Commercianti: la tassa della rassegnazione

Lumina nuovadi Simone Lumina

 

Ieri sera sala gremita a Palazzo Monferrato:  commercianti, giornalisti, qualche politico, un paio di assessori e il Sindaco Rossa in prima fila a spiegare, correggere, illustrare.

Perché ho taciuto in quel contesto? Mi aspettavo una reazione diversa, speravo in una rivolta pacifica, credevo che per una volta avremmo dimenticato il caso personale a favore del bene collettivo, ma mi sono sbagliato. Forse la paura di sanzioni gravose, un po’ di rassegnazione e tanta disinformazione hanno portato ancora una volta la categoria a subire, e questo è il dato più triste della vicenda.

Sentire parlare di una tassa non pagata in questi anni faceva sorridere, i bilanci Aspal sono lì da leggere e bastava buttarci un occhio per capire che da quelle imposte l’aggio a favore della società era intorno ai 350 mila euro annui, il che fa pensare ad introiti importanti. Si poteva tranquillamente evitare di assegnare ad un soggetto esterno la riscossione dei tributi, creando una nuova società con i dipendenti ASPAL, oggi assorbiti da ICA, evitando così di avere un interlocutore in più nel cercare di dipanare le norme in materia, ieri sera ben spiegate nella loro ambiguità e delirio interpretativo.

Si poteva verificare il lavoro di Ica nel resto d’Italia, visto che in Saldi 3moltissime città si è creata la stessa situazione che oggi vive Alessandria, frutto di metodi di accertamento discutibili,che hanno spesso portato le amministrazioni a fare dietro front. Si poteva dire chiaramente: nessuna amministrazione è riuscita a far lavorare in modo produttivo le partecipate, quindi ora abbiamo bisogno di soldi, tanti soldi e li chiediamo ancora una volta alla vostra categoria di pagatori brontoloni ma affidabili.

L’altro motivo per cui ho ritenuto di non intervenire è legato ai troppi non so: “non abbiamo ancora visto….non potevamo sapere…etc…”

Basta,veramente basta, non se ne può più di ascoltare soggetti ben retribuiti per un compito specifico dichiarare ai cittadini la loro impreparazione. Questa telenovela è frutto di improvvisazione e leggerezze imperdonabili. Non nascondo che dentro di me la voglia di “rovesciare la scrivania” (simbolicamente!) era tanta, ma non sarebbe stata quella la soluzione.

Commercianti Palazzo MonferratoDi contro il Sindaco, seppure unico responsabile dell’affidamento ad esterni, quindi del caos e del nuovo balzello ne è uscito bene, paradossalmente il “carnefice” è diventato, se non proprio vittima, quantomeno soggetto ravveduto al punto di utilizzare tutti gli strumenti consentiti a livello comunale per limitare il peso fiscale del provvedimento.

Ora tutti all’Ica a parlare dei propri cartelli, delle insegne, per valutare uno sconto, chiedere una dilazione.

La mia insegna non c’è più: non pagava, era sotto i 5 mq, l’ho tolta semplicemente come forma di protesta. Dovremmo farlo tutti, oscurando le nostre vetrine e spegnendo le luci, ma non troveremo mai questa unità.

Un giorno un politico disse: “perchè abbassare le tasse? L’alessandrino è abituato a pagare tanto, ce l’ha nel Dna”. Aveva ragione.
Ps: A proposito del grande lavoro dei dirigenti per stilare il nuovo vademecum….è stato in sostanza proposto quello di ICA datato 2012. Ecco qui i 2 allegati da visionare:

Ica Rapallo 2012

Comune Alessandria 2016