come il provvedimento generale.

 

Ravetti nuovaDomenico Ravetti, consigliere regionale PD, Presidente IV Commissione Sanità, Politiche Sociali, Politiche per gli Anziani: “Mappatura dei siti, bonifica e sostegno alla ricerca”

Martedì 1 marzo è stato il giorno dell’approvazione in Consiglio Regionale del Piemonte del Piano Regionale Amianto 2016/2020 che ha come riferimento la L.R. 30/2008.

Il Piano ha tenuto conto delle indicazioni del Comitato Strategico convocato in IV Commissione Sanità in seduta congiunta con la V Commissione ambiente: tale Comitato Strategico è composto dall’assessorato alla Sanità, dall’assessorato all’Ambiente, dal sindaco di Casale Monferrato, dalla Direzione dell’ASL AL, dall’Arpa, da CGIL CISL UIL, dall’Associazione Familiari e Vittime Amianto di Casale Monferrato dal Comitato Vertenza Amianto di Mondovì, dall’Associazione Italiana Esposti Amianto Piemonte.

Nella sostanza gli obiettivi principali continuano ad essere perseguiti con determinazione nella mappatura sia delle aree naturali con presenza di amianto che delle strutture pubbliche o private con presenza di amianto di origine antropica. Entro il 2025 è prevista la rimozione e lo smaltimento della quasi totalità dei manufatti contenenti amianto anche incentivando e qualificando le bonifiche mediante il servizio di raccolta e smaltimento con soggetti abilitati. Di rilevanza primaria la bonifica dei siti di interesse Nazionale come l’ex Miniera di Amianto di Balangero e Corio o come il sito dei 48 Comuni del Monferrato per una superficie di 738,5 kmq in particolare di Casale Monferrato e l’ex fabbrica Eternit di cui conosciamo molto bene gli effetti sulla salute della popolazione, in particolare conosciamo i numeri della tragedia del mesotelioma, un tumore maligno raro contro il quale non è ancora in uso una cura per sconfiggerlo. Molto è stato fatto, e bene, grazie al grande lavoro dei medici dell’ASL AL e dell’Aso di Alessandria con l’Unità funzionale interaziendale sul Mesotelioma, con i servizi preziosi dell’Hospice “Zaccheo”, l’Università Piemontese la Rete Oncologica. Sono state affinate le cure tradizionali e sono stati avviati protocolli sperimentali che meritano il giusto sostegno economico e progettuale della Regione Piemonte. In tal senso dobbiamo proseguire con la ricerca in corso e incrementare il numero degli studi clinici terapeutici. Dobbiamo stringere alleanze e creare sinergie con IRCCS e Università per incrementare la ricerca. Dobbiamo incentivare sperimentazioni cliniche basate su un razionale biologico e rapidamente realizzabili grazie alla collaborazione tra centri ad alto volume di patologia. Infine dobbiamo “dare gambe” o energie al progetto di IRCCS (non solo su mesotelioma) per la rete degli ospedali di Alessandria e dell’alessandrino. In questo senso non avremo bisogno di un favore per essere riconosciuti IRCCS; non sarà possibile negare una verità con un’analisi lucida, in verità la rete alessandrina è già pronta a fare il salto di qualità. Per tante ragioni: anche per le vittime del mesotelioma, per le speranze dei malati, per la grande battaglia civile e giudiziaria di una comunità che non si è arresa nemmeno di fronte all’ultima sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna contro l’ultimo proprietario della Eternit.

 

Berutti e Vignale (Forza Italia): “Piano amianto spuntato: mancanoBerutti nuova all’appello 4,5 milioni di euro all’anno”

“Se valutiamo il Piano Amianto appena licenziato dalla Giunta regionale piemontese in termini di buoni propositi non vi è nulla da eccepire. Se guardiamo invece alla Relazione Finanziaria allegata invece non possiamo che constatare come nel bilancio del 2016 in discussione manchino all’appello circa 4,5 milioni di euro all’anno dei 5 ad oggi previsti dal Piano“. A lanciare la denuncia durante il dibattito in aula i consiglieri regionali di Forza Italia Gianluca Vignale e Massimo Berutti.

Il Piano Amianto prevede quattro linee d’intervento. Nel dettaglio si distinguono le opere di bonifiche sul patrimonio di edilizia scolastica (150 edifici nei prossimi 5 anni); su quello pubblico (case di edilizia popolare e edifici comunali); su quello privato e infine su quello dei siti di rilevanza nazionale.

A finire sotto la lente d’ingrandimento di Forza Italia, per ragioni diverse, sono le misure sul patrimonio scolastico e quello pubblico: “Per quanto riguarda le scuole è evidente che siamo favorevoli ad un Piano che nella norma prevede uno stanziamento maggiore rispetto a quello dell’anno precedente – nel 2015 infatti sono stati stanziati 1,1 milioni di euro, di cui la metà aggiunti però a seguito delle insistenti richieste delle opposizioni – resta il fatto che però, prevedere 15 milioni di euro in un quinquennio e poi iscriverne a bilancio solo 450mila nel 2016 suona tanto come una presa in giro, la quale rischia solo di alimentare le false speranze dei cittadini piemontesi e degli amministratori locali”.

Aggiungono i due esponenti regionali: “Per quanto riguarda gli interventi che dovrebbero coinvolgere il patrimonio pubblico, è evidente invece che la cifra prevista nella Relazione Finanziaria è del tutto insufficiente visto che si parla di 7 milioni di euro per gli anni 2016/2020. E’ evidente visto che in questo caso di parla anche di tutto il patrimonio di edilizia popolare come questa cifra risulti inadeguata per intervenire alle opere di bonifica e messa in sicurezza degli stabili”.

Concludono Vignale e Berutti: “Presenteremo un emendamento affinché la Regione stanzi quei 4,5 milioni di euro mancanti che darebbero attuazione al Piano presentato dalla Giunta. E siamo certi che il centrosinistra non avrà difficoltà a recepire la nostra istanza al fine di evitare che il Piano Amianto, appena approvato in Aula, non sia solo carta straccia”.

 

Gruppo M5S: “Mancano fondi per le bonifiche, ma sono state approvate nostreMighetti nuova proposte importanti” (nella foto il consigliere regionale Paolo Mighetti)

Voto favorevole del M5S al Piano regionale amianto 2016-2020 approvato oggi in Consiglio regionale, sono stati accolti importanti proposte a 5 Stelle. Approvato l’emendamento (a firma Giorgio Bertola) mirato a migliorare gli aspetti legati all’informazione della popolazione in relazione ai siti contaminati sul territorio di residenza. Via libera anche all’emendamento (a firma Giampaolo Andrissi) che promuove l’impiego di siti idonei per lo smaltimento e il recupero di amianto come le miniere dismesse.

Dal Piano emerge comunque una rilevante criticità: mancano adeguate risorse per le bonifiche destinate alle amministrazioni locali, ad eccezione dei SIN che godono di trasferimenti ministeriali. Quando il Consiglio regionale sarà chiamato a discutere il bilancio ci impegneremo a fornire adeguate risorse in linea con quanto avvenuto un anno fa, quando l’approvazione di un emendamento a 5 stelle ha consentito lo stanziamento di un milione per le bonifiche.

In precedenza, in sede di Commissione ambiente, su nostra proposta è stato introdotto il principio secondo cui occorre evitare il più possibile nuova dispersione di fibra di amianto e la Regione dovrà anche stilare un cronoprogramma per la mappatura dell’amianto di origine naturale. Accolto in Commissione anche l’emendamento a 5 stelle per la fissazione di un termine temporale per la comunicazione da parte dei Comuni dei manufatti in amianto presenti sul proprio territorio, solo poche amministrazioni hanno infatti fornito i dati. Sempre grazie all’intervento del Movimento 5 Stelle sarà effettuato un monitoraggio continuo della qualità dell’aria per la bonifica del sito di interesse nazionale (SIN) dell’ex amiantifera di Balangero (TO) e Corio (TO).